Domanda: chi è il peggior artista-a.d. di tutto l'hip hop? Risposta: Dr. Dre, che si aggiudica il primo, il secondo ed il terzo posto -e su questo non possono esserci dubbi. Ma direi che subito dopo di lui l'onore spetti a Premier, un uomo che ha annunciato la nascita della sua casa discografica ben cinque anni or sono ma che finora ha dato alle stampe la bellezza di due album (incluso questo). Volendo aggiungere del bianco allo splendore, si potrebbe inoltre aggiungere che le suddette pubblicazioni non sono state altro che cosiddetti "street album"; tuttavia, trovando del tutto idiota ed eventualmente autoindulgente la definizione, preferisco continuare ad usare la consueta accezione del termine "album" e bona lè.
Ecco perchè sarò piuttosto severo nei confronti di un disco che di certo non si può definire brutto, ma che con altrettanta certezza può facilmente essere considerato una (mezza) delusione da chi, come me, si aspetta(va) grandi cose da questo duo. Panchi (che i più non ricorderanno per l'intro di Win the G su Jewelz di O.C.) e Shabeeno (sentito per la prima volta su The Mall dei Gangstarr) hanno confezionato un prodotto che mostra senz'altro un buon potenziale ma che manca di mordente o, in alternativa, di quella cura in più lo avrebbe reso decisamente migliore. Pare una bozza, ecco, una sorta di ruff mix.
Prendiamo It'z On, per esempio: non vorrei esagerare, ma credo che questa rientri tra le produzioni più pigre, scontate e noiose di Premier: un loop di fiati che va avanti per 4'41" senza uno straccio di variazione. E d'accordo che le batterie suonano bene e pestano come dio comanda, e d'accordo che il ritmo dev'essere martellante, ma cristo santo... E poi, forse che si sentisse il bisogno di una cover di G'z & Hustlaz e dell'ennesima reinterpretazione di It's My Thing -peraltro considerando che quest'ultima era già stata pubblicata come b-side qualche anno fa? No, vero? Come direbbe Jessica a Ivano, "A Premie'... NCS, nun ce siamo". Fortunatamente, però, mentre Premier delude parecchio (ma si rifa con Ya Dayz R #D e, parzialmente, con Welcome 2 G-Dom) gli altri produttori (soprattutto Emile e Kingdom) se la cavano meglio riuscendo comunque a mantenere un buon tasso di terronaggine hardcore ed una generale coerenza del suono. 3 Man Weave, con un campione soul ben strutturato e relativamente originale, gira che è un piacere; lo stesso dicasi per le ultragrimy Bow Down (peccato solo per il sample di Hail Mary di Tupac, che un po' stona) e Laundry Kingz, nonché per la quasi sentimentale Black Butterfly e Sufferin'. Pepe rosso nel clistere invece a Theretracks per la dipsettiana (circa 2003) nonché imperdonabile Broken Dreams -ulteriormente compromessa dal fatto che nonsisabeneperchè ci rappano su due mignotte- decisamente il pezzo peggiore del disco (comunque anche lui si redime con Bulls Eye, piuttosto valida).
Quanto a Panchi e Shabeeno, bisogna dire che l'accoppiata funziona e loro generalmente si complementano bene, in quanto, pur essendo entrambi due sostanziali cinghialoni, hanno voci molto diverse così come le rispettive metriche. Poi, per carità: la superiorità di Panchi è acclarata, sia come tecnica che come rime, ma nell'insieme il duo funziona e dimostra un buon affiatamento (Sha però ogni tanto tira delle stecche clamorose che gridano vendetta al cielo, come la tremenda "[...] we high definition, Blu-Ray DVD's/ Gotta connect like the internet", roba che ancora ancora se fossimo nel '97...). Ultima nota: gli ospiti. Ebbene, anche le loro prestazioni sono altalenanti: bene o molto bene lo sconosciuto Reef Hustle, St. Laz, Royal Flush, J.U.I.C.E. e Blaq Poet; un po' meno Lil' Fame e Rave; infine, da condannare per direttissima alla categoria "UPS is hiring" ci sono Imani Montana (oltretutto è un nome di merda), Versatile e Raw. I restanti trecentomila non mi hanno francamente detto molto, per cui non saprei dire.
