
Intelligentemente, i compilatori/produttori esecutivi, anzichè limitarsi a mettere insieme una specie di greatest "hits" (come invece è avvenuto per i Golden Years di Premier, per esempio), hanno preferito focalizzarsi su tutta una serie di pezzi usciti perlopiù come oscure b-side di oscuri 12" -oppure non usciti affatto. Tutte cose molto difficili da recuperare oggigiorno, se non al limite in mp3 e con una qualità che spesso lascia molto a desiderare. È pertanto lecito parlare di questa raccolta in termini di futuro oggetto di culto per appassionati, e questo non solo per via dei motivi sopraelencati, ma soprattutto perchè si tratta di una antologia molto ben selezionata e decisamente curata (la prima cosa che la distanzia da svariati progetti analoghi è che in questo caso è stata usata la non comune cortesia di rendere quanto più omogeneo il mixaggio delle tracce).
In effetti, al di là dei gusti personali, l'unica critica che posso muovere al progetto è l'abbondare di remix di Mad IZM, di MVP e di Life's A Bitch, oltreché l'abuso del campione di Johnny Pate, indissolubilmente legato alla grandiosa Letha Brainz Blo degli Heltah Skeltah. Ma tolte queste relative pecche, il resto è un sogno che diventa realtà: poter sentire in un lasso di tempo relativamente breve Nas, i Brand Nubian, Kool Keith, O.C., Rakim, gli Alkaholiks, gli Street Smartz, gli Organized Konfusion e molti altri è una sensazione appagante in sè e per sè. E se da un lato si potrebbe stare a discutere -caso per caso- se sia meglio l'originale o il remix (in alcuni casi è comunque evidente), è un dato di fatto che questi ultimi siano sempre e comunque tracce di più che buona qualità. L'uso che ne fanno poi gli MC è un'altra storia, ma del resto non è mica colpa di Buckwild se Pharoahe Monch può pimpslappare Special Ed come e quando gli tira il culo. O sbaglio?
Dico subito che a parte un paio di piccoli dispiaceri (per pura comodità/pigrizia mia avrei voluto vedere inclusi il remix di Fast Life e Masta I.C.) io metto a disposizione questo disco solo affinché i pochi lettori del blog ne vengano a conoscenza (casomai non fosse già avvenuto) e, dopo un ascolto, decidano di correre ad acquistarlo immediatamente. Non per fare i conti in tasca a nessuno, ma possedere una simile raccolta è un dovere sociale e per di più, essendo pubblicato dalla celeberrima Ground Floor Records, conviene approfittarne fintanto che ancora si riesce a reperire con facilità.
Per mie pippe mentali, generalmente non do voti a antologie o greatest hits, e se anche stavolta seguirò fiscalmente questa regola vorrei solo evidenziare come il tutto si meriti dai quattro zainetti e mezzo ai cinque. Poi fate voi.
Buckwild - DITC: Rare Studio Masters 1993-1997 Disc 1
Buckwild - DITC: Rare Studio Masters 1993-1997 Disc 2
In effetti, al di là dei gusti personali, l'unica critica che posso muovere al progetto è l'abbondare di remix di Mad IZM, di MVP e di Life's A Bitch, oltreché l'abuso del campione di Johnny Pate, indissolubilmente legato alla grandiosa Letha Brainz Blo degli Heltah Skeltah. Ma tolte queste relative pecche, il resto è un sogno che diventa realtà: poter sentire in un lasso di tempo relativamente breve Nas, i Brand Nubian, Kool Keith, O.C., Rakim, gli Alkaholiks, gli Street Smartz, gli Organized Konfusion e molti altri è una sensazione appagante in sè e per sè. E se da un lato si potrebbe stare a discutere -caso per caso- se sia meglio l'originale o il remix (in alcuni casi è comunque evidente), è un dato di fatto che questi ultimi siano sempre e comunque tracce di più che buona qualità. L'uso che ne fanno poi gli MC è un'altra storia, ma del resto non è mica colpa di Buckwild se Pharoahe Monch può pimpslappare Special Ed come e quando gli tira il culo. O sbaglio?
Dico subito che a parte un paio di piccoli dispiaceri (per pura comodità/pigrizia mia avrei voluto vedere inclusi il remix di Fast Life e Masta I.C.) io metto a disposizione questo disco solo affinché i pochi lettori del blog ne vengano a conoscenza (casomai non fosse già avvenuto) e, dopo un ascolto, decidano di correre ad acquistarlo immediatamente. Non per fare i conti in tasca a nessuno, ma possedere una simile raccolta è un dovere sociale e per di più, essendo pubblicato dalla celeberrima Ground Floor Records, conviene approfittarne fintanto che ancora si riesce a reperire con facilità.
Per mie pippe mentali, generalmente non do voti a antologie o greatest hits, e se anche stavolta seguirò fiscalmente questa regola vorrei solo evidenziare come il tutto si meriti dai quattro zainetti e mezzo ai cinque. Poi fate voi.
Buckwild - DITC: Rare Studio Masters 1993-1997 Disc 1
Buckwild - DITC: Rare Studio Masters 1993-1997 Disc 2