Visualizzazione post con etichetta Onyx. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Onyx. Mostra tutti i post

martedì 8 settembre 2009

ONYX - SHUT 'EM DOWN (Def Jam/JMJ, 1998)

Tanto per ricollegarmi al discorso fatto nella recensione di HII sul mutamento del suono in base alla logica di mercato: benvenuti a Shut 'Em Down, una delle migliori dimostrazioni del fatto che l'ibridazione, se messa in atto da artisti già dotati di una data connotazione, può essere tanto letale quanto ingiustamente condannata da parte del pubblico. Insomma, voi cosa pensereste se i Pink Floyd si mettessero a fare dnb? Oppure se Chris Cornell collaborasse con Timbaland? Esatto.
Ma è questo il caso degli Onyx, accusati all'epoca di essersi ammorbiditi? Di essersi messi a fare pezzi da club? Beh, francamente no; se si escludono infatti React, Ghetto Starz e, in minor misura, Broke Willies, Shut 'Em Down è innegabilmente un disco ruvido la cui unica "colpa" è di suonare in modo differente da All We Got Iz Us. Un cambiamento, questo, tanto innegabile quanto francamente irrilevante o casomai lodabile, visto che così facendo il gruppo ha saputo sfornare un disco da un lato al passo coi tempi ed al contempo rispettoso dell'essenza hardcore del trio di Queens. Beat affidati non più a Fredro Starr ma in buona parte comunque autoprodotti o affidati a beatmaker esterni (DJ Scratch, DJ Bud'da, Self -all'epoca da me molto apprezzato- e altri), numerosi ospiti tra lo sconosciuto o quasi (X-1, 50 Cent, gli All City) ed il celebre (DMX, Big Pun, Nore, il Wu ecc.), ed in più la consueta aggressività al limite del grottesco degli Onyx: a casa mia, queste sono carte in regola per un buon album, altro che "loffio".
Infatti l'inizio è quantomeno promettente: Raze It Up riaggiorna lo stile di Bacdafucup e lo trasporta nel '98 con indiscutibile successo, tra loop di piano, ritornelli (e non solo) urlati, scratch e strofe di Sticky Fingaz da applausi; segue l'ottima Street Nigguz, dove DJ Scratch fondamentalmente reinventa un beat (Survival Hungry di Busta Rhymes), perfezionandolo, e creando così, grazie anche ad alcune delle strofe migliori del disco, una delle tracce migliori del pacchetto; ed infine abbiamo Shut 'Em Down nella versione originale che, pur facendo la sua sporca figura, non può competere con il remix -peraltro gentilmente incluso in fondo alla tracklist- in cui sullo stesso beat ci sono Pun e Noreaga.
Ma non è finita qui: che dire infatti di Rob & Vic, uno dei pezzi secondo me più grandi di sempre degli Onyx? In esso, Sticky e suo fratello X-1 impersonano, per l'appunto, due fratelli che, cresciuti insieme in un susseguirsi di rapine e crimini vari, ad un certo punto si vedranno divisi ed in conflitto a causa dell'avidità del primo. In qesta canzone l'affiatamento tra i due è semplicemente impeccabile ed i continui scambi di battute -sotto forma di discorso diretto, cosa rara nel genere- riescono a costruire uno storytelling dai colori vividi che vede amplificato il sostanziale squallore umano della faccenda da una base semplice e cupa, basata esclusivamente su un melancolico loop di piano sorretto quasi più dal basso che dalla batteria. Imprescindibile.
