So che rischio di venir tacciato di schizofrenia, ma oggi non scriverò niente di rap. Perchè? Per una serie di motivi: a) sono distrutto dopo la quarta serata di fila passata a bbere, b) non c'è comunque nulla per cui l'idea di scriverne mi ecciti un granché, c) un mio amico a cui ho fatto ascoltare Boxer dei National in cuffia mi ha chiesto di passarglielo.
Chiaramente, a questo punto potrei caricarlo su mediafire, girarglielo via mail e bona lé, ma preferisco cogliere due piccioni con una fava [no homo] e scrivere un postino su alcuna della musica che ascolto quando mi sono rotto il cazzo di rap (ebbene sì, succede anche a me). Ma anziché mettere, che so, qualche disco di Wayne Shorter o Gil Scott-Heron preferisco buttarmi su qualcosa di più contemporaneo e indiefighetto. Premessa: il filo conduttore è doppio; certo, tutti e tre questi gruppi si rifanno ai Joy Division (e ai the Sound, è bene ricordarlo) e sono, diciamola con un eufemismo, abbastanza derivativi. Gli Editors, poi, si rifanno agli Interpol che si rifanno ai Joy Division: insomma, l'originalità non è un problema esclusivo del rap.
Pure, il loro album mi piace, così come l'osannatissimo Turn On The Bright Lights: ma dei tre quello che reputo davvero degno di acquisto è Boxer. Primo: la voce di Matt Berninger è bella baritonale e ruvida come piace a me; secondo, il batterista Bryan Devendorf è un manico; terzo, il suono nel suo complesso è pieno e carico di bassi, contrariamente a quello di molti altri gruppi (che so, gli Arcade Fire, gli Okkervil River e così via), e venendo io dal rap approvo pienamente questa scelta stilistica.
Ciò detto, vorrei lasciarvi con un ulteriore regalino. Per quanto infatti mi piacciano questi tre gruppi, non posso dimenticarmi di Nick Cave e dei suoi Bad Seeds. Egli è difatti il mio artista non-reps preferito e, per questo motivo, anni fa decisi di raccogliere in due CD quella che per me è la sua discografia essenziale (occhio, sottolineo la soggettività perchè, che so, manca Tupelo che invece è da molti considerata una pietra miliare). Vi giro anche la grafica, già che ci sono, e apprezzate il fatto che ho intitolato un greatest hits di Nick Cave come una canzone di Killah Priest.
P.S. Non c'entra una sega ma è da lunedì che ve lo volevo dire: questa settimana a prima Pagina, trasmissione che seguo ogni mattina, c'era Tito Boeri. Molto bravo e, com'era del resto prevedibile, di grande interesse: QUA trovate tutto. Buon fine settimana e speriamo che il tempo tenga.
The National - Boxer
Interpol - Turn On The Bright Lights
Editors - The Back Room
Nick Cave - From Then Till Now (CD1)
Nick Cave - From Then Till Now (CD2)
Nick Cave - From Then Till Now (Grafica)
VIDEO: INTERPOL - OBSTACLE 1
Chiaramente, a questo punto potrei caricarlo su mediafire, girarglielo via mail e bona lé, ma preferisco cogliere due piccioni con una fava [no homo] e scrivere un postino su alcuna della musica che ascolto quando mi sono rotto il cazzo di rap (ebbene sì, succede anche a me). Ma anziché mettere, che so, qualche disco di Wayne Shorter o Gil Scott-Heron preferisco buttarmi su qualcosa di più contemporaneo e indiefighetto. Premessa: il filo conduttore è doppio; certo, tutti e tre questi gruppi si rifanno ai Joy Division (e ai the Sound, è bene ricordarlo) e sono, diciamola con un eufemismo, abbastanza derivativi. Gli Editors, poi, si rifanno agli Interpol che si rifanno ai Joy Division: insomma, l'originalità non è un problema esclusivo del rap.
Pure, il loro album mi piace, così come l'osannatissimo Turn On The Bright Lights: ma dei tre quello che reputo davvero degno di acquisto è Boxer. Primo: la voce di Matt Berninger è bella baritonale e ruvida come piace a me; secondo, il batterista Bryan Devendorf è un manico; terzo, il suono nel suo complesso è pieno e carico di bassi, contrariamente a quello di molti altri gruppi (che so, gli Arcade Fire, gli Okkervil River e così via), e venendo io dal rap approvo pienamente questa scelta stilistica.
Ciò detto, vorrei lasciarvi con un ulteriore regalino. Per quanto infatti mi piacciano questi tre gruppi, non posso dimenticarmi di Nick Cave e dei suoi Bad Seeds. Egli è difatti il mio artista non-reps preferito e, per questo motivo, anni fa decisi di raccogliere in due CD quella che per me è la sua discografia essenziale (occhio, sottolineo la soggettività perchè, che so, manca Tupelo che invece è da molti considerata una pietra miliare). Vi giro anche la grafica, già che ci sono, e apprezzate il fatto che ho intitolato un greatest hits di Nick Cave come una canzone di Killah Priest.
P.S. Non c'entra una sega ma è da lunedì che ve lo volevo dire: questa settimana a prima Pagina, trasmissione che seguo ogni mattina, c'era Tito Boeri. Molto bravo e, com'era del resto prevedibile, di grande interesse: QUA trovate tutto. Buon fine settimana e speriamo che il tempo tenga.
The National - Boxer
Interpol - Turn On The Bright Lights
Editors - The Back Room
Nick Cave - From Then Till Now (CD1)
Nick Cave - From Then Till Now (CD2)
Nick Cave - From Then Till Now (Grafica)
VIDEO: INTERPOL - OBSTACLE 1
1 commento:
grasssssssssssssssssssssssssssie!
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