giovedì 15 ottobre 2009

MOBB DEEP - HELL ON EARTH (Loud/RCA, 1996)

"9-pound we rocked it/ '96 strike back with more hot shit": queste le parole di Prodigy in riferimento alla loro influenza nel biennio '95-'96 e, per una volta tanto, non si può affermare che come al solito un rapper stia esagerando. Il '95 è sicuramente stato l'anno dei Mobb Deep e del loro Infamous (anche se il Wu...), un disco che ha ridefinito il concetto stesso di cupezza e gangsta rap nuiorchese -passatemi il termine- introducendo a detta di molti, e questa è la cosa più importante, quello che per molti anni sarebbe stato il suono caratteristico del Queensbridge. Al pari di Illmatic, anche Infamous è un disco perfetto e senz'altro prima o poi ne parlerò più approfonditamente, ma per ora trovo più interessante buttar giù qualche riga sull'album che lo ha seguito: Hell On Earth. Quest'album non è mai stato sottovalutato, ma senz'altro è stato considerato il "fratello scemo" del predecessore, in quanto oggettivamente è privo dell'impatto e della freschezza di Infamous, senza naturalmente scordarsi dell'assenza di un singolo dalla potenza pari a Shook Ones.
Tuttavia, ciò che fortunatamente gli è stato riconosciuto fin da subito è una qualità fuori dal comune e la pressoché totale assenza d'imperfezioni, con come bonus alcuni pezzi assolutamente grandiosi; in più, ciò che secondo me si dimentica è che forse è stato più HOE (bel acronimo) che Infamous a conferire un'identità sonora al quartiere di provenienza dei Mobb. Archi e violini effettati, loop brevi e ripetuti ossessivamente, rullanti riverberati, giri di piano... la mia modesta opinione è infatti che, pur essendo Infamous qualitativamente superiore, alla fin fine l'influenza maggiore sia stata data da questo (come prove vi porto War Report, Testament di Cormega ed i singoli di Tragedy Khadafi immediatamente successivi al '96). Bizzarro, no?
In realtà nemmeno tanto, perchè non bisogna scordarci che almeno tredici pezzi su quattordici sono da applausi a scena aperta, e di questi un buon sei sono classici o quasi. Havoc qui spoglia le sue produzioni da qualsiasi elemento che potrebbe portarci fuori da atmosfere invernali, favorendo cupi loop di piano o archi a cui sommare batterie martellanti e più spinte che nelle sue opere precedenti; inoltre, egli migliora le sue qualità di MC, ed è solo perchè in quest'album abbiamo un Prodigy al massimo della sua forma -ben più che in Infamous- che i complimenti giuntigli al tempo riguardavano esclusivamente le sue doti di beatmaker. Ecco, già che stiamo parlando di prodigy: qualcuno sa spiegarmi cosa può essergli successo in poco più di un anno? Voglio dire, come è possibile che un buon rapper quale lui già era riuscisse a raggiungere simili vette in un arco di tempo così breve? Non so, la seconda strofa di Hell On Earth, Apostle's Warning o Nighttime Vultures lasciano a bocca aperta ancora adesso, non solo per l'immaginario violento e paranoide che Pee sa sapientemente creare, ma anche e soprattutto per la complessità delle rime e per la sua straordinaria abilità nello spezzare i versi e nel passare da un tipo di rima all'altro all'interno della stessa barra senza quasi che ci si accorga di ciò. Davvero impressionante; infatti, pur essendoci degli ospiti di un certo calibro, come Nas e Raekwon, il Nostro gli da una paga che poteva solo sognarsi in Infamous!
Ciò detto, reputo quasi secondario analizzare le tracce una per una; preferisco limitarmi alle più interessanti e a quelle più note, dedicando alle restanti poche righe. Seguendo questo modus operandi, la prima che andremo a esaminare è la stupenda title track, in cui su un tanto breve quanto efficace loop di Rhodes i nostri eroi hanno tutto lo spazio per lasciarsi andare alla loro tipica ultraviolenza, e specialmente Prodigy non si lascia sfuggire l'occasione: "The heavy metal king hold big shit with spare clips/ You see eclipse when the Mac spit, your top got split/ Layin' dead with open eyes close his eyelids/ Turn off his lights, switch to darkness, let's deepen up/ It's a street life, blood on my kicks shit on my knife/ You'se a wildchild, kiko, turnin' man into mice". Non da meno è poi la sottovalutata Apostle's Warning, in cui Havoc campiona efficacemente People Make The World Go Around di Jacko, e anziché usare il sample ad ogni inizio di verso (come per esempio in Keep On di Last Emperor) preferisce lasciare che siano le batterie ed il basso a parlare e, ancora una volta, Pee fa miracoli con una lunga strofa di 48 barre veramente spessa. Non da meno è poi Nighttime Vultures, col suo campione orchestrale ed un featuring di Raekwon, così come anche Extortion trova il suo perchè non tanto per via del beat -nuovamente focalizzato su un loop d'archi da sei secondi- quanto per via di un'ospitata di Method Man che qui dà il meglio si sè. Tuttavia, più ancora di queste, sono la collabo con Noyd, intitolata Man Down, e More Trife Life a lasciare il segno: la prima si distingue per via del beat, decisamente il più sinistro di tutto l'album, e per via di un Noyd in modalità Give Up The Goods (spettacolare l'aplomb con cui dice la sua sul rap progressivo: "First of all them dyke niggas with that spaced out shit/ I stick a rocket up in they ass and give 'em a lift"); la seconda, invece, per un Havoc che dimostra qui la sua crescita come liricista grazie ad un eccellente storytelling a metà tra Clockers e Goodfellas.
Se poi proprio dovessi trovare qualche piccolo difetto, allora mi verrebbe in mente il fatto che la collabo con Nas delude un po' (nulla a che vedere con Eye For An Eye) e che Bloodsport è forse l'unico pezzo davvero dozzinale dell'insieme, anche se darei un braccio per riavere un Hav che sappia produrre beat simili. Escludo invece da qualsiasi tipo di atteggiamento critico la ripetitività concettuale dell'album: sticazzi se ogni pezzo parla sostanzialmente di violenza nelle sue varie forme e ghettuseria assortita, è esattamente ciò che chiedo ai Mobb Deep fintanto che l'esecuzione è buona.
E qui l'esecuzione non è semplicemente buona bensì eccezionale, tanto più che si può considerare Hell on Earth (pronunciato dal 90% dei repponi italiani "Ell on Art"... no, porcoddio, "Hell On Erf!") il canto del cigno del duo di Queensbridge, che dopo questo semicapolavoro riusciranno solamente a produrre al massimo dischi buoni (Murda Muzik), discreti (Amerikaz Nightmare) o puzzonate imperdonabili (Infamy, Blood Money), perdendo per giunta tutta la credibilità guadagnata fino a quel momento grazie a vari exploit suicidi di un Prodigy sempre più vittima della robba e di sè stesso. Avvisaglie di questa perdita di senno da parte del Nostro si potevano comunque già notare allora, nel '96, quando Keith Murray gli tirò una saccagna sul naso e lui ritenne doveroso incidere un dissing al membro della Def Squad (e non solo) intitolato In The Long Run, e che si poteva trovare nella versione Enhanced del disco sbloccandola via internet o esplorando il contenuto con un Mac, cosa che ho fatto io. Nella ristampa, anch'essa da me posseduta, questa è andata persa assieme ad alcuni dei fantastici video a risoluzione da cellulare, ma siccome sono buono vi passo tutto in una seconda cartella, tanto per. Facezie a parte, cosa devo dire? Imprescindibile.





