lunedì 11 maggio 2009

DOOM - BORN LIKE THIS (Lex, 2009)

"Things done changed", diceva Biggie nel '94. Chissà cosa scriverebbe ora se qualcuno gli dicesse che ai giorni nostri basta che un artista "scompaia" per circa tre anni per crederlo disperso in azione. Perchè MF Doom ha fatto proprio questo: dopo un triennio in cui la sua produttività raggiunse livelli quantitativamente (e qualitativamente) impressionanti, Daniel Dumile scomparve pressoché improvvisamente dalla scena, lasciando chi, come me, dava per scontato un altro disco dopo Dangerdoom con un pugno di mosche. Durante questo ritiro, poi, le voci che lo volevano in procinto di partorire un Madvillainy 2 o un LP a quattro mani con Ghostfazza si susseguivano con sempre minore credibilità, c'era inoltre chi diceva che durante i live non era lui a cantare bensì un Doppelgänger, altri ancora lo volevano coinvolto in problemi di droga... insomma, tutte voci piuttosto confuse e generalmente accordanti solo nel confermare l'alone di mistero che circonda il personaggio fin dal suo ritorno sulla scena di operation Doomsday. Questo turbinio di gossip si è poi disciolto -o quantomeno è passato in secondo piano- all'inizio di quest'anno, quando senza grandi preavvisi ci si è ritrovati con un suo nuovo album in mano.
Ora, non so quali possano essere stati i pensieri di chi si è recato presso il proprio negozio di dischi preferito con in mente l'idea di comprare Born Like This; dal canto mio, l'unico era "speriamo che non sia troppo una cagata". Non saprei dire perchè fossi così terrorizzato, ma forse uno dei motivi è stato che il Nostro, contrariamente alla regola discografica e del buonsenso che vuole che prima di un disco si richiami l'attenzione con singoli o featuring vari, è tornato sulla scena senza preavvisi. E quando ciò accade, in genere dietro c'è sempre un'operazione che ben poco ha a che fare con la qualità: mi riferisco a raccolte di inediti che tali dovevano restare, mezzi bootleg pubblicati senza permesso o cose così. Fortunatamente però non sembra essere questo il caso, dato che non solo l'investimento nel packaging fatto dalla Lex rivela una cura non comune, ma anche i collaboratori (Madlib, Dilla, Jake One, Raekwon e altri) non sono del genere che si presta ad una cacatiella. E di questo mi sono accorto nel momento in cui ho inserito il CD per la prima volta nel lettore di casa: tutto quello che volete, ma questo non è un progetto messo su giusto per onorare un contratto discografico.
Tracce come Gazzillion Ear, Absolutely, Rap Ambush, Lightworks, Cellz o More Rhymin' sono nella peggiore delle ipotesi dei bei pezzi, più che degni di essere inseriti in un eventuale futuro greatest hits di Doom (se la cosa avesse un senso), e nella migliore delle gran cose. Gli elementi che hanno finora caratterizzato le sue opere -dicasi dialoghi campionati, sample dalle oscure origini, rime intricate che suonano bene e che non vogliono dire pressochè nulla- ci sono tutti ed in abbondanza. E quindi, che dire, tutti contenti e felici e a casa? Uhm, non proprio.
Qual è infatti il difetto maggiore di Born Like This? O meglio, dove lo si può trovare, visto che le singole canzoni sono tutte bene o male valide? E' semplice e grave: nell'impianto di base, che non solo è debolissimo rispetto ai suoi lavori precedenti, ma che per giunta, proprio nella sua nuova veste, soffre di mancanze difficilmente perdonabili. Prendiamo infatti come riferimento le precedenti uscite di Dumile: sono tutti concept album in cui dialoghi, sound e tematiche avevanüo un filo conduttore peraltro decisamente peronale. Per BLT, invece, il Nostro ha del tutto abbandonato quest'idea, optando piuttosto per una forma molto più frequente di disco: la raccolta "random" con dentro un po' di tutto; e se questa scelta può piacere o meno (e secondo me nel caso specifico di Doom non ha senso), è innegabile che includere una massa di canzoni della durata media di novanta secondi sia oggettivamente sciocco, perchè spezza l'ascolto senza alcuna ragione e priva di valore canzoni che invece avrebbero un ottimo potenziale. Non a caso, Gazzillion Ears -che è una raccolta di minchiate che suonano benissimo come il 90% delle strofe dell'LP- s'imprime nelle orecchie non solo perchè ha peraltro un bel beat, ma anche perchè gode dello spazio temporale sufficente per lasciare un marchio nella memoria. Vedete, salvo un paio di eccezioni irrilevanti ai fini della regola, le opere precedenti del nostro non avevano un cosiddetto "singolo" o, come dire, cinque pezzi che si potevano estrarre dal contesto: era l'insieme a dare soddisfazione. Qui, invece, si potrebbe anche pensare di prendere questa o quell'altra canzone e metterla in qualche mix, ma a che pro? Durano meno di due minuti e davvero lasciano insoddisfatti.
Che ne so, Rap Ambush vede Jake One dotare Doom di un beat splendido, tu sei lì che fai headnodding e sei tutto contento perchè Fazzadefèro suona benissimo e poi, cosa succede? La traccia finisce, PUF, lui dice "rap ambush" e te resti lì a bocca asciutta. Passi a Lightworks ed è la stessa cosa, confidi in More Rhymin' ed invece siam sempre lì a fissare il vuoto con lo sguardo di un bambino somalo a cui han fatto assaggiare un cucchiaino di tiramisù salvo poi togliergli il tutto con una grassa risata. Ho reso l'idea?
Ecco, Born Like This fallisce secondo me oltre ogni limite praticamente solo per questo. Io sono infatti disposto a perdonare l'inclusione di Gazzillion Ears, che è vecchia come il cucco, e glisso anche sul fatto che un qualche idiota ha pensato bene di mettere delle batterie übermerdose nell'altrimenti ottima Angels: passi, ego te absolvo e tutto il resto. Ma che mi si presenti una sorta di sampler, quello no. Proprio mi passa la voglia di parlarne, penso che dopo aver aspettato tre anni si debba esigere quantomeno un prodotto ragionato e non una raccolta ideata con la stessa mentalità stante dietro ai milioni di mixtape che affollano il mercato. Perchè in quel caso cesso d'interessarmi al potenziale e vado solo a vedere il risultato finale, il cui unico pregio è in fondo di essere comunque ascoltabile.
Insomma, non so cosa volesse combinare Doom, anzi, DOOM (mi raccomando le maiuscole, lui ci tiene a queste cose): so solo che era lecito aspettarsi molto, molto di più. Un album così è ai margini della possibilità di critica, perchè il materiale è davvero volatile ed in fondo inconsistente. Nulla contro l'dea di fare raccolte, ma che raccolte siano e che non vengano invece assemblate come se fossero dei concept album. Odio dover lavorare di bilancino, ma se almeno sei o sette pezzi avessero varcato la soglia dei due minuti e mezzo effettivi non avrei avuto remore ad affibbiare un bel quattro al tutto. Così, invece, tre zainetti (semiregalati) e un calcio in culo; mi auguro davvero che la sua prossima uscita dimostri maggiore visione artistica.




