Insight è un nome che a molti non dirà nulla o al massimo farà ricordare qualche apparizione su album altrui più famosi, eppure è uno degli artisti più attivi della recente scena bostoniana sia in veste di MC che di produttore. Personalmente lo scoprii tra la fine del '99 e gli inizi del 2000, quando lavorava insieme a T-Ruckus facendo sporadiche apparizioni su sampler della Brick o della Landspeed, ma la vera svolta ci fu solo nel 2002 con il suo LP d'esordio, Updated Software. Di lui mi piacquero principalmente due cose: i beat dal taglio piuttosto sporco e la sua capacità di mescolare piuttosto bene rime e contenuti; in pratica trovavo la sua musica una sorta di versione aggiornata del rap nuiorchese tra il '91 ed il '93, capace di mischiare le basi della D.I.T.C. con i contenuti dei De La Soul. Più o meno.
Per questo motivo ho cercato di mantenere aggiornata la sua discografia, recuperando in modi rocamboleschi (prima di Vibra e Amazon, insomma) le varie uscite susseguitesi negli anni; e se nessuna di esse è mai riuscita a raggiungere uno stato d'eccellenza -l'album fatto con Damu a nome di Y Society non conta- il loro pregio è stato di mantenere pur sempre un livello medio piuttosto elevato, con qualche genialata sparsa qua e la e davvero poche autentiche cacate. Targeting Zone non fa eccezione, e se ho scelto di parlare di questo album anzichè del primo o del secondo è solo in virtù del fatto che qui la varietà musicale è maggiore, e pertanto si presta più all'ascolto da parte di chi non aveva mai sentito parlare di questo bostoniano.
In esso infatti troviamo dei stili di beatmaking in sè non nuovi ma comunque ben differenziati tra di loro, e così, a fianco di una Rhyme Master -tipica per 'Sight- avremo una Good Morning, dalle atmosfere ben più rilassate, oppure una Moment To Unwind con tanto di vocine pitchate. Per carità, nulla di enormemente originale o folle, semplicemente una serie di «variazioni sul tema» capaci di conferire una varietà sonora finora inedita per il bostoniano; il quale comunque riesce a mantenere a fuoco la direzione artistica del progetto mediante l'approcio concettuale e mediante i costanti richiami a sonorità ben collaudate ed apprezzate. In tal senso si lascia apprezzare in particolar modo il buon orecchio del Nostro: l'etereo loop di piano ed archi di Moment To Unwind, la lieve chitarra di I See Better Days o il giro di pianoforte jazzato di Now Time To Cool Out sono solo alcuni degli esempi di come egli sappia trovare melodie memorabili ed al contempo capaci di viaggiare su beat che picchiano. Inoltre, bisogna dar atto a 'Sight di aver saputo scegliere dei campioni che si accostano perfettamente con il tema della canzone di turno; Targeting Zones è quindi un album fortemente atmosferico, in cui con poche eccezioni l'intento è di immergere l'ascoltatore nel mood più adatto per fargli comprendere il senso dei testi. E se alle volte ciò proprio non riesce (il remix di Bother Me), spesso e volentieri invece il nostro eroe fa centro riuscendo così ad impreziosirli notevolmente: I See Better Days, Usual Scene, Time To Cool Out, No Turning Back (che fa molto King Gheedorah), Situations e Under A Spell ne sono alcuni esempi che vi suggerisco d'ascoltare.
Suggerimento che deriva anche dal fatto che Insight evidentemente tiene molto ai suoi testi, i quali sovente risultano sì pregni di contenuti ma senza mai scordarsi di cercare di stupire con le rime; affondando quindi i piedi negli stili di Big Daddy Kane e Q-Tip, egli ondeggia tra l'autocelebrazione vecchia maniera e la descrizione della vita quotidiana -con critiche sociali annesse. Una formula già sentita miliardi di volte, ma che anche stavolta funziona grazie alla capacità di scrittura dell'autore e, soprattutto, grazie ad una cifra stilistica che nella sua sostanziale derivatività riesce paradossalmente a sembrare originale. Al limite, quello che gli si può contestare sotto il profilo dell'emceeing è un tono vocale fin troppo piatto anche quando si spinge oltre gli omaggi al fast rap, ed una pronuncia che nei passaggi più serrati perde di chiarezza -sintomo di poco controllo del respiro. Difetti, questi, che non pregiudicano l'ascolto ma che necessiterebbero di una limatura al fine di potersi spingere verso l'eccezionalità.
