Penso, avendo finora raccolto qualche prova, di non essere l'unico a cui il recente album dei Clipse (che a me piace ricordare così) non solo non è piaciuto ma è parso oggettivamente una dipartita dalle peculiari atmosfere che avevano caratterizzato il loro precedente (e acclamato) Hell Hath No Fury; evidentemente il passaggio/ritorno ad una major ha influito sulle scelte non tanto dei testi quanto quelle dei beat. Del resto, non sarebbe la prima volta. Ad ogni modo, la cosa un po' mi spiace perchè è ovvio che io per primo avrei apprezzato un bis qualitativo, ma d'altro canto loro non sono di certo il mio gruppo preferito e pertanto i rimorsi si attestano su livelli abbastanza bassi. Diciamo solo che li reputo due validi MC aventi alle spalle un semicapolavoro, ed è esattamente quest'utlimo ciò di cui mi accingo a scrivere.
Al momento della sua uscita, Hell Hath No Fury mieté tali consensi dalla critica che persino io mi sentii in dovere di dargli un ascolto, pur con tutti i pregiudizi del caso: difatti, assieme a Weezy F. Baby, i Clipse sono forse gli unici artisti capaci di raccogliere il plauso di repponi e hipster, e ciò per me significa generalmente un deficit qualitativo (deduzione basata su fatti empirici). Insomma, il segno che c'è qualcosa che non va. Ed invece, dopo pochissimi ascolti, mi fiondai in negozio e mi feci un regalo di natale di cui ad oggi ancora non mi pento minimamente; riascoltato occasionalmente in questi anni, HHNF non ha perso una briciola dello smalto iniziale e la combinazione tra beat ed emceeing risulta ancor'oggi capace di mantenere desta la mia attenzione come se questi tre anni non fossero passati. Possibile? Sulla carta sì, certo è che tutt'ora mi fa specie pensare che un simile disco possa piacermi come e più di tanti prodotti dei miei soliti reppusi underground.
Insomma: pur non disdegnando in toto i Neptunes, mai avrei potuto pensare che su dodici beat sarebbero riusciti a partorirne ben dieci capaci di piacere persino a me, tra cui sei che reputo addirittura fantastici. Primo fra di essi, in ordine d'ascolto, quello di Mr. Me Too: costituito pressochè unicamente da un rullante secco e da una linea di basso bella pesante, il lavoro maggiore lo fa proprio quest'ultima che, assieme a dei synth certamente freddi (o "plasticosi", direbbero alcuni), conferisce un tiro eccezionale al tutto facendo quasi scordare che, nei fatti, di «beat» nel senso più stretto ce n'è davvero poco. E che dire allora di Ride Around Shining, con il suo break spezzato sulle sole chiusure di battuta e la semplice quano efficace singola nota di arpa che fa capolino giusto per arricchire il piatto? Ma meglio ancora di queste prime due sono Hello New World e la magnifica Keys Open Doors, due basi di grande cupezza in cui la creatività dei Neptunes viene indirizzata su binari ben specifici e con un grande successo: nel primo caso ci sono nuovamente dei synth belli corposi a dare un tono sinistro alle martellanti batterie, mentre nel secondo il posto da «prima viola» viene preso dalla bellissima combinazione data da delle campanelle abbinate ad un coro femminile campionato ed effettato in modo tale da sembrar provenire da un altro mondo.
Infine, più avanti, si chiude con la minimalista Chinese New Year, nuovamente girata sulle sole batterie e su poche scale di synth, e la cover di (o addirittura omaggio a) Mind Playin' Tricks On Me dei Geto Boys, intitolata Nightmares, che difatti campiona Hung Up On My Baby di Isaac Hayes solo che stavolta la rallenta al punto tale da apparire quasi come una strumentale dub.
