Se a distanza di un anno e mezzo ho recensito quasi tutti i lavori che vedono come protagonista o co-protagonista Mr. Lif, magari a scapito di opere oggettivamente più importanti (Nation Of Millions è lì che aspetta il suo turno), è perchè verso questo MC provo una sincera ammirazione che aumenta ad ogni sua nuova uscita. Pur non essendo dei classici nel senso più stretto del termine, i dischi da lui firmati hanno sempre tre costanti: 1) sono musicalmente interessanti, avanguardisti per certi versi ma sempre rispettosi delle origini; 2) presentano testi intelligenti scritti con lucidità ma senza rinunciare alla forma; 3) è musica che si fonda su realtà ed attualità anzichè crearla. Se spostassimo la sua discografia su carta stampata, direi che i suoi sono saggi che si stagliano su un panorama fatto di autobiografie, narrativa e instant-books.
Bene: dopo l'ottimo I Phantom ed un paio di validi EP, nel 2006 uscì Mo' Mega. Non ripeterò la mia positiva opinione su quell'album, mi limito a ricordare come in quell'occasione Lif si fosse in un certo qual modo distaccato dalle tematiche del predecessore. Con questo non voglio dire che si fosse messo a delirare su cocaina e droga, bensì che aveva alleggerito il carico strettamente sociopolitico per dedicarsi un pochino di più al suo ego ed alle sue emanazioni, scrivendo così la sua opera più accessibile. Ma se pensavate che avrebbe proseguito su questo sentiero anche per il suo terzo LP, beh, sbagliavate di grosso: I Heard It Today si propone infatti come il seguito ideale di I Phantom, sia come approccio tematico che come sound. La rabbia che Lif nutre nei confronti del capitalismo americano trova qui ampio spazio e va ad abbracciare tutte le distorsioni che questo provoca nella società, specialmente nei strati più bassi. È a suo modo confortante trovare conferma che persino in una realtà come l'hip hop, in cui a dispetto della sua varietà coloro che vivono con la testa infilata nel proprio culo rappresentano una maggioranza schiacciante, resti qualche testa pensante. È però meno confortante giungere al termine di I Heard It Today e rendersi conto che in appena quaranta minuti di musica si possano trovare più argomenti di riflessione e discussione seria che non nella produzione discografica reppusa dell'ultimo anno e mezzo; e questo senza contare poi la qualità con cui questi temi vengono esposti. Ma parlando di Lif, ciò è quasi scontato. È invece inusuale la genesi del disco, la quale va necessariamente illustrata in modo tale da poter meglio comprendere la struttura di IHIT.
I Heard It Today è stato composto a partire dallo scorso autunno, in buona parte come se fosse un blog o una raccolta di editoriali: quando un dato evento aveva luogo, Lif scriveva una canzone ad esso correlata. Quattro (se non sbaglio) di queste canzoni sono poi state pubblicate per le consuete vie digitali praticamente in tempo reale -e le ritroviamo qui- mentre le restanti sette sono state concepite in maniera più tradizionale; la pubblicazione via web si è interrotta poco dopo la vittoria di Obama ed il disco sostanzialmente parte da questo avvenimento con le parole "I see, so we're all supposed to start trusting the government again 'cause we got a friendlier face to it, huh?". Ecco: già con una sola frase Lif dimostra di essere radicalmente diverso dalla stragrande maggioranza dei suoi coleghi; contrariamente ad essi egli è sì contento che Obama abbia vinto le presidenziali, ma di certo non s'illude che egli possa essere l'uomo della previdenza in cui otto anni di Bush, ed una stampa cronicamente incapace di criticare l'uomo del momento, ci hanno obbligato a credere.