Basta così? Ma no. Per i fanatici dell'hardcore c'è Fuck Dat, che pur non brillando per originalità a partire proprio dal titolo, regala cinque minuti secchi di notevole liricismo e di male al collo, visto che il beat, ispirato da Real Live Shit, fa anche più del suo lavoro; e non da meno è la collaborazione con Raekwon, Killa Sin e Method Man intitolata The Worst che, pur non avendomi esaltato al momento della sua prima apparizione sulla colonna sonora di Ride, devo ammettere che ha saputo reggere bene il peso del tempo grazie anche a performance stellari da parte di tutti gli attori coinvolti (e checché se ne dica, per me la prima parte del pezzo è più figa del pur degnissimo scambio di microfono tra Sticky e Meth). Ultime in questa lista di tracce meritevoli sono infine Conspiracy e soprattutto Overshine, una hidden track (chissà poi perchè) che vede la partecipazione dei sodali All City e che col suo azzeccatissimo campione degli Isley Brothers finisce nella mia top ten dei pezzi più ascoltati degli Onyx.
Ecco, riassumendo: se Shut 'Em Down si fosse limitato a queste otto tracce (nove se vogliamo essere buoni ed inserire Broke Willies o Veronica, che in verità reputo insipide) avremmo avuto un disco da quattro e mezzo. Davvero. Purtroppo, però ci sono degli episodi infelici che mi portano necessariamente a dover abbassare il voto a questo lavoro. Primo fra tutti è la frammentarietà dell'opera: salvo la prima tripletta, le altre tracce fiche di cui nei paragrafi precedenti sono separate l'una dall'altra tramite skit inutili o pezzi poco ispirati, col risultato che una evidente bontà complessiva finisce per essere inutilmente annacquata. Come seconda cosa ci sono poi due canzoni che come minimo si possono definire fuori posto: React è una ed il suo beat uptempo sembra rubato a Will Smith, mentre la seconda (e la peggiore) è Ghetto Starz: un abominio semijiggy che vede coinvolti i da me detestati Lost Boyz e che si risolve essere un vero e proprio tradimento finito male (ovviamente) di tutti i canoni stilistici che avevano reso gli Onyx un gruppo coi controcazzi. Poi, ovvio, c'è anche qualche canzone quà e là francamente trascurabile che di certo non aiuta in termini di prolissità, ma i difetti principali di Shut 'Em Down sono appunto questi due.
Ciò non giustifica ovviamente il flop commerciale che è stato questo disco, né tantomeno la reazione isterica di alcuni fan di fronte ad un simile disco, ma almeno può fornire qualche indizio sul perchè gli Onyx si sono poi prodotti in astronomiche puttanate come Triggernometry e Bacdafucup II. Avranno pensato: "l'hardcore non vende più, noi ci abbiamo provato, ma adesso vaffanculo". Non li scuso, ma in parte li capisco. Ciò detto, accatatevillo. E per pure questioni documentaristiche vi allego anche il CD bonus Survival Of The Illest Pt.2, secondo episodio su tre di CD promozionali che, allegati ad altrettanti dischi (questo, It's Dark And Hell Is Hot e El Niño), dovevano in parte far risaltare nuovi pezzi -ad esempio la seminale The Ripper Strikes Back- e nuovi artisti -cfr. Cormega- ed in parte servire da antipasto per l'omonimo tour che avrebbe avuto luogo in quello stesso anno.