Insomma, tornando al dilemma iniziale (e skippando qualsiasi commento su Wamp Wamp e Trill, che mi sembrano delle cafonate generiche e manieriste, senza arte né parte), com'è possibile che un cultore del suono più classico apprezzi così tanto dei beat che da quella formula così tanto si distaccano? Uno dei motivi potrebbe per esempio essere dettato dal fatto che qui si fa un uso bello ampio di breakbeat, col risultato che pur aggiungendovi poi synth e quant'altro il tutto alla fin fine suona come dio comanda. Poi c'è anche la questione delle atmosfere: fatte salve le solite Trill e Wamp Wamp, il semplice uso di strumenti diversi dal campionatore vivaddio non riesce a nascondere un mood generalmente cupo, sinistro, e che non concede di fatto nulla all'ascolto facile. Insomma, pur usando mezzi solitamente dedicati per creare le peggio cinghialate della terra, i Neptunes sono riusciti a dare un atglio hardcore al tutto, e dio solo sa come hanno fatto. Last but not least, se prendiamo in considerazione questi due essenziali fattori, a margine potremmo annotare che dopo tanti campioni di soul loopati allo stesso modo, e miliardi di sample di piano o archi, un cambio di stile di tanto in tanto non può che far bene. E questo è esattamente ciò che potrete trovare in HHNF: quello che vi piace nelle sue forme più tradizionali è qui presente in chiave diversa e, a partire dai sei capolavori commentati più sopra per giungere alle altre quattro tracce più che degne (We Got It For Cheap, Momma I'm So Sorry, Ain't Cha e Dirty Money), risulta un connubio pressoché impeccbaile tra tradizione e sperimentazione.
Quanto all'emceeing il discorso va necessariamente allargato ad una piccola serie di considerazioni. Prima fra queste è quella che vuole che se la stragrande maggioranza del materiale del «dirty south» o, più in generale, della roba modaiola fa cagare è perchè a rapparci sopra c'è spesso un incompetente del tutto negletto a mattere insieme due parole. Secondo: sempre nelle categorie di cui sopra, il dramma è che le tematiche non solo sono sempre le stesse (anzi, sempre la stessa: "Sono ricco perchè spaccio con tutto ciò che ne consegue"), ma per giunte vengono affrontate con un vuoto di creatività tale da far impallidire persino Vasco Rossi. Terzo, ma forse un'estensione del secondo punto, il dramma è che tutta quell'autoesaltazione avviene in maniera tale da lasciare del tutto indifferente l'ascoltatore medio; vale a dire che pur non interessandomi in realtà nulla del tuo status socioeconomico, se riesci a propormelo in maniera creativa -mediante metafore o immagini particolarmente suggestive- sono più che disposto ad ascoltarti.
Bene: i fratelli Thornton riescono a fare tutto questo. Poco importa che i loro testi vertano sullo spaccio e sui suoi frutti in almeno il 90% dei casi, il punto è che risultano originali e creativi nel farlo. Hanno stile, insomma, il quale viene per giunta supportato da delle capacità tecniche di per sè non eccezionali ma perfettamente calzanti in considerazione del tema. Le loro spacconerie difatti reggono innanzitutto grazie a sapienti giochi sull'intonazione delle voci, sulle pause e sull'innegabile alchimia esistente tra i due. Il carisma che deriva da queste tecniche contribuisce perciò in maniera definitiva a conferire un senso, una giustificazione, a uscite come "Been two years, like I was paddywagon cruisin'/ The streets was yours, ya dunce cappin' and kazooin'/ I was just assuming you'd keep the coke movin/ But I got one question: the fuck y'all been doing?" E poi, appunto, tanto per tornare alla questione dell'originalità, appare evidente dalle numerose one-liners come i Nostri non rientrino nello standard dei consueti ghettusi: "Break down keys into dimes and sell 'em like gobstoppers", "Pusha push Don P keys with these sounds of crackness/ The black Martha Stewart, let me show you how to do it", "Open up the Frigidaire, 25 to life in here"... sceglietene voi una. oppure ascoltatevi l'intero disco.
A dimostrazione finale poi che i Clipse non sono dei cretini potrei infine citare certe uscite quasi intimiste di Momma I'm Sorry, ma preferisco optare per la rivisitazione di Mind Playin' Tricks On Me, eccezionale a partire dal beat per giungere alle liriche, che rendono un degno omaggio al classico originale recuperandone il senso di paranoia e persino alcuni passaggi: "They're coming for me, they running up/ I'm on my balcony seeing through the eyes of Tony/ They say we homies, but I see hatred/ Don't they know that brotherly love is sacred?/ Niggaz catch feelings, even contemplate killings/ When you see millions, there are many chameleons".
In conclusione: Hell Hath No Fury è un disco eccezionale in sè e per sè, e paradossalmente lo diventa doppiamente se avete un orecchio abituato a nutrirsi di Pete Rock e Premier. La tamarraggine di Pusha T e Malice è in realtà una ricerca di stile che sovente centra il punto, così come l'apparente cafonaggine delle produzioni dei Neptunes alla fin fine non è che una diversa interpretazione degli stilemi a noi (?) tanto cari. L'album è ancor'oggi fresco, mostra evidenti segni di creatività e, soprattutto, intrattiene. Hip hop allo stato puro, insomma. E la sua brevità non fa che aumentarne il valore; certo, peccato per quei due pezzi...