Ma se la suddetta eccezionalità non viene raggiunta non è solo per via di difetti di tecnica, purtroppo. A danneggiare Targeting Zone c'è, come al solito, una certa prolissità del tutto (quasi settantasette minuti di durata!), qualche pezzo francamente evitabile (una copia carbone di The Life di Styles e Monch, l'ennesimo ed inutile remix di Message 2000), degli ospiti non proprio eccellenti -Dagha e il resto degli Electric sono a malapena passabili- ed infine qualche autocitazione di troppo. Non roba da poco, insomma, specie se si considera che questo è il suo quarto disco da solista e che i difetti qui presenti sono esattamente gli stessi del primo album!
L'unico motivo di perdono per Insight, dunque, è la bellezza di ciò che resta dell'opera in seguito alle critiche di cui sopra. Personalmente trovo che la sua visione sia contemporaneamente fresca e nota, e che la realizzazione risulti anche oggi un caso molto raro persino all'interno del cosid. throwback rap. I primi anni '90 sono infatti ancora tutti da esplorare, e se qualcuno lo sta facendo con intelligenza -senza cioè scordarsi dell'anno in cui sta vivendo- questo è proprio 'Sight il quale, disco dopo disco, non sta ergendo un monumento musicale spettacolare e visibile a tutti quanto una struttura solida dentro alla quale qualsiasi aficionado potrà trovare rifugio [bella metafora del cazzo]. Non essenziale, quindi, ma se vi resta qualche soldo...
Insight - Targeting Zone Deluxe Edition
VIDEO: YOU BOTHER ME (BONUS RMX)
Per questo motivo ho cercato di mantenere aggiornata la sua discografia, recuperando in modi rocamboleschi (prima di Vibra e Amazon, insomma) le varie uscite susseguitesi negli anni; e se nessuna di esse è mai riuscita a raggiungere uno stato d'eccellenza -l'album fatto con Damu a nome di Y Society non conta- il loro pregio è stato di mantenere pur sempre un livello medio piuttosto elevato, con qualche genialata sparsa qua e la e davvero poche autentiche cacate. Targeting Zone non fa eccezione, e se ho scelto di parlare di questo album anzichè del primo o del secondo è solo in virtù del fatto che qui la varietà musicale è maggiore, e pertanto si presta più all'ascolto da parte di chi non aveva mai sentito parlare di questo bostoniano.
In esso infatti troviamo dei stili di beatmaking in sè non nuovi ma comunque ben differenziati tra di loro, e così, a fianco di una Rhyme Master -tipica per 'Sight- avremo una Good Morning, dalle atmosfere ben più rilassate, oppure una Moment To Unwind con tanto di vocine pitchate. Per carità, nulla di enormemente originale o folle, semplicemente una serie di «variazioni sul tema» capaci di conferire una varietà sonora finora inedita per il bostoniano; il quale comunque riesce a mantenere a fuoco la direzione artistica del progetto mediante l'approcio concettuale e mediante i costanti richiami a sonorità ben collaudate ed apprezzate. In tal senso si lascia apprezzare in particolar modo il buon orecchio del Nostro: l'etereo loop di piano ed archi di Moment To Unwind, la lieve chitarra di I See Better Days o il giro di pianoforte jazzato di Now Time To Cool Out sono solo alcuni degli esempi di come egli sappia trovare melodie memorabili ed al contempo capaci di viaggiare su beat che picchiano. Inoltre, bisogna dar atto a 'Sight di aver saputo scegliere dei campioni che si accostano perfettamente con il tema della canzone di turno; Targeting Zones è quindi un album fortemente atmosferico, in cui con poche eccezioni l'intento è di immergere l'ascoltatore nel mood più adatto per fargli comprendere il senso dei testi. E se alle volte ciò proprio non riesce (il remix di Bother Me), spesso e volentieri invece il nostro eroe fa centro riuscendo così ad impreziosirli notevolmente: I See Better Days, Usual Scene, Time To Cool Out, No Turning Back (che fa molto King Gheedorah), Situations e Under A Spell ne sono alcuni esempi che vi suggerisco d'ascoltare.
