giovedì 2 luglio 2009

JIGMASTAS - INFECTIOUS (Beyond Real/Landspeed, 2001)

Credo che siano in pochi ad aver preso nota dell'imminente uscita del nuovo album di DJ Spinna e questo non può che dispiacermi; dal canto mio posso solo dire che in un certo senso sono quasi felice di dovermi fermare a lavorare fino al 10 d'agosto perchè questo mi consentirà un acquisto in zona Cesarini di un prodotto dello stimato produttore di Brooklyn. Ma nell'attesa che ciò avvenga, è bene rinfrescare la memoria con la recensione di uno dei suoi dischi strettamente rap più riusciti e completi, ovverosia l'LP d'esordio dei Jigmastas. Preceduto nel 2000 da un EP di nome Lyrical Fluctuation (che in quanto fanboy ovviamente possiedo), questo disco uscì nella totemica indifferenza dei più nella primavera dell'anno successivo salvo scomparire dagli scaffali dei negozi in men che non si dica e, tipico esempio di danno a cui s'aggiunge la beffa, oggi nemmeno ha assunto alcun tipo di status semileggendario come tendenzialmente avviene in casi analoghi.
Ma di questo a noi poco importa; Au contraire, ben venga che si riesca a reperire per du' lire!, visto che oggettivamente è uno di quei album a cui non si darebbe mezza chance e che invece, una volta sentito, dimostra la capacità di essere ripreso in mano più e più volte anche a distanza di anni. Ciò si deve, detta in tutta onestà, più al produttore che a Kriminul, visto che quest'ultimo al massimo fa il suo dovere senza interferire con le composizioni di Spinna dimostrandosi in fin dei conti un MC tollerabile ma poco di più. In compenso vi sono diversi ospiti interessanti quali Apani, Truth Enola, il sempre sgargiulo Sadat X e persino Vernon Reid dei Living Color, i quali sanno aggiungere un pizzico di brio in più proprio nei momenti in cui Infectious potrebbe cominciare a risultare ridondante.
Ridondanza, questa, data non tanto dai beat in chiave para-nativetonguosa, quanto dalla ristretta varietà delle tematiche affrontate (hip hop in tutti i suoi aspetti, egocentrismo mescolato ad una minima di coscienziosità, amore per le biatches) e dalla metrica non proprio fresca del protagonista. Più nel dettaglio, Kriminul pare avere sostanzialmente due stili: uno più cantilenato e abbastanza fastidioso (potrebbe ricordare vagamente il Cam'Ron dei Confessions Of Fire, fate voi) e l'altro più regolare ed indubbiamente più scorrevole. Basta ascoltare Till The Day o Vent ed accostarle a Elevate o Apology Not Accepted per rendersi conto di quanto scritto poco più sopra; sembra, insomma, che Infectious sia stato registrato in due momenti separati dell'evoluzione di Kriminul, per cui gli unici agenti collanti tra le due diverse metriche possono essere individuati in una generale tendenza ad accelerare la dizione in modo tale da riuscire a chiudere il verso sulla battuta quando egli reputa necessario infilare più sillabe in del dovuto in una misura. Ne consegue che, nel complesso, non possiamo certo sostenere che il Nostro sia un grande rapper ed anzi alle volte ci si rende proprio conto di come persino alcuni aspetti più tecnici gli sfuggano di mano (vedi ad esempio la dizione non sempre chiarissima o l'entrata in battuta sbagliata, dovuta ad un dover riprendere il respiro); epperò, come dicevo, nel più dei casi queste lacune non sono tali da guastare l'ascolto del pezzo. Casomai diventa un po' imbarazzante -per lui- sentire la differenza che corre tra un Akil (che, voglio dire, mica è mai stato 'sta gran cima) e la sua precisione ed il flow "a lavatrice" di K, ma siccome nel complesso gli interventi esterni servono a supportare meglio l'impianto di un album queste discrepanze ci possono anche stare ed alla fine risultano potenzialmente nocive solo per il nostro.
Ecco, dicevo dei featuring: direi che sono tutti di buona o ottima qualità ed effettivamente, quando entrano in gioco, fanno sentire tutto il loro peso. La posse cut finale, Reality Check, è appunto uno di quei casi dove pur avendo sulla traccia cinque cristiani non vi è confusione ed anzi ci si avventura in un climax a cui peraltro contribuisce l'eccellente beat. Analogamente, il tiro veloce di Cliché raggiunge un'orgasmica perefzione proprio nella strofa di Akil ed in particolar modo quando il campione venne zittito lasciando a lavorare solo basso, batteria ed MC; così come il pur concettualmente banale gioco delle parti di Apology Not Accepted riesce proprio grazie alla presenza di Apani.
Poi però ci sono dei casi dove francamente il povero Kriminul non può essere accusato di alcunchè, e cioè i pochissimi momenti di caduta di stile di Spinna. L'esempio più grottesco è senz'altro Don't Get It Twisted, in cui un beat semplicemente brutto (il campioncino vocale gli dona un che di irritante) affossa non solo delle strofe decorosissime del Nostro, ma pure una prestazione di Sadat X assolutamente impeccabile. L'altro caso, decisamente meno grave, è Hollar: qui non solo vi è un ritornello cantato che grida vendetta al cielo per contenuti ed esecuzione e che è il vero problema della canzone, ma anche un beat che non brille né per originalità in termini assoluti, né in termini relativi (infatti è stilisticamente riconducibile alla stessa matrice rétro-minimalista che ha generato Elevate e Cliché). Naturalmente non è che ciò lo renda inascoltabile, semplicemente che sarebbe stato meglio lasciare nel hard disk almeno uno dei suddetti beat.
Ma, ciò detto, per il resto c'è da leccarsi i baffi. Reality Check splende sia per le atmosfere eteree evocate dal cantato che accompagna in sottofondo gli MC's, sia per come questo riesca ad essere imprevedibilmente fuso con la celeberrima Boss di James Brown; segue poco distante la lentissima C.S.S. che, pur utilizzando un sample vocale pitchatissimo di cui in teoria dovremmo ormai avere le palle piene (e non c'è contestualizzazione storica che tenga), funziona in quanto questo viene adoperato in maniera originale e personalissima dal Nostro come elemento integrante del beat nel suo insieme -contrariamente alla banale formula che vede le voci usate o come "segnale" per individuare la conclusione del loop, oppure come elemento "esterno" che s'appiccica da qualche parte, magari nel ritornello, per dare un quid di diversità al tutto. Vent e Lyrical Mastery, invece, fungono come memorandum per la vena più uptempo di Spinna; e anche questa non è mai cafona e men che meno squilibrata rispetto all'MC, cosicché l'effetto finale è "semplicemente" una buona varietà sonora anziché la traccia studiata a tavolino per il club (segnalo oltretutto un taglia&cuci di cut esaltante nel ritornello di Lyrical Mastery). Infine, si torna ad atmosfere à la Ali Shaheed Muhammad con Till The Day, Cliché ed in minor misura Apology Not Accepted; quest'ultima gode infatti di un uso del sample che cresce nel corso del pezzo, arricchendosi via via di note e strumenti che culminano intelligentemente in un ritornello che invece li fa suonare singolarmente, per poi ricominciare tutto da capo per la seconda strofa. Se questa non è classe non so che dirvi.
Beh, che posso aggiungere? Con un MC un po' più capace (il massimo sarebe stato Pos dei De La, IMHO) e qualche smagliatura in meno (il beat di Don't Get It Twisted ed il ritornello di Hollar) non avrei avuto esitazioni a conferire lo status di capolavoro a Infectious, mentre così posso solo segnalarlo come opera degnissima ed immancabile in ogni collezione da zainettaro che si rispetti.