Clipse - Hell Hath No Fury
VIDEO: MR. ME TOO
Clipse - Mr Me Too
DJ Robdigga | Video musicali MySpace
Al momento della sua uscita, Hell Hath No Fury mieté tali consensi dalla critica che persino io mi sentii in dovere di dargli un ascolto, pur con tutti i pregiudizi del caso: difatti, assieme a Weezy F. Baby, i Clipse sono forse gli unici artisti capaci di raccogliere il plauso di repponi e hipster, e ciò per me significa generalmente un deficit qualitativo (deduzione basata su fatti empirici). Insomma, il segno che c'è qualcosa che non va. Ed invece, dopo pochissimi ascolti, mi fiondai in negozio e mi feci un regalo di natale di cui ad oggi ancora non mi pento minimamente; riascoltato occasionalmente in questi anni, HHNF non ha perso una briciola dello smalto iniziale e la combinazione tra beat ed emceeing risulta ancor'oggi capace di mantenere desta la mia attenzione come se questi tre anni non fossero passati. Possibile? Sulla carta sì, certo è che tutt'ora mi fa specie pensare che un simile disco possa piacermi come e più di tanti prodotti dei miei soliti reppusi underground.
Insomma: pur non disdegnando in toto i Neptunes, mai avrei potuto pensare che su dodici beat sarebbero riusciti a partorirne ben dieci capaci di piacere persino a me, tra cui sei che reputo addirittura fantastici. Primo fra di essi, in ordine d'ascolto, quello di Mr. Me Too: costituito pressochè unicamente da un rullante secco e da una linea di basso bella pesante, il lavoro maggiore lo fa proprio quest'ultima che, assieme a dei synth certamente freddi (o "plasticosi", direbbero alcuni), conferisce un tiro eccezionale al tutto facendo quasi scordare che, nei fatti, di «beat» nel senso più stretto ce n'è davvero poco. E che dire allora di Ride Around Shining, con il suo break spezzato sulle sole chiusure di battuta e la semplice quano efficace singola nota di arpa che fa capolino giusto per arricchire il piatto? Ma meglio ancora di queste prime due sono Hello New World e la magnifica Keys Open Doors, due basi di grande cupezza in cui la creatività dei Neptunes viene indirizzata su binari ben specifici e con un grande successo: nel primo caso ci sono nuovamente dei synth belli corposi a dare un tono sinistro alle martellanti batterie, mentre nel secondo il posto da «prima viola» viene preso dalla bellissima combinazione data da delle campanelle abbinate ad un coro femminile campionato ed effettato in modo tale da sembrar provenire da un altro mondo.
Infine, più avanti, si chiude con la minimalista Chinese New Year, nuovamente girata sulle sole batterie e su poche scale di synth, e la cover di (o addirittura omaggio a) Mind Playin' Tricks On Me dei Geto Boys, intitolata Nightmares, che difatti campiona Hung Up On My Baby di Isaac Hayes solo che stavolta la rallenta al punto tale da apparire quasi come una strumentale dub.
Insomma, tornando al dilemma iniziale (e skippando qualsiasi commento su Wamp Wamp e Trill, che mi sembrano delle cafonate generiche e manieriste, senza arte né parte), com'è possibile che un cultore del suono più classico apprezzi così tanto dei beat che da quella formula così tanto si distaccano? Uno dei motivi potrebbe per esempio essere dettato dal fatto che qui si fa un uso bello ampio di breakbeat, col risultato che pur aggiungendovi poi synth e quant'altro il tutto alla fin fine suona come dio comanda. Poi c'è anche la questione delle atmosfere: fatte salve le solite Trill e Wamp Wamp, il semplice uso di strumenti diversi dal campionatore vivaddio non riesce a nascondere un mood generalmente cupo, sinistro, e che non concede di fatto nulla all'ascolto facile. Insomma, pur usando mezzi solitamente dedicati per creare le peggio cinghialate della terra, i Neptunes sono riusciti a dare un atglio hardcore al tutto, e dio solo sa come hanno fatto. Last but not least, se prendiamo in considerazione questi due essenziali fattori, a margine potremmo annotare che dopo tanti campioni di soul loopati allo stesso modo, e miliardi di sample di piano o archi, un cambio di stile di tanto in tanto non può che far bene. E questo è esattamente ciò che potrete trovare in HHNF: quello che vi piace nelle sue forme più tradizionali è qui presente in chiave diversa e, a partire dai sei capolavori commentati più sopra per giungere alle altre quattro tracce più che degne (We Got It For Cheap, Momma I'm So Sorry, Ain't Cha e Dirty Money), risulta un connubio pressoché impeccbaile tra tradizione e sperimentazione.
