Visto che oggi sono in vena (e in ufficio non ho un cazzo da fare), prima di lasciarvi al weekend vi propongo un altro prodotto che vede coinvolto Black Milk e che probabilmente potrebbe esservi sfuggito. Anzi, molto probabilmente sono mesi che vi sfugge; ma non è grave, del resto è anche così che giustifico la mia esistenza. Cominciamo comunque con un lavoro di fantasia.
Dunque: se avete un'idea di massima dei rapper di Detroit avrete ben presente che grossomodo vi sono tracce di stile comuni a tutti loro, sia nella metrica che nelle tecniche d'esposizione (giocano parecchio con la voce e con i tempi d'entrata). Questa ovviamente si associa molto bene con il genere di produzioni su cui si trovano a rappare sopra ed è raro che mi venga in mente di chieder loro di più; tuttavia, ogni tanto mi sono chiesto come potrebbe suonare una rappata più classicamente nuoiorchese su un beat di -dico un nome a caso- Black Milk. Bene, ecco a voi i Tree City. Originari di Ann Harbor, che suppongo essere un buco di culo di paese del Michigan, il quartetto prende il loro nome dal soprannome della città; quando l'anno scorso Black Milk pubblicò gratuitamente il suo Music From The Color Purple, una collezione di beat basati su campioni tratti da Purple Rain e disponibile per il download gratuito, i quattro simpatici guasconi decisero di farne buon uso rappandoci sopra. E se l'idea non fu di certo originale, a rendere speciale il progetto fu l'approvazione di Black Milk stesso, che poté sentire il risultato e li sponsorizzò dando loro -come dicono oltreoceano- il tanto agognato co-sign.
Ora, devo ammettere di non essere mai stato un grande fan di Prince. Come tutti, conoscerò sì e no i suoi venti pezzi più famosi e bòn, ma per fortuna questo tipo di nozionistica non è qui richiesta: Milk infatti ha provveduto ad apporre circa tre-cinque secondi del pezzo originale in appendice ad ogni beat, cosicché non solo risulti più semplice l'identificazione del campione (cosa rischiosa da fare con Prince, oltretutto) ma soprattutto che sia possibile riconoscere il lavoro svolto con esso. E sebbene non me la senta di dire che tutte le basi raggiungano vette qualitative inarrivabili, almeno metà di esse hanno più che sufficiente forza per poter essere messe accanto alle migliori cose prodotte fino a quel momento dal Nostro. Tra di esse figurano senz'altro Headnod Gospel, Outta Town, Jungle King, Me > Them e la migliore di tutte, Open Your Eyes, in cui i rimandi allo stile degli Ummah di fine anni '90 sono ben più di una semplice influenza ma appaiono come un palese omaggio.
Un'altra cosa, sempre riguardo ai beat: non solo c'è la qualità (credo che chiunque sarebbe ben felice di avere simili strumentli per il proprio disco), l'inventiva e l'abilità ma anche la resa. Mi spiego meglio: qualcuno di voi potrà pensare che in quanto materiale gratutio, la qualità sonora sia appena passabile; invece non è affatto così, e per quanto si possa notare che non vi è stato un processo di postproduzione in uno studio da trentamila dollari al giorno, vorrei ricordarvi che Black Milk è un ottimo fonico (le sue robe se le mixa da solo, per dire) e perciò quando cade il rullante sulla base, ve lo garantisco, si sente. In breve: non un capolavoro, ma come progetto non solo regge meglio del 99% delle operazioni di questo tipo (vi ricordate Q-Unit? Mioddìo) bensì riesce a collocarsi quantomeno all'altezza di Popular Demand. E pensare che nasce come poco più di un promo...