Onyx - Shut 'Em Down
Def Jam Survival Of The Illest Pt.II

VIDEO: THE WORST

mercoledì 29 ottobre 2008

ONYX - COLD CASES FILES VOL.1 (Iceman/Onyx Rec., 2008)

Scusate per la lunga assenza, ma tra un installazione di Fastweb ed una visita medica negli ultimi giorni sono stato con la mente altrove; inoltre, ho passato diverso tempo ad assimilare gli ultimi dischi acquistati, alcuni dei quali più che degni e tra questi rientra a pieno titolo anche questo Cold Cases Files. Anticipo che si tratta di un disco imprescindibile per tutti coloro che -come me- reputano All We Got Iz Us uno dei più bei dischi degli anni '90, visto e considerato che la maggior parte delle tracce qui presenti risale proprio a quel periodo in cui il suono degli Onyx s'era fatto meno esagitato e più cupo, risultando la scelta obbligatoria per giornate fredde e tempestose. Ricordiamoci infatti che se è vero che da Shut 'Em Down i Nostri non hanno prodotto altro che fetecchie più o meno clamorose (eccetto l'ottimo e criminalmente sottovalutato Black Trash di Sticky), all'epoca erano considerati tra i migliori, e hai voglia ora a girare con la puzza sotto il naso dicendo "il loro strepitare era una pagliacciata e bla bla" come alcuni fanno: spiacente, ma erano BRAVI.
Ora: il paradosso è che pare che proprio loro siano i primi a volercelo far scordare, nel senso che, persino includendo i bootleg, una presentazione così marcia (anzi, visto il periodo la definirei "scrausa") non l'ho mai vista. E questo a partire dalla grafica stile Paint + effetti pacco di Adobe Photodeluxe per passare alla tracklist piena di refusi ed omissioni, per giungere infine al retro, dove anzichè darci la lista dei pezzi hanno messo i loro myspace (!!!) nonchè un sito in dal look stile Lycos '96 dove immagino tutti si tufferanno per comprare le loro magnifiche felpe. Insomma, l'intera operazione puzza così tanto di budget/voglia zero che nessuno si sentirebbe spinto a darle una minima chance, eppure -beh, eppure, se si sa a cosa si va incontro uno può e deve chiudere un occhio sulla presentazione.
A dire il vero l'occhio andrebbe chiuso anche su un altro difetto, e cioè l'assenza di un qualsiasi tipo di rimasterizzazione e mixaggio delle tracce; delitto, questo, che fa sì che molte di esse soffrano di un suono ovattato francamente imperdonabile. Per dirne una, See You In Hell Pt. 2 -passata come canzone "vera" ma in odore di freestyle, visto che il beat è un loop tratto da Illuminati di Tragedy Khadafi, al quale fa anche qualche velato riferimento- ha un'equalizzazione "da radio" che purtroppo guasta considerevolmente il piacere dell'ascolto. Idem per quanto riguarda, che so, Ghetto Way Of Thinking (con tanto di sibilo di sottofondo), Rock U e Purse Snatchaz Pt.2. Riassumendo, tutti i pezzi che sono stati esclusi da All We Got Iz Us -cioè l'70% di CCF- soffrono del difetto di essere dei "ruff mix" e questo è imperdonabile, soprattutto se si considera che sono gli stessi Onyx i padri del progetto. Cos'è, non avevano soldi, che so, per levare il fischio di distorsione di inizio disco o per silurare l'intro tagliata di Purse Snatchaz dai primi due secondi di Ghetto Way Of Thinking? Diosanto...
Vale dunque il dicorso che feci per Shabazz, ad eccezione di una cosa: escluse le raccapriccianti ed evidentemente più recenti I Don't Want To Die, Hard To Be A Thug e Return Of The Madface -tre canzoni su quindici-, Cold Cases Files è una bomba. Purtroppo non è dato sapere chi abbia prodotto i beat, ma vista l'epoca di riferimento suppongo sia stato lo stesso Fredro Starr e dunque non stupisce che ci siano così tanti pezzoni. Per dirne una, Evil Streets Pt.2 straccia l'originale in meno di una strofa; I'll Murda You in versione estesa avrebbe aggiunto un ulteriore tocco di grimeiness a All We Got iz Us; Rock u soffre di un ritornello discutibile ma sia la base che le strofe sono da applausi. Ed anche le cose acusticamente più vicine a Shut 'Em Down -O.N.Y.X., Hydro, Wili'n Wili'n, Mad World- fanno nascere interrogativi sul perchè siano mai state accantonate a favore di pacconate come la tragica Broke Willies o l'urfida Ghetto Starz. A chiudere con una nota positiva ci sono i featuring, che spostandosi dal buono (Gang green) raggiungono via via (Smoothe Da Hustler e Trigger Tha Gambler) fino a raggiungere l'eccekllenza (Method Man ed i defunti Big DS e X-1).
In chiusura, quindi, non posso esimermi dal lamentarmi di nuovo della sciatteria di certa gente, che evidentemente non si rende conto di quel che ha tra le mani o, ben più grave, se ne frega di presentare al pubblico un prodotto fatto con quel minimo d'attenzione da migliorare l'impressione -quale che sia- di almeno la metà. Ma, detto questo, Cold Cases Files è un acquisto indispensabile per chi ha amato i primi tre album degli Onyx ed in particolar modo All We Got Iz Us; e attenzione, oggettivamente i nostri soldi non se li sono meritati (mi ha stupito il fatto che alcuni dei pezzi che già avevo in Mp3 da tempo suonino uguali a quelli presenti sul disco), ma se non pompiamo un po' di dane' nelle loro tasche col cazzone che ci fanno vedere il secondo volume. Che, chissà, magari potrebbe anche essere realizzato tecnicamente meglio -sperèm.

Onyx - Cold Cases Files Vol.1

giovedì 14 febbraio 2008

ONYX - ALL WE GOT IZ US (Def Jam/ JMJ/ RAL, 1995)