Insomma, come i più arguti tra voi avranno potuto intuire, non è che 'sto disco mi abbia esaltato. Anzi: mi ha deluso non poco, e quindi manco per il cazzone che mi sperticherò in elogi e voti alti (come altri hanno fatto). Tuttavia, non farò nemmeno la donnetta che diventa preda dei propri sentimenti e, pertanto, tra il tre scarso ed il quattro scarso, opterò giustamente per un tre e mezzo. Scarso.
NYG'z - Welcome To G-Dom
VIDEO: YA DAYZ R #D
Prendiamo It'z On, per esempio: non vorrei esagerare, ma credo che questa rientri tra le produzioni più pigre, scontate e noiose di Premier: un loop di fiati che va avanti per 4'41" senza uno straccio di variazione. E d'accordo che le batterie suonano bene e pestano come dio comanda, e d'accordo che il ritmo dev'essere martellante, ma cristo santo... E poi, forse che si sentisse il bisogno di una cover di G'z & Hustlaz e dell'ennesima reinterpretazione di It's My Thing -peraltro considerando che quest'ultima era già stata pubblicata come b-side qualche anno fa? No, vero? Come direbbe Jessica a Ivano, "A Premie'... NCS, nun ce siamo". Fortunatamente, però, mentre Premier delude parecchio (ma si rifa con Ya Dayz R #D e, parzialmente, con Welcome 2 G-Dom) gli altri produttori (soprattutto Emile e Kingdom) se la cavano meglio riuscendo comunque a mantenere un buon tasso di terronaggine hardcore ed una generale coerenza del suono. 3 Man Weave, con un campione soul ben strutturato e relativamente originale, gira che è un piacere; lo stesso dicasi per le ultragrimy Bow Down (peccato solo per il sample di Hail Mary di Tupac, che un po' stona) e Laundry Kingz, nonché per la quasi sentimentale Black Butterfly e Sufferin'. Pepe rosso nel clistere invece a Theretracks per la dipsettiana (circa 2003) nonché imperdonabile Broken Dreams -ulteriormente compromessa dal fatto che nonsisabeneperchè ci rappano su due mignotte- decisamente il pezzo peggiore del disco (comunque anche lui si redime con Bulls Eye, piuttosto valida).
Quanto a Panchi e Shabeeno, bisogna dire che l'accoppiata funziona e loro generalmente si complementano bene, in quanto, pur essendo entrambi due sostanziali cinghialoni, hanno voci molto diverse così come le rispettive metriche. Poi, per carità: la superiorità di Panchi è acclarata, sia come tecnica che come rime, ma nell'insieme il duo funziona e dimostra un buon affiatamento (Sha però ogni tanto tira delle stecche clamorose che gridano vendetta al cielo, come la tremenda "[...] we high definition, Blu-Ray DVD's/ Gotta connect like the internet", roba che ancora ancora se fossimo nel '97...). Ultima nota: gli ospiti. Ebbene, anche le loro prestazioni sono altalenanti: bene o molto bene lo sconosciuto Reef Hustle, St. Laz, Royal Flush, J.U.I.C.E. e Blaq Poet; un po' meno Lil' Fame e Rave; infine, da condannare per direttissima alla categoria "UPS is hiring" ci sono Imani Montana (oltretutto è un nome di merda), Versatile e Raw. I restanti trecentomila non mi hanno francamente detto molto, per cui non saprei dire.
Insomma, come i più arguti tra voi avranno potuto intuire, non è che 'sto disco mi abbia esaltato. Anzi: mi ha deluso non poco, e quindi manco per il cazzone che mi sperticherò in elogi e voti alti (come altri hanno fatto). Tuttavia, non farò nemmeno la donnetta che diventa preda dei propri sentimenti e, pertanto, tra il tre scarso ed il quattro scarso, opterò giustamente per un tre e mezzo. Scarso.
NYG'z - Welcome To G-Dom
VIDEO: YA DAYZ R #D
1 commento:
Effettivamente la strofa DVD Blu ray... se la batte solo con quelle di Party Arty dei GD!!Ah Ah
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