Quanto all'emceeing il discorso va necessariamente allargato ad una piccola serie di considerazioni. Prima fra queste è quella che vuole che se la stragrande maggioranza del materiale del «dirty south» o, più in generale, della roba modaiola fa cagare è perchè a rapparci sopra c'è spesso un incompetente del tutto negletto a mattere insieme due parole. Secondo: sempre nelle categorie di cui sopra, il dramma è che le tematiche non solo sono sempre le stesse (anzi, sempre la stessa: "Sono ricco perchè spaccio con tutto ciò che ne consegue"), ma per giunte vengono affrontate con un vuoto di creatività tale da far impallidire persino Vasco Rossi. Terzo, ma forse un'estensione del secondo punto, il dramma è che tutta quell'autoesaltazione avviene in maniera tale da lasciare del tutto indifferente l'ascoltatore medio; vale a dire che pur non interessandomi in realtà nulla del tuo status socioeconomico, se riesci a propormelo in maniera creativa -mediante metafore o immagini particolarmente suggestive- sono più che disposto ad ascoltarti.
Bene: i fratelli Thornton riescono a fare tutto questo. Poco importa che i loro testi vertano sullo spaccio e sui suoi frutti in almeno il 90% dei casi, il punto è che risultano originali e creativi nel farlo. Hanno stile, insomma, il quale viene per giunta supportato da delle capacità tecniche di per sè non eccezionali ma perfettamente calzanti in considerazione del tema. Le loro spacconerie difatti reggono innanzitutto grazie a sapienti giochi sull'intonazione delle voci, sulle pause e sull'innegabile alchimia esistente tra i due. Il carisma che deriva da queste tecniche contribuisce perciò in maniera definitiva a conferire un senso, una giustificazione, a uscite come "Been two years, like I was paddywagon cruisin'/ The streets was yours, ya dunce cappin' and kazooin'/ I was just assuming you'd keep the coke movin/ But I got one question: the fuck y'all been doing?" E poi, appunto, tanto per tornare alla questione dell'originalità, appare evidente dalle numerose one-liners come i Nostri non rientrino nello standard dei consueti ghettusi: "Break down keys into dimes and sell 'em like gobstoppers", "Pusha push Don P keys with these sounds of crackness/ The black Martha Stewart, let me show you how to do it", "Open up the Frigidaire, 25 to life in here"... sceglietene voi una. oppure ascoltatevi l'intero disco.
A dimostrazione finale poi che i Clipse non sono dei cretini potrei infine citare certe uscite quasi intimiste di Momma I'm Sorry, ma preferisco optare per la rivisitazione di Mind Playin' Tricks On Me, eccezionale a partire dal beat per giungere alle liriche, che rendono un degno omaggio al classico originale recuperandone il senso di paranoia e persino alcuni passaggi: "They're coming for me, they running up/ I'm on my balcony seeing through the eyes of Tony/ They say we homies, but I see hatred/ Don't they know that brotherly love is sacred?/ Niggaz catch feelings, even contemplate killings/ When you see millions, there are many chameleons".
In conclusione: Hell Hath No Fury è un disco eccezionale in sè e per sè, e paradossalmente lo diventa doppiamente se avete un orecchio abituato a nutrirsi di Pete Rock e Premier. La tamarraggine di Pusha T e Malice è in realtà una ricerca di stile che sovente centra il punto, così come l'apparente cafonaggine delle produzioni dei Neptunes alla fin fine non è che una diversa interpretazione degli stilemi a noi (?) tanto cari. L'album è ancor'oggi fresco, mostra evidenti segni di creatività e, soprattutto, intrattiene. Hip hop allo stato puro, insomma. E la sua brevità non fa che aumentarne il valore; certo, peccato per quei due pezzi...
