venerdì 27 marzo 2009

PETE ROCK & C.L. SMOOTH - THE MAIN INGREDIENT (Elektra, 1994)

Cara grazia che il mio subconscio lavora bene: stamattina, facendo la doccia e nettandomi gli zebedei, stavo rimuginando sul fatto che era un po' che non parlavo dei Tribe e dunque, una volta asciugatomi i corbelli, avevo riposto People's Instinctive ecc. nella tasca interna della giacca presto prendendo la via del lavoro e con la ferma convinzione di sparar du' palle sul suddetto album appena arrivato in ufficio. Ma lì per lì, fulminato sulla via di Damasco, m'è venuta una sorta di premonizione e così ho imboscato pure The Main Ingredient che, forse, più si confaceva al cielo color biacca che da stamattina lambisce Milano.
Poi, cazzo, capisco: mentre sto buttando giù l'introduzione dei ATCQ in radio mi passano Arisa e allora -BAM!- subitaneo giunge il crollo degli ormai pulitissimi testicoli, venendo inoltre accompagnato da un odio profondo verso tutta la spensieratezza e l'innocenza di Q-Tip. Voglio dire: con una che canta un'immonda cacata da oratorio come Sincerità, sai a me che me po' frega' di quer fròsho de Lucien!?! Ma che muoia ammazzato e che Tip si trombi Bonita senza farla lunga, perdio! Per combattere la pochezza di quella faccia di cazzo (avete notato che sembra che indossi perennemente gli occhiali col nasone che si trovano in cartoleria a carnevale?) ci vuole qualcosa di più pesante: elegante, sì, ma ruvido e soprattutto indigesto a chi oggi si bagna le braghette fischiettando una roba che nemmeno al festival di Castrocaro del '58 sarebbe stata accettata.
"Pete-fottuto-Rock!", ecco che la soluzione si materializza di fronte ai miei occhi! Ma attenzione: non con Mecca & The Soul Brother, che sarà pure bello e "storico" ma è forse fin troppo scontato (e soprattutto non ce l'ho con me), bensì con The Main Ingredient aka uno dei pochi casi in cui il successore è superiore al predecessore ma ciò nonostante viene snobbato dalla stragrande maggioranza del pubblico. Sì, avete letto bene: vuoi di poco, ma Main Ingredient "brucia" M&TSB, il cui unico punto di oggettiva superiorità è la presenza di un pezzone come T.R.O.Y. In realtà, nelle mie parole non c'è nulla di particolarmente sconvolgente: è abbastanza ovvio che prima venga lo schizzo e poi il capolavoro; l'anomalia si pone casomai nel momento in cui già lo schizzo era un capolavoro e dunque le migliorie apportate in un successivo episodio vengono ritenute secondarie, non importanti o comunque incapaci di conferire al lavoro uno status "storico".
Ma per fortuna esiste una cosa chiamata "senno di poi" che ci consente di riconsiderare le cose alla luce dell'esperienza e del tempo trascorso tra un evento e la sua assimilazione. Adoperare questa sorta di ripensamento è in questo frangente spontaneo oltreché doveroso, perchè in tutta onestà penso che alla luce dei fatti MI meriti un posto nell'Olimpo delle migliori produzioni degli anni '90 (come minimo). I Get Physical, Carmel City (la mia preferita, se può interessare), The Main Ingredient, Worldwide e Sun Won't Come Out valgono -ciascuna- l'acquisto del disco, e dunque pensate all'entusiasmo che può nascere avendole tutte in unico "contenitore", magari abbinate ad altre tracce di minor impatto ma comunque di qualità abbondantemente superiore alla media. Inoltre, l'idea di allora che il duo si stesse concedendo un po' troppe aperture commerciali era discutibile allora e ridicolo oggigiorno; molto semplicemente, Main ingredient è uno dei passi che hanno portato l'hip hop da un suono più secco ed essenziale ad uno più corposo e, nei casi migliori, più carico di soul (dicendo questo escludo chiaramente le tante schifezze melense che si sono state propinate in questi ultimi 20 anni *cough* I Need love *cough*).
In tal senso, le uniche sviste di questo album sono Tell Me e soprattutto Take You There (nota bene: stesso sample e stesso problema di Born 2 Live di O.C.), così come volendo essere fiscali ci sono un due-tre ritornelli cantati di dubbio gusto, ma per il resto come si è potuto parlare di "sophomore jinx"? Per via del singolo I Got A Love? Ma per favore... L'alchimia tra Pete Rock e C.L. Smooth viene troppo sottovalutata ancor'oggi, così come del resto quest'ultimo: certo, C.L. parla al 90% di figa e del rapporto che lui ha con essa, ma ditemi se a) non lo fa bene e b) se su questi beat non calzi a pennello. Non a caso faccio fatica a trovare un qualche pezzo in cui il Nostro suoni fuori posto, cosa che invece avverrà in un paio d'occasioni dove altri emsì si troveranno su una buona base di Pete Rock ed inspiegabilmente non c'entreranno una fava (su Soul Survivor gli esempi si sprecano) o al limite risulteranno solo dei frutti di una fusione a freddo.
In conclusione mi piacerebbe sapere quale artista non vorrebbe oggi essere capace di produrre un LP come Main Ingredient. Non riconoscere l'organicità ed al contempo la raffinatezza del lavoro svolto da Pietro Roccia è impossibile, così come difficilmente si può criticare la controparte vocale che -non esagero- ha tra i tanti meriti quello di stare sopra a questi beat con la stessa naturalezza che aveva Snoop su quelli di Dre. Ciò detto, non posso considerarlo un classico vero e proprio solo perchè, appunto, esso presenta delle "semplici" migliorie che inevitabilmente non hanno la freschezza di Mecca & The Soul Brother. Ciò nondimeno penso che davvero si possa parlare di perfezione o quasi, e dunque non dargli il massimo dei voti per un prodotto di questo genere sarebbe criminale.