Quanto ai Tree City, invece, non so dirvi molto: non conoscendo i nomi dei membri, e non essendo loro autopromozionali come molti loro colleghi, non saprei dire chi è chi. Ho notato però che vi sono due di essi particolarmente agili con le parole, di cui uno ha la voce simile a Panchi degli NYG'z e l'altro, invece, acusticamente ha lo stesso tono di Dre degli Outkast mentre la metrica prende evidente ispirazione dal Nas di Illmatic (e in parte Elzhi, ma avendo anch'egli Nasir come uno dei referenti non saprei se contarlo o meno). I restanti membri sono comunque bravini [edit: uno sembra Percee P] ma devono ancora perfezionare alcuni aspetti o, per meglio dire, più aspetti che non "Panchi2" e "Andre2"; e se in generale si nota che manca ancora un po' il rodaggio (stilisticamente s'assomigliano davvero molto) devo ammettere di essere rimasto favorevolmente impressionato dalla competenza dei tree City e dall'impegno dimostrato non solo nello scrivere le rime, gestirsi i passaggi di microfono eccetera ma anche nella stesura dei testi. Testi che, certo, perlopiù viaggiano sul sentiero già noto del braggadocio misto all'amore per l'hip hop ma che spesso contengono alcune chicche di levatura intellettuale davvero niente male.
Che dire? Onestamente, se mi chiedessero 15€ per questo progetto io glieli darei anche: è proprio un bel disco sul quale non ho nulla di grave da dire. Qualità oscillante in certi casi e forse un po' troppo ispirazione presa da Elzhi e Royce, ma non me la sento di fustigarli. Averne, di materiale così. Ricordo a tutti voi (che possedete un account) di passare sul loro Myspace per lasciare un complimento, e speriamo proseguano a far musica (P.S.: la grafica l'ho fatta al volo io in quanto l'originale ne è sprovvisto, chissà perché).
Tree City & Black Milk - Black Trees
Grafica Black Trees
VIDEO: HEADNOD GOSPEL
Dunque: se avete un'idea di massima dei rapper di Detroit avrete ben presente che grossomodo vi sono tracce di stile comuni a tutti loro, sia nella metrica che nelle tecniche d'esposizione (giocano parecchio con la voce e con i tempi d'entrata). Questa ovviamente si associa molto bene con il genere di produzioni su cui si trovano a rappare sopra ed è raro che mi venga in mente di chieder loro di più; tuttavia, ogni tanto mi sono chiesto come potrebbe suonare una rappata più classicamente nuoiorchese su un beat di -dico un nome a caso- Black Milk. Bene, ecco a voi i Tree City. Originari di Ann Harbor, che suppongo essere un buco di culo di paese del Michigan, il quartetto prende il loro nome dal soprannome della città; quando l'anno scorso Black Milk pubblicò gratuitamente il suo Music From The Color Purple, una collezione di beat basati su campioni tratti da Purple Rain e disponibile per il download gratuito, i quattro simpatici guasconi decisero di farne buon uso rappandoci sopra. E se l'idea non fu di certo originale, a rendere speciale il progetto fu l'approvazione di Black Milk stesso, che poté sentire il risultato e li sponsorizzò dando loro -come dicono oltreoceano- il tanto agognato co-sign.
Ora, devo ammettere di non essere mai stato un grande fan di Prince. Come tutti, conoscerò sì e no i suoi venti pezzi più famosi e bòn, ma per fortuna questo tipo di nozionistica non è qui richiesta: Milk infatti ha provveduto ad apporre circa tre-cinque secondi del pezzo originale in appendice ad ogni beat, cosicché non solo risulti più semplice l'identificazione del campione (cosa rischiosa da fare con Prince, oltretutto) ma soprattutto che sia possibile riconoscere il lavoro svolto con esso. E sebbene non me la senta di dire che tutte le basi raggiungano vette qualitative inarrivabili, almeno metà di esse hanno più che sufficiente forza per poter essere messe accanto alle migliori cose prodotte fino a quel momento dal Nostro. Tra di esse figurano senz'altro Headnod Gospel, Outta Town, Jungle King, Me > Them e la migliore di tutte, Open Your Eyes, in cui i rimandi allo stile degli Ummah di fine anni '90 sono ben più di una semplice influenza ma appaiono come un palese omaggio.
Un'altra cosa, sempre riguardo ai beat: non solo c'è la qualità (credo che chiunque sarebbe ben felice di avere simili strumentli per il proprio disco), l'inventiva e l'abilità ma anche la resa. Mi spiego meglio: qualcuno di voi potrà pensare che in quanto materiale gratutio, la qualità sonora sia appena passabile; invece non è affatto così, e per quanto si possa notare che non vi è stato un processo di postproduzione in uno studio da trentamila dollari al giorno, vorrei ricordarvi che Black Milk è un ottimo fonico (le sue robe se le mixa da solo, per dire) e perciò quando cade il rullante sulla base, ve lo garantisco, si sente. In breve: non un capolavoro, ma come progetto non solo regge meglio del 99% delle operazioni di questo tipo (vi ricordate Q-Unit? Mioddìo) bensì riesce a collocarsi quantomeno all'altezza di Popular Demand. E pensare che nasce come poco più di un promo...