Jigmastas - Infectious
Bonus CD: Beyond Real Label Sampler

VIDEO: DON'T GET IT TWISTED

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi unisco tra i pochi a non farsi fregare dalla "totemica indifferenza", anche perché in quel periodo quando usciva qualcosa di Spinna io ero sempre in prima linea a procurarmelo. Hai ragione sulla tecnica in sé di Krim, però la cosa non mi ha mai disturbato più di tanto anzi, paradossalmente, l'ho sempre trovato un punto a favore per tenere in primo piano la musica di Spinna. Questione, come sempre, di virgole: questo disco merita. ;-)

BRA
www.rapmaniacz.com

A_G ha detto...

cvd, lo trovai a londra ai tempi per una/due sterline circa.

reiser ha detto...

"l'ho sempre trovato un punto a favore per tenere in primo piano la musica di Spinna"
Kriminul detto "er fermacarte"

Sì comunque il prezzo è quello; trovo ridicolo che al d fuori delle patrie frontiere si trovi -e a questi prezzi- mentre qui mi sa che ti devi impelagare in ordini/richieste speciali ecc.

AG culo

Anonimo ha detto...

FCK SQUAD....questo è un mega fottuto disco...cioè già dal nome JIGMASTAS....whatthafuckisthis??? this is real hip hop shitt....a me sto disko mi fomenta ank solo a nominarloo...mega reiser

Anonimo ha detto...

non sò d'accordo...cioè secondo me il beat di don't get it twisted è geniale...secondo me 4 e mezzo...poi kriminul non sarà il miglior mc sulla piazza ma il suo incedere pulito è gradevole come hai detto tu sulla reccensione di violent by design bisogna cogliere l'alchimia fra rap e basi non l'effettiva bravura se no è ovvio che krim un pò perde...e cmq non voglio essere accusatore ma lo stesso discorso del mc si potrebbe fare per il cd di godfather don...mi pare che per quanto riguarda l'mciing tu non sia molto oggettivo ma ti basi + su inclinazioni personali(spero che non ti offendi ma mi è parso così)...

RARASHIXXX

Anonimo ha detto...

dai hai dato 4 a special edition...questo album è sicuramente meglio...4 e mezzo per forza...

BAUAU

A_G ha detto...

ah peraltro concordo totalmente con la fermacartaggine di kriminul.

a proposito di spinna, "here to there" lo tieni? come me lo ggiudichi?

Anonimo ha detto...

.FCK SQUAD io concordo sulla genialità di don't get it twisted..ank se forse alla lunga non è piacewolissimo però rikordo k quando me lo facero sentire la prima wota dissi...''cazzo figoo''...cmq ceca royale sei tu che hai postato quel commento wero??

Anonimo ha detto...

no però sai benissimo come la penso fck squad...

Royalceca a.k.a. Reality check