La crisi del real estate; la crisi dell'economia; i persistenti abusi delle forze di polizia; l'imposizione delle famigerate "norme non scitte"; la mancanza di sbocchi per la maggioranza degli abitanti dei ghetti; la cosciente promozione di individualismo ed apatia da parte delle istituzioni: questi sono gli argomenti che Jeffrey Haynes sminuzza senza giri di parole in quella che si può vedere negativamente, e dunque considerarla una geremiade, che positivamente e trattarla come spunto di riflessione. Non ha senso che vi parli nel dettaglio di ogni pezzo, per cui preferisco limitarmi ad estrapolare parte di una strofa di quello che è a mio modesto avviso la canzone migliore del disco, la splendida Head High: "So foul watching Jeremiah spit fire/ Knowing it reflects on Obama, more drama/ That petty black shit, televised and enacted/ the perfect trap to turn the "Change" campaign backward/ It hurts that even our most prestigious leaders cannot shun what those centuries of hatred have done/ That old crabs in a barrel makes our chances none or narrow/ To have our race perceived with the graces of a pharaoh".
Ecco, quando senti un testo simile su un beat che sa avvolgerti con un ipnotico campione vocale come quello scelto dal produttore P Locke, non ce n'è: ti viene da gridare al miracolo. Addirittura ti ruga tornare coi piedi per terra per parlare in modo secco e asciutto dei beat, ma insomma, me tocca e perciò ecco qua i nomi: Edan, J-Zone, Willie Evans Jr. e a seguire una lista di sconosciuti o quasi quali Batsauce (davvero, si chiama così), il sopracitato P Locke e Headnodic. Questi vanno a creare un suono che, come scrivevo nel primo paragrafo, sfugge alla banalità ma non si discosta eccessivamente dalle origini. I tempi piuttosto alti, le atmosfere che molto devono alla Bomb Squad e la quasi inesistente concessione all'orecchiabilità mi spingerebbero a considerare I Heard It Today come un prodotto della Def Jux, ma siccome in molti casi sembra che vi siano una o più citazioni di un certo stile più vintage (ad esempio i charleston molto "secchi" di What About Us, il piglio da Jazzmatazz prima serie di Breathe e via dicendo) trovo che vi sia certamente un nesso tra IHIT e le precedenti opere di Lif ma non così forte da farlo sembrare una sorta di "bastardo" di El-P.
Sfortunatamente, come dire, nemmeno stavolta possiamo dire di avere di fronte un classico. Forse è nella natura stessa di dischi così cerebrali il loro non poter aspirare a qualità che si spingono oltre l'esecuzione perfetta, così come difficilmente un saggio -per valido che possa essere- può essere confrontato ad un'opera di narrativa. Tuttavia, ciò non vietà al suddetto saggio di risultare rilevante, e difatti questo album lo è. Lo è non per la diffusione, che sarà scarsissima e, temo, incapace di creare nuovi accoliti, bensì perchè penso che chiunque con un minimo di cervello non sia disgustato dall'idea di trovare stimoli nella musica. E se ci aggiungiamo una curiosa accessibilità dei beat anche ad orecchie non aduse al rap, beh, chissà che I Heard It Today non riesca a figurare tra le poche cose degne di ricordarsi di questo 2009. Intanto resta un altro mattone che va ad aggiungersi alla solidissima discografia di Lif e alla mia collezione di dischi.