Clipse - Hell Hath No Fury
VIDEO: MR. ME TOO
Clipse - Mr Me Too
DJ Robdigga | Video musicali MySpace
26 commenti:
Continuo a non capacitarmi del 4 e mezzo a Dah Shinin'...
RARASHIXXX
Io sono Tafazzi e tu sei la bottiglia
Eheh...chi fa un errore deve prendere in esame la possibilita' di pagarlo per tutta la vita...
RARASHIXXX
Dov'e' Djmp45 quando serve?
Hahaha diamo inizio alle danze
Aspetto solo che passi di qui l'autore del messaggio di cui nella recensione
FCK SQUAD..my mind spray..
boh proprio non lo so..ammetto di non aver mai sentito sti tizi..o meglio di non avergli mai dedicato un mezzo ascolto che mi rendesse più chiaro il loro lavoro perchè evidentemente dal quattro e mezzo devo pensare di non averci capito uno stracazzo!!! cmq boh so che per te reiser c'entra sempre il fatto della contestualizzazione (sacrosanto per carità) però basta a giustificare lo stesso voto dato a dah shinin'?? mmm ripeto non ho mai sentito questo disco perciò non mi permetto ad esprimermi più di tanto....cmq...bòh....
P.S. credo che ne leggeremo delle belle quando djmp45 e checkkuzzu lasceranno un commento...
P.P.S. Reiser l'altra wolta sono passato dal reiserbis blog in cosa consisteva? è abbandonato? perchè?
yo
non ti do la soddisfazione di darti del coglione perchè lo sai da solo...secondo me lo fai apposta. Premesso questo, considerando il fatto che questo album possa anche piacere a qualcuno mi spiego come cazzo arrivi a 4 e mezzo????Für die einen ist es Klopapier, für die anderen die längste Serviette der Welt.
Ck
FCK SQUAD,,blast a new asshole,,
per BRA:nell'inserto da te curato in rapmaniacz su madlib dici che è nato sul finire degli anni 30!
anche se questo spiegherebbe l'assurdità di alcuni suoi campioni
yo
FCK SQUAD BLAST THE NEW ASSHOLES
A parte che è una bio per nulla aggiornata, ferma forse al 2004, comunque al secondo rigo scrivo anche: "Fantasia, è ovvio: ma (con qualche piccola correzione spazio-temporale) poteva anche andare così... ". Mica mi sono rimbecillito fino a quel punto...
BRA
www.rapmaniacz.com
FCK SQUAD,,,beatin' pussy muthafuckin down blwaaaaahhhh,,,
bèh allora ti porgo le mie scuse per non aver letto bene bless..a proposito a quando l'aggiornamento? =)
mi hai convinto me lo sento.
le loro prime robe non mi erano dispiaciute, poi li avevo persi di vista sinceramente.
Dopo questa recensione scaricherò e ascolterò(anche se il nome Clipse ha qualche-non-so-che di onomatopeico che mi riporta dritto al momento in cui vado a pisciare)...tuttavia voglio spiegarvi perchè fino ad ora non mi sono mai preso la briga di ascoltare questo cd
Da vice anno 3 numero 1:
Clipse,Hella hath no fury:10.Eccolo,l'album dell'anno.Qui c'è tutto ciò che sogni di ascoltare in un ALBUM SULLA COCAINA E SUL CRACK compreso in 12 tracce di FOLLIA LIRICA:DALLA ROBA FINE E PURA AL FISHCALE ALLA BASE GIA' COTTA SU CUCCHIAIO.sapete come si diceva nell'Hip hop?Hardboy.Possiamo rispolverare il termine per l'occasione?
...Ok a parte le parte maiuscole che ritengo assurde non è poi una recensione paradossale al cento per cento,ma ecco che proprio accanto scorgo una cosa che distrugge ogni forma di comprensione in me verso questi individui per lasciare spazio al puro disprezzo:
Birdman & Lil'Wayne,Like father like son:8.Pensavo sinceramente che quest'album non sarebbe stato un granchè,invece il singolo "stuntin like my daddy"è perfetto.Quest'ultima e celebratoria produzione targata Hot boys...E se vi state chiedendo chi ha ancora voglia di sentire il povero Baby ora che Lil Wayne è il miglior rapper dell'universo...Weezy inizia il singolo con una perla di saggezza:"Bitch i'm paid,that's all i gotta say,can't see you little niggas the money's in the way".
Wow da stramazzare per terra e piangere...altro che 4.5 a dah shinin'...ah a proposito con quel primo commento RARASHIXXX vince il premio del commento della settimana...