Mobb Deep - Hell On Earth
Bonus: Hell On Earth Enhanced CD

VIDEO: G.O.D. Pt. III

19 commenti:

MAK ha detto...

Sei tornato sulla buona strada vedo, dai mezzi astucci alle zainate massicce... :)
Appena uscì sto disco rimasi impressionato dal quanto fece brutto, sia nelle liriche che nei beats, ben più di The Infamous appunto. Assolutamente da avere.
Ah, e la chicca della versione Enhanced per me rimane Shook Ones Pt. I.

Anonimo ha detto...

Concordo con Mak per la parte uno di "Shook Ones". In genere, invece, non concordo praticamente con nessuno nel dire che questo, non "Infamous", è il disco più bello dei MD. Siamo lì, è chiaro, però "Hell On Earth" a me piace di più.

BRA
www.rapmaniacz.com

Anonimo ha detto...

Tra parentesi: sia benedetta Londra, dove tempo fa presi il cd per una sterlina.

BRA
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MAK ha detto...

Un momento, che The Infamous sia il miglior album di Pee&Hav non lo metto minimamente in discussione. Sono 5 zaini per me, ma anche per Reiser credo. Concordo però col recensore nel dire che Hell On Earth è il disco più "cattivo" del duo, nonchè quello che ha influenzato maggiormente il suono QB negli anni seguenti.

Tra l'altro, stavo proprio pensando ad Havoc di quei tempi quando mi sono sentito la sua ultima produzia su Born and Raised di 'Mega (con inevitabile malinconia).