Mr. Lif - I Heard It Today
Bene: dopo l'ottimo I Phantom ed un paio di validi EP, nel 2006 uscì Mo' Mega. Non ripeterò la mia positiva opinione su quell'album, mi limito a ricordare come in quell'occasione Lif si fosse in un certo qual modo distaccato dalle tematiche del predecessore. Con questo non voglio dire che si fosse messo a delirare su cocaina e droga, bensì che aveva alleggerito il carico strettamente sociopolitico per dedicarsi un pochino di più al suo ego ed alle sue emanazioni, scrivendo così la sua opera più accessibile. Ma se pensavate che avrebbe proseguito su questo sentiero anche per il suo terzo LP, beh, sbagliavate di grosso: I Heard It Today si propone infatti come il seguito ideale di I Phantom, sia come approccio tematico che come sound. La rabbia che Lif nutre nei confronti del capitalismo americano trova qui ampio spazio e va ad abbracciare tutte le distorsioni che questo provoca nella società, specialmente nei strati più bassi. È a suo modo confortante trovare conferma che persino in una realtà come l'hip hop, in cui a dispetto della sua varietà coloro che vivono con la testa infilata nel proprio culo rappresentano una maggioranza schiacciante, resti qualche testa pensante. È però meno confortante giungere al termine di I Heard It Today e rendersi conto che in appena quaranta minuti di musica si possano trovare più argomenti di riflessione e discussione seria che non nella produzione discografica reppusa dell'ultimo anno e mezzo; e questo senza contare poi la qualità con cui questi temi vengono esposti. Ma parlando di Lif, ciò è quasi scontato. È invece inusuale la genesi del disco, la quale va necessariamente illustrata in modo tale da poter meglio comprendere la struttura di IHIT.
I Heard It Today è stato composto a partire dallo scorso autunno, in buona parte come se fosse un blog o una raccolta di editoriali: quando un dato evento aveva luogo, Lif scriveva una canzone ad esso correlata. Quattro (se non sbaglio) di queste canzoni sono poi state pubblicate per le consuete vie digitali praticamente in tempo reale -e le ritroviamo qui- mentre le restanti sette sono state concepite in maniera più tradizionale; la pubblicazione via web si è interrotta poco dopo la vittoria di Obama ed il disco sostanzialmente parte da questo avvenimento con le parole "I see, so we're all supposed to start trusting the government again 'cause we got a friendlier face to it, huh?". Ecco: già con una sola frase Lif dimostra di essere radicalmente diverso dalla stragrande maggioranza dei suoi coleghi; contrariamente ad essi egli è sì contento che Obama abbia vinto le presidenziali, ma di certo non s'illude che egli possa essere l'uomo della previdenza in cui otto anni di Bush, ed una stampa cronicamente incapace di criticare l'uomo del momento, ci hanno obbligato a credere.
La crisi del real estate; la crisi dell'economia; i persistenti abusi delle forze di polizia; l'imposizione delle famigerate "norme non scitte"; la mancanza di sbocchi per la maggioranza degli abitanti dei ghetti; la cosciente promozione di individualismo ed apatia da parte delle istituzioni: questi sono gli argomenti che Jeffrey Haynes sminuzza senza giri di parole in quella che si può vedere negativamente, e dunque considerarla una geremiade, che positivamente e trattarla come spunto di riflessione. Non ha senso che vi parli nel dettaglio di ogni pezzo, per cui preferisco limitarmi ad estrapolare parte di una strofa di quello che è a mio modesto avviso la canzone migliore del disco, la splendida Head High: "So foul watching Jeremiah spit fire/ Knowing it reflects on Obama, more drama/ That petty black shit, televised and enacted/ the perfect trap to turn the "Change" campaign backward/ It hurts that even our most prestigious leaders cannot shun what those centuries of hatred have done/ That old crabs in a barrel makes our chances none or narrow/ To have our race perceived with the graces of a pharaoh".
Ecco, quando senti un testo simile su un beat che sa avvolgerti con un ipnotico campione vocale come quello scelto dal produttore P Locke, non ce n'è: ti viene da gridare al miracolo. Addirittura ti ruga tornare coi piedi per terra per parlare in modo secco e asciutto dei beat, ma insomma, me tocca e perciò ecco qua i nomi: Edan, J-Zone, Willie Evans Jr. e a seguire una lista di sconosciuti o quasi quali Batsauce (davvero, si chiama così), il sopracitato P Locke e Headnodic. Questi vanno a creare un suono che, come scrivevo nel primo paragrafo, sfugge alla banalità ma non si discosta eccessivamente dalle origini. I tempi piuttosto alti, le atmosfere che molto devono alla Bomb Squad e la quasi inesistente concessione all'orecchiabilità mi spingerebbero a considerare I Heard It Today come un prodotto della Def Jux, ma siccome in molti casi sembra che vi siano una o più citazioni di un certo stile più vintage (ad esempio i charleston molto "secchi" di What About Us, il piglio da Jazzmatazz prima serie di Breathe e via dicendo) trovo che vi sia certamente un nesso tra IHIT e le precedenti opere di Lif ma non così forte da farlo sembrare una sorta di "bastardo" di El-P.