RoyaleCeca aka RealityCheck
Cazzo comunque ho sentito ora mr.me too e ho ripreso ad avvertire il solito vecchio odio strisciante per pharrel...ma cazzo non posso ascoltare sto cd...a me pure superthug mi faceva schifo e l'ho sempre considerata alla stregua di i'm blue degli eiffeil 65...e c'era noreaga a rappare mica malice...
Royalesss blesss Ceca
oh a me certe produzie dei neptunes non dispiacciono nemmeno troppo, però mr. me too non la reggo...boh.
bèh allora ti porgo le mie scuse per non aver letto bene bless..a proposito a quando l'aggiornamento?
Non sono necessarie; credo aggiorniamo sotto Natale.
BRA
www.rapmaniacz.com
Superthug faceva cagare anche a me
Oh No pure
Grimey non parliamone
E dei Neptunes mille altre
Qui però tirano fuori almeno UN lato diverso da quello mostrato sui pezzi che li hanno resi famosi, e secondo me meritano. Poi oh sticazzi ci sta che possano non piacere, ma dire male di quest'album è come dire male del disco di Cormega o Marco Polo. OK, magari non sono suoni che ti prendono, ma sono dischi fatti con i coglioni e che difatti si distanziano di anni luce da altri -della stessa sottocategoria- tirati via come una frenata di mmmerda
@CK: ormai per certe robe mi verrebbe da avvisarti, perchè quando sganci la chicca in tedesco io sono sempre felice. Detto questo, i motivi per cui è ficherrimo li ho già scritti, perciò vatti ad ascoltare Servaivol Skìls e statte bbono
"Clipse,Hella hath no fury:10.Eccolo,l'album dell'anno.Qui c'è tutto ciò che sogni di ascoltare in un ALBUM SULLA COCAINA E SUL CRACK compreso in 12 tracce di FOLLIA LIRICA:DALLA ROBA FINE E PURA AL FISHCALE ALLA BASE GIA' COTTA SU CUCCHIAIO.sapete come si diceva nell'Hip hop?Hardboy.Possiamo rispolverare il termine per l'occasione?"
Hardboy? Comunque grazie per aver completato la questione hipster-Clipse in maniera così esaustiva. La trascrizione dice più di quanto sarei mai riuscito ad esprimere
@FCK: sì, alla fin fine l'ho mollato visto che due non riesco a tenerli e allora tanto vale farne uno bene
...prego...ma giusto per farti una domanda:hai per caso sentito quella compila stile new york rc 101 che un paio di giorni fa era in download su t.r.o.y.(tale U.S.C. Hip Hop NYC Real Deal Underground)?io gli ho dato un'ascolto e ha delle bombette qui è lì che secondo me meritano parecchio...ci sono pure godfather don e gli screwball e producono spinna,beatnuts e marley marl...
RoyaltyCecas
Ah ecco, no non l'ho ascoltata, è un po' che non vo su TROY
Grazie per la segnalazione
http://www.youtube.com/watch?v=Nbsbv8yHJKA&translated=1
e questo?
Questa, poi...
4 e mezzo mi sembra un po' tantino...a rappare i due non son neanche male (tematiche a parte) ma i beat non sono tanto di mio gusto...mi sembrano un po' un riciclo dei vari beat piu' famosi (c'e' un beat che sembra uguale a drop it like it's hot).
in generale i neptunes non mi hanno mai esaltato...anzi...
djmp45
si, insomma, non sono totalmente fiacchi diciamo...e ci sono un paio di beat abbastanza belli...
premesso che mi scompiscio al pensiero di non ascoltare un disco perchè vice ne parla benissimo
grazie reiser, io non l'avevo coperto e basta, e oggi sta merda ti dico che ne sa
e anzi rincaro
http://mediafire.com/?0bbdyxbx29m
dovresti sentire questi
cose rose e fiori
io sto iniziando ad apprezzare anche il nuovo, ma come si sa sono un hipster che legge vice.
se rinasco lo giuro, cerco di arrivare fino a trent'anni coi baggy, la felpa della bastard del '99 e il cappellino della fubu sporco di porchetta.
23 sera, cena da te? purtroppo la mia vice-ragazza è a cena da amiche, ma tranquillo per sostituirla porto la panza e presenza del niz.
a proposito di...
http://thehastingsset.files.wordpress.com/2009/02/img_5812.jpg
Posta un commento