Quanto ai Tree City, invece, non so dirvi molto: non conoscendo i nomi dei membri, e non essendo loro autopromozionali come molti loro colleghi, non saprei dire chi è chi. Ho notato però che vi sono due di essi particolarmente agili con le parole, di cui uno ha la voce simile a Panchi degli NYG'z e l'altro, invece, acusticamente ha lo stesso tono di Dre degli Outkast mentre la metrica prende evidente ispirazione dal Nas di Illmatic (e in parte Elzhi, ma avendo anch'egli Nasir come uno dei referenti non saprei se contarlo o meno). I restanti membri sono comunque bravini [edit: uno sembra Percee P] ma devono ancora perfezionare alcuni aspetti o, per meglio dire, più aspetti che non "Panchi2" e "Andre2"; e se in generale si nota che manca ancora un po' il rodaggio (stilisticamente s'assomigliano davvero molto) devo ammettere di essere rimasto favorevolmente impressionato dalla competenza dei tree City e dall'impegno dimostrato non solo nello scrivere le rime, gestirsi i passaggi di microfono eccetera ma anche nella stesura dei testi. Testi che, certo, perlopiù viaggiano sul sentiero già noto del braggadocio misto all'amore per l'hip hop ma che spesso contengono alcune chicche di levatura intellettuale davvero niente male.
Che dire? Onestamente, se mi chiedessero 15€ per questo progetto io glieli darei anche: è proprio un bel disco sul quale non ho nulla di grave da dire. Qualità oscillante in certi casi e forse un po' troppo ispirazione presa da Elzhi e Royce, ma non me la sento di fustigarli. Averne, di materiale così. Ricordo a tutti voi (che possedete un account) di passare sul loro Myspace per lasciare un complimento, e speriamo proseguano a far musica (P.S.: la grafica l'ho fatta al volo io in quanto l'originale ne è sprovvisto, chissà perché).
Tree City & Black Milk - Black Trees
Grafica Black Trees
VIDEO: HEADNOD GOSPEL
7 commenti:
FCK SQUAD...cazzo si!questo è un bel disco..io di black milk avewo solo tronic k si mi era piaciuto..ma non è stato di impatto certo..ho dowuto ripetere + e + ascolti per apprezzarlo per quello che in realtà merita..wera classe...comunque questo per dire che ho preferito (per oggi) svaricare questo dei tree city piùttosto che popular demanded......sono stato soddisfatto....p.s. reiser la grafica c'è..ho messo il disco nel catalogo multimediame e l'ha trowata sola...comunque la tuè è migliore! props
Sei stato generoso a sto giro... ;-)
BRA
www.rapmaniacz.com
voglio rispondere a un nerd-sondaggio che aveva fatto fck squad nei commenti degli heltah skeltah...xkè rispondo ora e nei commenti di black milk?semplice voglio sentire i pareri che nn si erano espressi lì.
top 5 Miglior rap duo(esclusi smoothe e trigga):
1.Run-DMC
2.a.t.c.q.
3.Smif-N-wessun
4.Organized confusion
5.Heltah Skeltah
non mi baso su carriera o innovazioni varie da attribuire(se no M.o.p. al posto smifnwessa e companyflò al posto heltah) ma solo sul gusto personale relativo anche a singoli gusti
RARASHIXXX
*singoli dischi...scusate
recensioni future per il nuovo di tash o funkidoobiest?
Nuooooo...doobiest delusione massina...quoto Bra a sto giro generoso
Che volete, sono un fanboy di Detroit...
Funkdoobiest sicuro no perchè non me li sono mai inculati più dello stretto necessario, mentre per Tash boh. Le ultime robe dei Liks erano ciofeche, il suo solista di dieci anni fa era passabile e basta, boh insomma a meno che non sia davvero figo non credo che ci butterò dentro 'na lira
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