Qualcuno potrebbe pensare che per inaugurare un audioblog che risponde al nome di Rugged Neva Smoove, la scelta più logica sarebbe dovuta ricadere sul LP d'esordio degli M.O.P.. Arriverà anche quello, come anche il resto del mio archivio musicale, ma intanto mi preme correggere uno dei vizi più frequenti dell'industria musicale: il greatest hits.
Tanto per cominciare, cosa potrebbe desiderare il potenziale acquirente di un greatest hits? Semplice: la visione d'insieme della carriera dell'artista 'X' fino a un dato momento, cosicché uno possa capire se 'X' sia degno di un qualche ulteriore interesse/approfondimento o meno. Di conseguenza, ci si aspetterebbe che un greatest hits tradisca parzialmente il suo significato letterario, andando ad includere dunque non solo i pezzi di successo ma anche tutto ciò che possa essere considerato di valore artistico a prescindere dalla notorietà (gli esegeti dell'anticonformismo di maniera mi verranno a dire che il valore “artistico” è cosa più che opinabile, ma se uno non vuole raccontarsi troppe palle sa benissimo quali sono le opere di un artista che valgono e quali no).
Tuttavia, la risposta dell'industria musicale all'esigenza del potenziale acquirente non può essere soddisfacente, in nessun caso. E ciò in quanto fornire una visione completa (e onesta) di una carriera significherebbe automaticamente escludere un buon 90% di materiale oggettivamente trascurabile, sicché, avendo quindi l'acquirente a disposizione la crème de la crème, difficilmente questo andrà poi a spendere soldi per comprare gli album veri e propri. Un altro motivo, decisamente più prosaico, è che sovente l'artista 'X' ha inciso per altre case discografiche e collaborato con dei colleghi, ragion per cui raccogliere il materiale registrato “fuori casa” ed acquistarne i diritti di pubblicazione diventa legalmente complesso oltreché generalmente antieconomico.
Le conseguenze di questi ragionamenti si traducono perciò in raccolte che possono andare dalla più totale indecenza (cfr. Jay-Z) alla relativa soddisfacenza (Big Daddy Kane). In quest'ultima categoria cade anche il greatest hits di Nas pubblicato pochi mesi addietro dalla Columbia, il quale tutto sommato si è sforzato di includere pezzi da aficionados come One Love ma ha al contempo (necessariamente) dovuto calare le braghe di fronte a robacce inascoltabili come I Can. In più, esso ha dovuto tralasciare svariate collabo ma, soprattutto, qualsiasi cosa proveniente da Hip Hop Is Dead, essendo questo di proprietà della Def Jam. Ed è qui che entro in gioco io. Senza pretendere di dare una visione completamente oggettiva di Nas -che necessiterebbe anche l'inclusione di svariate cacatone tanto per dimostrare di cosa è capace il nostro quando ci si mette- ho messo insieme quello che ritengo essere le sue registrazioni migliori e/o significative. Non a caso ho del tutto escluso in toto quel aborto che è Street's Disciple, mentre ho preferito dar spazio a collabo quali la storica Fast Life (con Kool G Rap), Verbal Intercourse (contenente una delle migliori strofe di Nas di sempre) o la mai abbastanza conosciuta Calm Down (con Noreaga e Tragedy, inizialmente prevista per The War Report e poi finita su oscuri white label). Non ho poi potuto resistere di fronte all'inclusione di pezzi concettuali come Rewind, Book Of Rhymes o I Gave You Power, mentre l'esclusione di deliranti stronzatone quali appunto I Can o l'allucinante Oochie Wally.