Suggerimento che deriva anche dal fatto che Insight evidentemente tiene molto ai suoi testi, i quali sovente risultano sì pregni di contenuti ma senza mai scordarsi di cercare di stupire con le rime; affondando quindi i piedi negli stili di Big Daddy Kane e Q-Tip, egli ondeggia tra l'autocelebrazione vecchia maniera e la descrizione della vita quotidiana -con critiche sociali annesse. Una formula già sentita miliardi di volte, ma che anche stavolta funziona grazie alla capacità di scrittura dell'autore e, soprattutto, grazie ad una cifra stilistica che nella sua sostanziale derivatività riesce paradossalmente a sembrare originale. Al limite, quello che gli si può contestare sotto il profilo dell'emceeing è un tono vocale fin troppo piatto anche quando si spinge oltre gli omaggi al fast rap, ed una pronuncia che nei passaggi più serrati perde di chiarezza -sintomo di poco controllo del respiro. Difetti, questi, che non pregiudicano l'ascolto ma che necessiterebbero di una limatura al fine di potersi spingere verso l'eccezionalità.
Ma se la suddetta eccezionalità non viene raggiunta non è solo per via di difetti di tecnica, purtroppo. A danneggiare Targeting Zone c'è, come al solito, una certa prolissità del tutto (quasi settantasette minuti di durata!), qualche pezzo francamente evitabile (una copia carbone di The Life di Styles e Monch, l'ennesimo ed inutile remix di Message 2000), degli ospiti non proprio eccellenti -Dagha e il resto degli Electric sono a malapena passabili- ed infine qualche autocitazione di troppo. Non roba da poco, insomma, specie se si considera che questo è il suo quarto disco da solista e che i difetti qui presenti sono esattamente gli stessi del primo album!
L'unico motivo di perdono per Insight, dunque, è la bellezza di ciò che resta dell'opera in seguito alle critiche di cui sopra. Personalmente trovo che la sua visione sia contemporaneamente fresca e nota, e che la realizzazione risulti anche oggi un caso molto raro persino all'interno del cosid. throwback rap. I primi anni '90 sono infatti ancora tutti da esplorare, e se qualcuno lo sta facendo con intelligenza -senza cioè scordarsi dell'anno in cui sta vivendo- questo è proprio 'Sight il quale, disco dopo disco, non sta ergendo un monumento musicale spettacolare e visibile a tutti quanto una struttura solida dentro alla quale qualsiasi aficionado potrà trovare rifugio [bella metafora del cazzo]. Non essenziale, quindi, ma se vi resta qualche soldo...
Insight - Targeting Zone Deluxe Edition
VIDEO: YOU BOTHER ME (BONUS RMX)
4 commenti:
FCK SQUAD...cazzo cazzo cazzo che disco quello degli y socety prorpio l'avevo ''scordato''..ora me lo risento......grande
cmq strano che non hai fatto menzione di sonic smash nella '09 classific almeno honorable mension =)
cmq strano che non hai fatto menzione di sonic smash nella '09 classific almeno honorable mension
Cazzo è vero,Reiser dov'è Sonic Smash nella classifica 2009?
Royceca
I wish not approve on it. I assume nice post. Especially the title-deed attracted me to review the unscathed story.
Te ghè resun, me n'ero scordato
Aggiunto, comunque
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