venerdì 4 luglio 2008

REKS - ALONG CAME THE CHOSEN (Landspeed/Brick, 2001)

Comincio chiedendo venia se oggi non sembrerò brillante come al solito (uhm), ma ieri sera ho fatto bagordi a suon di vino e Braulio e pertanto la mia attenzione è attualmente vacillante. Fatto sta che il caso vuole che anche oggi non riesca ad esimermi dal tornare a parlare del 2001, della Landspeed, di Boston e di uno degli MC che in quel inizio di millennio erse la testa e si fece notare agli aficionados del genere: Reks, all'anagrafe Corey Christie, classe 1977 originario di Lawrence (che sta a Boston come Lodi sta a Milano). I più attenti lo avevano notato in alcune collaborazioni sparse per dischi e singoli di gente come Virtuoso, Skitzofreniks, 7L & Esoteric ma soprattutto Rasco ed il gran bel remix di Gunz Still Hot a cura dei Molemen; oltre a ciò il Nostro s'era anche dato da fare su un paio di singoli pubblicati dalla Raptivism prima, e dalla Brick dopo. Parlo ovviamente di "più attenti" perchè non si può certo dire che questo tipo di carriera abbia qualcosa di sfolgorante o particolarmente degno di nota, perciò Along Came The Chosen sfuggì purtroppo all'attenzione dei più e ad oggi credo che sia impossibile da reperire se non per vie traverse tipo Ughh o Sandbox. Ma ne vale la pena?
Vediamo: cominciando con l'elencare i difetti, in modo tale da toglierci dente e dolore in una botta sola. Il primo fra tutti è la sconsiderata lunghezza del tutto (70 minuti circa e nemmeno mezzo skit), che inevitabilmente porta con sè una ridondanza tematica ed acustica piuttosto pesante. Reks, e con lui mille altri, soffre evidentemente dell'ansia da esordio e ci tiene a ficcare in un CD quante più rime e beat possibili, rinunciando però ad una più che necessaria scrematura ed altrettanto consigliabile sintesi. E, paradossalmente, qualcuno che glielo consigli c'è davvero! Al termine della prima traccia introduttiva, infatti, si sente un tale (immagino uno dei produttori) fargli notare che due intro forse sono troppe; al che lui, però, con piglio sgargiulo gli risponde che sa quel che fa e così -TIÈ- beccàteve 'sta seconda intro! Inutile dire che avrebbe fatto meglio a seguire il consiglio dell'ignoto saggio e, anzi, addirittura lo avrebbe potuto estendere a What You Need, To Whom It May Concern, Skills 101 o Enemy Killer -nessuna delle quali è particolarmente brutta ma allo stesso modo nemmeno risulta incisiva. Oltre a ciò, se da un lato affidare il 90% dei beat al team dei Soul Searchers comporta una maggiore omogeneità dei suoni e dunque una formazione d'identità, questi appaiono purtroppo scevri della versatilità richiesta per sorreggere un progetto di questa portata: detto in soldoni, spesso si ha l'impressione di ripetitività. Last but not least, pezzi che trascendono l'inutilità sconfinando nel tedio ci sono: Easy, per dirne uno, ha una sorta di mezza atmosfera da club e dei synth cacofonici che ne rendono l'ascolto indigesto; la posse cut Final Four sulla carta pare una ficata (oltre a Reks figurano Esoteric, Shabaam Sahdeeq, J-Live e metà dei Supafriendz e degli Outsidaz) ma a conti fatti si risolve in un'asciugata da cinque minuti a causa del noiosissimo ed insipido beat; e più o meno lo stesso si può dire per Work, la quale oltretutto soffre di liriche fiacche al punto tale che vien da chiederti "ma perchè sto buttando il mio tempo ad ascoltarlo?".
Ma per fortuna, saltando quà e là per le tracce, i motivi cominciano a farsi vivi uno dopo l'altro. Innanzitutto Reks è un buon MC a tutto tondo, che riesce a risultare energetico anche senza sgolarsi al microfono, conservando per di più una dizione cristallina; soprattutto, a fianco delle classiche capacità da MC da battaglia, evidenti nell'impostazione delle rime, il Nostro risulta contenutisticamente più versatile di molti altri suoi colleghi. In una parola: nell'insieme è un intrattenitore di qualità. Ad esempio, riesce a risultare convincente e focalizzato su tracce diversissime tra loro come, per esempio, Skills 201 e Soul Of Black Folk oppure Fearless e Science Of Life II: non una cosa da poco. Va specificato comunque che la sua non è la cosiddetta "righteous ign'ance" à la Tragedy Khadafi, dove per ogni tre terronate mitiche si inserisce una chicca da sapientone (non capitemi male, adoro quello stile); piuttosto, sembra che il Nostro riesca a scindere la sua personalità scegliendo esattamente come presentarsi e, per di più, senza fare la figura dell'ipocrita o dello schizofrenico. Un buon risultato, no?
Senza dubbio, ma questo sarebbe solo parzialmente soddisfacente se non vi fosse un contrappeso musicale ad equilibrare correttamente il tutto, e devo dire che i pur non eccelsi Soul Searchers alle volte riescono ad uscirsene con delle signori produzioni. La commistione di archi e piano di Fearless, per esempio, risulta complessivamente cupa e minacciosa quel tanto che basta a Reks per fare a pezzi la traccia; per converso, la malinconia degli arpeggi e delle viole campionate in Till Death Do Us o del glockenspiel di Science Of Life Pt. II conferisce tutt'altra atmosfera a tracce emotivamente più "sentite" (menzione speciale per la colpevolmente breve ghost track, dove si scomoda financo Chopin); ed anche il classico binomio di soul e funk si fa vivo quà e là con ottimi risultati, vedi ad esempio Beantown To Cali, Skills 201 e My City. Ai Soul Serachers vanno comunque ad affiancarsi un paio di ospiti -Fakts One, Eddie Bones dei Skitzofreniks, Statik Selektah e Ray Fernandez- che comunque rientrano a pieno titolo nelle atmosfere "imposte" dai primi e che, pertanto, nè tolgono nè aggiungono molto.
A conti fatti mi piange il cuore nel vedere come la qualità dei sopracitati pezzi venga annacquata, più che da quei tre pezzi brutti, da troppe ripetizioni musicali e concettuali. Perchè Along Came The Chosen sarebbe davvero un ottimo disco di rap underground, fatto con tutti i crismi e benedetto da un MC più che degno il cui unico serio difetto è la prolissità.





Reks - Along Came The Chosen

VIDEO: FEARLESS

4 commenti:

Anonimo ha detto...

dei Skitzofreniks, non hai nulla?

Anonimo ha detto...

Sì, l'EP ed il primo (e credo finora unico) album. Se in settimana mi sale la voglia li carico

Antonio ha detto...

anche io cedo alle catene, a volte...

http://gaccuworld.blogspot.com/2008/07/la-mia-vita-in-film.html

sei stato nominato!

reiser ha detto...

Cazzo che sòla che m'hai rifilato, è un kasinoh da fare 'sta lista