Il tutto, suddiviso su due CD (che potrebbero diventare tre) e corredato di relativa grafica, lo trovate a questi link:
Nas – A Queensbridge Legacy CD1
Nas – A Queensbridge Legacy CD2
Grafica fronte & retro
Tuttavia, la risposta dell'industria musicale all'esigenza del potenziale acquirente non può essere soddisfacente, in nessun caso. E ciò in quanto fornire una visione completa (e onesta) di una carriera significherebbe automaticamente escludere un buon 90% di materiale oggettivamente trascurabile, sicché, avendo quindi l'acquirente a disposizione la crème de la crème, difficilmente questo andrà poi a spendere soldi per comprare gli album veri e propri. Un altro motivo, decisamente più prosaico, è che sovente l'artista 'X' ha inciso per altre case discografiche e collaborato con dei colleghi, ragion per cui raccogliere il materiale registrato “fuori casa” ed acquistarne i diritti di pubblicazione diventa legalmente complesso oltreché generalmente antieconomico.
Le conseguenze di questi ragionamenti si traducono perciò in raccolte che possono andare dalla più totale indecenza (cfr. Jay-Z) alla relativa soddisfacenza (Big Daddy Kane). In quest'ultima categoria cade anche il greatest hits di Nas pubblicato pochi mesi addietro dalla Columbia, il quale tutto sommato si è sforzato di includere pezzi da aficionados come One Love ma ha al contempo (necessariamente) dovuto calare le braghe di fronte a robacce inascoltabili come I Can. In più, esso ha dovuto tralasciare svariate collabo ma, soprattutto, qualsiasi cosa proveniente da Hip Hop Is Dead, essendo questo di proprietà della Def Jam. Ed è qui che entro in gioco io. Senza pretendere di dare una visione completamente oggettiva di Nas -che necessiterebbe anche l'inclusione di svariate cacatone tanto per dimostrare di cosa è capace il nostro quando ci si mette- ho messo insieme quello che ritengo essere le sue registrazioni migliori e/o significative. Non a caso ho del tutto escluso in toto quel aborto che è Street's Disciple, mentre ho preferito dar spazio a collabo quali la storica Fast Life (con Kool G Rap), Verbal Intercourse (contenente una delle migliori strofe di Nas di sempre) o la mai abbastanza conosciuta Calm Down (con Noreaga e Tragedy, inizialmente prevista per The War Report e poi finita su oscuri white label). Non ho poi potuto resistere di fronte all'inclusione di pezzi concettuali come Rewind, Book Of Rhymes o I Gave You Power, mentre l'esclusione di deliranti stronzatone quali appunto I Can o l'allucinante Oochie Wally.
Il tutto, suddiviso su due CD (che potrebbero diventare tre) e corredato di relativa grafica, lo trovate a questi link:
Nas – A Queensbridge Legacy CD1
Nas – A Queensbridge Legacy CD2
Grafica fronte & retro
11 commenti:
Ciao R! Saluti da Torino, stammi bene e grazie per le audiochicche, la nascita di questo blog è una bella notizia. Gus
L'idea è ottima, e partire con un GH di Nas lo è ancora di più..
Bella!
Steve
ottima idea questo blog...i prossimi fifteen li metterai qui o nell'altro blog?
Maremma majala non avevo attivato i commenti, non sono ancora pratico di Blogspot... comunque: bella Gus, ricordati che ti devo ancora 10 carte, quando passi di qui fa' un fischio. Se ho quel disco di EdO.G è anche grazie a te
Quanto ai Fifteen, li metterò senz'altro qui. Devo solo trovare il tempo di farli come dio comanda, il lavoro tra ottobre e fine dicembre mi ha privato di qualsiasi tempo libero. Adesso sembra più tranquillo, per cui confido di chiudere il quinto volume tra non molto. Oltretutto c'è anche l'Encores di quest'anno in ballo, quindi son grasse risate...
Intanto approfitto della relativa calma per caricare roba, se mi ricordo domani uppo 'na nuova roba
Che bravo guaglione che sei.
classiconi. tuttti. wanna be me l'hai scartata?
bello, il mio ipod ringrazia
Grande, mi stavo proprio chiedendo dove fossi sparito!
"Real niggaz don't die they eventually multiply" -MC Ren
E con questa mi mando affanculo da solo
non per rompere il cazzo, tantopiù con mesi e mesi di ritardo sul rilascio di st'ottima compila...ma hip hop is dead non è prodotta da quel pistola di will.i.am anzichè dal salame remi?
props in ogni caso
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