Pete Rock & C.L. Smooth - The Main Ingredient

VIDEO: I GOT A LOVE (RMX)

5 commenti:

riccardo ha detto...

per quanto mi riguarda questo si prende 5 zainetti subito...pur non essendo fresh come il precedente, questo è riuscito meglio e comunque non suona affatto scontato: ha un posto nell'olimpo dei miei 5 dischi preferiti. apprezzo molto come hai preso le sue difese, non solo per quanto riguarda il lato strumentale, ma anche sul versante del rap di cl smooth. sono anche io del parere che ben pochi sarebbero stati in grado di sposarsi al suono di pete in modo migliore!

Anonimo ha detto...

Ormai c'hai preso gusto con i "classici da una virgola in meno": qua il 5 tondo poteva starci, ma conta poco. Il discorso è che se ascolti Hip-Hop e da qui non ci sei passato allora è meglio che torni al "via" e ricominci da capo. Perciò complimenti per la scelta del materiale pubblicato, perché, opinioni personali a parte, mettere a disposizione un ventaglio di recensioni che coprono l'arco di quasi 20 anni è fondamentale per "educare" (lasciatemi passare il termine) chi cerca un po' di notiziole in rete. Un po' come il discorso che facevate qualche tempo fa sulla "memoria storica" di chi ascolta Hip-Hop: è vero, spesso manca, però quantomeno c'è chi prova a tenerla viva. E in tutta sincerità, forse anche con un pizzico di orgoglio, nonostante tutte le sviste e le soggettività possibili questo cerchiamo di farlo anche noi.

BRA
www.rapmaniacz.com

Anonimo ha detto...

D'accordo quasi si tutto,ma non puoi scartare cosi Take You There

Anonimo ha detto...

D'accordo quasi si tutto,ma non puoi scartare cosi Take You There

Antonio ha detto...

(dicendo questo escludo chiaramente le tante schifezze melense che si sono state propinate in questi ultimi 20 anni *cough* I Need love *cough*)
Se I Need Love l'avessi sentita nel 1987 per la prima volta, ti vergogneresti di questa frase... ;-)