Doom - Born like This

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Io metterò "mezzo zainetto" in più, ma la logica è la stessa: mi sa di fuffa, buona fuffa, ma un album come Cristo comanda DEVE essere diverso.

BRA
www.rapmaniacz.com

PZA ha detto...

qualitativamente per me è un grandissimo lavoro.
Basi in stile DOOM,
e lui al mic spacca come sempre.
E' vero manca il concept e forse sarà un pelo sotto ai precedenti lavori,
ma in fin dei conti l'album spacca,ed è questo quello che più conta.

reiser ha detto...

Il fatto è che avere una durata media delle canzoni di 1:30 è per me giustificabile solo facendo un concept album. Allora usi una certa durata per fini narrativi e se lo strutturi come un film ci sta anche che possano essere brevissimi

Ma se fai un album "qualunque" ti prego
a) di non rendermi inutilmente schizofrenico
b) di darmi il tempo di godere di pezzi belli

Sennò mi pare un medley di strofe fighe... a me fa girare il culo

Anonimo ha detto...

PZA, che le basi siano in stile DOOM e che lui sappia tenere un microfono in mano sono fatti assodati che non verrebbe in mente a nessuno di mettere in discussione. Ciò che manca è invece proprio la "qualità", da non confondere col termine "capacità": se scegli di non dire nulla di concreto e preferisci l'egotrip o l'incastro più complicato allora devi quantomeno scegliere una struttura adeguata, cosa che in 90 secondi di strofe che terminano prima di cominciare francamente non può accadere. Somma tutto in un album che finisce troppo presto e i cui pezzi sono sconnessi l'un l'altro e otterrai il discorso di Reiser.

BRA
www.rapmaniacz.com

Anonimo ha detto...

Caspita hai ragione,neanche a me va giù quando un pezzo dura poco.
Mi viene in mente Fan Tas Tic vol.1,ben 25 tracce ma che durano in media 2 minuti rendendolo PER ME inutile.

CRYNSTAY...

Anonimo ha detto...

non c'entra un cazzo ma ascoltati "Passport" di Fabio Musta (con M.c. del calibro di Jeru the Damaja!!!)

Ansioso di sapere la tua opinione ciao

MF Ema ha detto...

Beh concordo con molto delle cose dette...Molti hanno addirittura paragonato sto disco (che ho già nella mia collezione da buona groupie e mi ascolto spesso) a MM..Food o Take Me To Your Leader...Nah! Gli altri, come dici nella recensione, sono degli Ottimi Concept album, questo mi ha lasciato un po' di stucco perchè aveva le potenzialità per essere un ottimo album ma è rimasto al livello di "Bell'album niente male (eccetto le drums merdose in "Angels"!)"...Da adoratore di Doom rimango deluso quando vedo che alcuni bei pezzi vengono rappati solo per una manciata di secondi (cosa che, come dici te, in Madvillain non soffro per nulla)...Mi ha dato l'impressione di dover uscire per forza, come se avesse messo assieme il meglio che aveva fatto negli ultimi anni (che non è merda eh) e abbia fatto uscire l'album quasi per scrollarsi un peso di dosso...Boh.

Anonimo ha detto...

c'e' qualche possibilita' per una recensione di slick rick?
djmp45

reiser ha detto...

Arriva arriva, sto seguendo la scaletta data dal voto popolare che aveva visto vincitore Doom

Senza deliri al lavoro dovrei farcela entro mezzogiorno

Cesare ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

grazie coolo, non lo stavo trovando da me. magari ci scappa anche una bella recensione anche sul mio blog.

fammi sapere se e come si è conclusa la storia del pagamento.magari giovedì davanti ad una birra, ti va?

reiser ha detto...

Per il pagamento sono ancora in alto mare ma per colpa mia, mentre per giovedì ti so dire -siccome esco sia stasera che venerdì non vorrei trovarmi con un'emorroide alcolica delle dimensioni di una palla da basket

Anonimo ha detto...

ho deciso di smettere di ber, davvero, lo so che sarai piegato in due dal ridere, ma è così.

comunque l'album risente di tutti i difetti che dici. quoto la recensione al 100% aggiungendo that's that al novero dei pezzi da salvare.
il tizio che ha messo le mani su angelz andrebbe picchiato con una drum machine.