Se io fossi un coglione, potrei dire che scrivere di questo disco corrisponde a scrivere della mia giovinezza. Ma siccome coglione non lo sono più da almeno qualche giorno, non farò nulla di tutto questo; al contrario, lo affronterò razionalmente.
E' il 1995. Trincerati negli U.S.G. (United States Ghettoes), Sticky Fingaz, Sonsee e Fredro Starr sono chiusi in un circolo e pensano a come mettere insieme il loro secondo album, concentrandosi soprattutto nello scegliere titoli che siano all'altezza di quelli del loro esordio (ne ricorderò alcuni: Bichasbootlegguz, Atak Ov Da Bal-Hedz, Blac Vagina Finda e Phat 'N' All Dat i più succosi), il quale, tra parentesi, gli valse qualcosa come il triplo disco di platino. Con alle spalle la Def Jam ed un produttore esecutivo come Jason Mizell, tutto sembra girare per il verso giusto, quando però... Quando però pubblicano il disco e non vendono una mazza. Beh, io giuro, GIURO, che non riuscirò MAI a capacitarmi di come ciò sia potuto accadere. Primo: erano già conosciuti. Secondo: erano riusciti a far breccia anche nel mondo degli skater e parzialmente in quello del metal. Terzo: sono facilmente distinguibili. Quarto: erano perfettamente in linea con lo stile hardcore dell'epoca, ed anzi, quasi potevano essere una delle sue punte. Quinto: è un disco della madonna. Sesto, ma lo metto tra parentesi, l'album ha una grafica veramente fica che dà la paga ancora oggi a milioni di porcherie che ce tocca vede' sugli scaffali. Vabeh, sia come sia, i Nostri non vendettero una sega e da lì la loro spirale commerciale, ma purtroppo soprattutto artistica, cominciò a puntare verso il centro della terra -centro che peraltro hanno ampiamente raggiunto con il lurido Triggernometry del duemilaequalcosa. Tuttavia, ad oggi la schiera di fan di questo album si è fortunatamente infoltita, e così esso viene giustamente considerato uno dei migliori dischi degli anni '90 e senz'altro la loro opera più soddisfacente -e vorrei ben vedere.
E se uno dovesse chiedere "perchè?", la migliore risposta consisterebbe nello skippare la tragicomica intro e partire col singolone Last Dayz: dei rintocchi di basso e quello che sembra un flauto (Bob James e Earl Klugh, Love Lips) accompagnano un campione vocale simile ad un lamento, sul quale Fredro Starr, Sonsee e Sticky Fingaz ci danno una descrizione di come sarà il mondo nel prossimo futuro: dominio del New World Order, repressione ed ulteriore povertà nei ghetti. E tanto per non lasciarci l'impressione di trovarci a dei nuovi redentori e capirivoluzione, Sticky aggiunge queste righe di poesia: "and if this fucking rap shit don't pay/ I'ma start selling drugs around my way/ Killing my own people in the U.S.G./ Shit, they gonna get it from somebody, I'd rather it be me". Anche a distanza di tredici anni, la canzone non ha perso una briciola della sua potenza, così come del resto mantengono intatta la loro forza d'impatto le successive All We Got iz Us e la fantastica Purse Snatchaz -che forse contiene alcune delle migliori strofe dell'intero disco (l'apertura di Fredro spezza la mascella).
Una piccola caduta di stile la si trova secondo me in Shout, che già dal didascalico titolo fa capire che si tratta di una semicover di Slam dove loro semplicemente urlano un po' più che nel resto del disco e viaggiano su un beat dal tiro più serrato. Niente de che, insomma: a mio modo di vedere, loro funzionano più su basi intorno ai 90bpm o giù di lì, tant'è che la successiva Betta Off Dead riesce dove la precedente ha fallito. Crea, con un semplice giro di basso, cassa, rullante, hihats e un coro urlato "ONYX", l'accompagnamento ideale per un pogo a gomito in fuori -forzare le cose con loro non serve, l'80% dell'energia gli appartiene, il beat casomai può solo disturbarli nel loro lavoro. Una lezione che da qui alla fine del disco viene ricordata ad ogni pie' sospinto: la semimelodica Live Niguz, l'ottima Most Def (il campione tagliato di sassofono ripetuto nel ritornello è da applausi), le pesantissime Getto Mentalitee (con featuring dei buoni All City) e Walk In New York, ed infine la appena più veloce 2 Wrongs.
Non sto nemmeno a menar tanto il torrone su quanto loro siano effettivamente bravi a rimare, chiunque dotato di un minimo di competenza dovrebbe arrivarci da solo- e se qualche icompetente dovesse provare a saltar fuori col discorso che il loro urlare al microfono era una pagliacciata, prima di urlargli "ve lo meritate Soulja Boy!" ricordategli che anche se fosse, loro come rapper all'epoca svettavano. Sarei tentato di fare un copia&incolla da Ohhla per estrarre qualche verso a random, ma non ha senso. Io vi offro un classico, voi scaricatelo- e ricordate che per passare per classico a metà degli anni '90 ti dovevi dar da fare ben più di adesso.





Onyx - All We Got Iz Us
Bonus: Onyx - Rare Raw And Uncut Grimee EP

VIDEO: LAST DAYZ