Sfortunatamente, come dire, nemmeno stavolta possiamo dire di avere di fronte un classico. Forse è nella natura stessa di dischi così cerebrali il loro non poter aspirare a qualità che si spingono oltre l'esecuzione perfetta, così come difficilmente un saggio -per valido che possa essere- può essere confrontato ad un'opera di narrativa. Tuttavia, ciò non vietà al suddetto saggio di risultare rilevante, e difatti questo album lo è. Lo è non per la diffusione, che sarà scarsissima e, temo, incapace di creare nuovi accoliti, bensì perchè penso che chiunque con un minimo di cervello non sia disgustato dall'idea di trovare stimoli nella musica. E se ci aggiungiamo una curiosa accessibilità dei beat anche ad orecchie non aduse al rap, beh, chissà che I Heard It Today non riesca a figurare tra le poche cose degne di ricordarsi di questo 2009. Intanto resta un altro mattone che va ad aggiungersi alla solidissima discografia di Lif e alla mia collezione di dischi.
Mr. Lif - I Heard It Today
7 commenti:
Liricamente Lif non si discute, però questo disco mi ha lasciato molto scontento per quel che concerne i beat. Forse sono "di parte" e ho dato troppo peso all'assenza della Def Jux (dunque "dei" Def Jux), fatto sta che tra gli LP dell'mc di Boston secondo me complessivamente questo è il meno riuscito.
BRA
www.rapmaniacz.com
Inizialmente anche a me i beat erano parsi "meh", ma dopo averlo ascoltato per una buona settimana mi sono dovuto ricredere.
Head High, the Sun, Dawn, What About Us e Breathe sono tutti dei pezzoni IMHO
Ecco infatti. Io non ho ancora sentito l'album proprio perchè NESSUNO me n'ha parlato bene, tu sei il primo Reiser... Ma siccome sei uno dei pochi recensori dei quali mi fido sarei disposto a dargli una chance, se non fosse che la persona qui sopra è un'altro dei pochi recensori affidabili... :D
Scherzi a parte, ho sempre ascoltato tutto con o senza il benestare di altri, indi per cui
stasera taglio la testa al toro. Mi avete incuriosito con questi pareri discordanti.
Io dico: date tempo al tempo. Gli altri erano più d'impatto, questo abbisogna di tempo. Liricamente è una chicca, almeno su quello siam tutti d'accordo.
Comunque su Metacritic ha una media di poco più bassa dell'80/100 da me espresso, alla fin fine non è andato così male
Momento: sia chiaro che si parla pur sempre di Mr. Lif! Perciò non è una questione di 4 zainetti piuttosto che 3 e mezzo o meno, un suo disco devi sempre e comunque ascoltarlo e digerirlo con calma. Magari come dice Reiser dopo più ascolti "I Heard It Today" funziona come dovrebbe, però l'impatto sicuro non è cristallino e io, forse sbagliando, mi sono fermato più o meno lì.
BRA
www.rapmaniacz.com
BRA dato che questo è l'unico modo x contattarti seppur indirettamente:
"ma quando lo fate un nuovo aggiornamento su rapmaniacz?"
Per la verità sono facilmnte contattabile su info@rapmaniacz.com ;-)
Comunque entro fine settimana dovremmo essere online col nuovo aggiornamento.
BRA
www.rapmaniacz.com
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