Anonimo ha detto...

No Scusa reiser ma ora questa lite prodigi keith murray me la devi spiegare che e' successo che a portato kiff a pikkiarlo?

RARASHIXXX

Anonimo ha detto...

Tranquillo Mak, il tuo discorso era chiaro. ;-)

BRA
www.rapmaniacz.com

MAK ha detto...

Per quanto ne so e in breve, Prodigy già su The Infamous fece riferimenti al fatto che Keith Murray e soci parlassero solo di quanta erba fumavano, wack lines, testi senza spessore e via dicendo, mentre lui faceva brutto e sfidava la morte ogni giorno scrivendo testi veri... insomma, il solito pentolone di cazzate come motivazione. Murray replicò su Enigma, dopodichè menò Pee che rispose a sua volta con In The Long Run...

Ad ogni modo, lo sconcertante comune denominatore di tutte ste beef è che Prodigy le ha sempre buscate, per lo meno venendo alle mani. Vedi ad esempio la cartella presa da Saigon in tempi più recenti.

Reiser sarà più preciso probabilmente, io non seguo molto le cronache rosa tinte di nero.

Anonimo ha detto...

Questo è il mio disco dell'inverno, non so voi, ma io non riesco ad ascoltarlo d'estate.

Ciò non toglie che sia una bomba.
Bella Reiser.

Antonio ha detto...

La cosa migliore è il fatto che nel secondo disco (vero, quella cagata 4th Broadway non conta) i due diventano ancora piu' duri. E ogni accenno di melodia viene eliminato.
Inoltre, ci sono un paio di falliti da antologia (General G) su questo disco, che rendono il tutto imprescindibile.

Anonimo ha detto...

The infamous è sicuramente il migliore, comunque anche questo una bomba. Peccato abbiano fatto una brutta fine con gli ultimi dischi

Anonimo ha detto...

Tra l'altro su yutub girava un video dove un tranquillo live dei mobbsters di colpo si tramutava in una rissa feroce e prodigy buscava come solo lui sapeva fare..la megalomania di un nano da 60 cm che vuole scontrarsi contro quel gorilla di keith non può che finire male...a essere realisti solo contro buckshot o contro quello nano dei geto boys(raprah mi pare) prodigy forse farebbe bella figura ma ho i miei dubbi

Bauau

reiser ha detto...

Sì, che io sappia la storia è quella raccontata da Mak, con l'aggiunta poi di altri insulti subliminali nella strofa di Pee su I Shot Ya RMX... Al che Keith l'ha presa bene, come spesso fanno i rapper, e alla prima occasione gli ha tirato una cedra in faccia
Tra l'altro, con riferimento a quell'altro buzzicone di Saigon, sembra che prendere a sberle Prodigy sia diventato lo sport nazionale americano.
Ogni tanto penso a lui come a uno che vive in loop la scena del treno di Amici Miei, poraccio

Giancarlo_Vagginelli ha detto...

si si ci sta tutto il 4,5, e anche il 4 a OGC.
2 album che mi riascolto spessissimo.
Il pezzo finale di P su apostles warning e' PAZ-ZES-CO. Uno dei pezzi "lunghi" (sopra le 32) migliori di sempre. Mi viene in mente solo canibus su beast from the east ai livelli.

La pronuncia "ell on erf" ? what? mi sa che ti sei confuso...

cmq lol alle pronuncie dei reppusi italiani, sempre spassosissime. Il bello e' che basta sentire il ritornello zio cane, ma niente da fare.

MAK ha detto...

Saigon dovrebbe prendersi a sberle il membro come Tafazi, sia mai che esca con un album e non con l'ennesimo streetmix... Al momento, nonostante qualche qualità, lo ritengo un fallito, ben sopra a Papoose che qualcosa di buono in più forse l'ha fatta.

Anonimo ha detto...

non puoi non dare 5 a questo album... prodigy è semplicemente unico x un flow e liriche ke mai piu ripeterà e il suono si fonde alla perfezione con le strumentali di havoc...
comunque recensioni ottime e sito fantastico.

respect

Unknown ha detto...

Ah, bei tempi, ti ricordi quando discutevamo se era superiore il verso di Prodigy che hai citato o quello di Ghost su Impossible?

Batti un colpo, niggu.

reiser ha detto...

Sì che mi ricordo, mi ricordo anche il tuo arrivo a scuola, tronfio, con la Source in mano e la strofa di Impòssibol che s'era beccata il quotable del mese

Ero tuttavia convinto, e lo resto ancora, che Pee abbia vinto.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)