venerdì 9 gennaio 2009

O.C. - WORD... LIFE (Wild Pitch, 1994/ Mushine, 2007)

In alcune delle passate recensioni ho più volte menzionato alcuni dei criteri che rendono classico un determinato disco. Volendo riepilogare grossolanamente, potrei per esempio citare la presenza di uno o più pezzi forti capaci di distinguersi dal resto delle tracce presenti, che comunque debbono essere tutte di alta qualità; poi, l'innovazione gioca un forte ruolo, certamente, ma non va scordato che anche la "sola" perfezione può bastare; in aggiunta a ciò si può scoprire che nella maggioranza delle pietre miliari si può notare la presenza dello Zeitgeist dell'epoca; infine, la coesione ha da essere presente affinché si possa notare una sorta di visione artistica complessiva, senza la quale si avrebbe una mera compilation e non il ritratto di un artista.
Fermi restando questi punti, vorrei però aggiungere un elemento forse non fondamentale ma anch'esso sovente rintracciabile in album come It Takes A Nation Of Millions, AmeriKKKa's Most Wanted o The Infamous: la presenza di un concetto forte, personale, dichiarato per tutto il disco. Esso può essere estroverso (vedi l'afrocentrismo di fine anni '80) come introverso (l'arroganza e l'ultratamarria del fare bbrutto dei Mobb Deep) ma, a prescindere da ciò, questo se espresso bene andrà a creare schiere di accoliti ed anche "imitatori" e contribuirà in seguito a definire un certo modo di pensare. E Word Life fa esattamente ciò: principalmente attraverso il singolo Time's Up ma anche con pezzi tipo O-Zone o la traccia omonima, questi sintetizza il pensiero dei cosid. puristi, lo amplifica in un primo tempo, ed infine diviene esso stesso una sorta di Segno convenzionale. Senza scomodare De Saussure, basti andare col pensiero a qualsiasi backpacker degno di questo nome ed alla sua collezione di dischi... e TUTTI sono stati backpacker almeno una volta nella vita.
Paradossalmente proprio io, che invece zainettaro continuo ad esserlo ininterrottamente da quindici anni e più, solo recentemente ho aggiunto ai miei dischi una copia originale di Word Life. Fino a poco tempo fa, difatti, a causa dell'irreperibilità dell'album e dei pregiudizi altrui (il "mentore" che mi iniziò al rap diceva che O.C. era solo bravino, pensate che coglione lui e più coglione io a dargli retta. Ma s'era sbarbi), l'esordio di Omar Cradle aveva girato prima su cassetta, poi su Minidisc, poi in Mp3 ma mai su ciddì. Fortunatamente, quella stessa buonanima di O.C. ha ben pensato di dare alla luce una sontuosa ristampa in cui oltre agli originali troviamo pure un paio di remix, inediti e chicche oramai introvabili; sicché a questo punto l'acquisto è divenuto obbligatorio e pertantoi eccomi qua a svelare per un'ennesima volta la bellezza di questo prodotto.
Il singolo, per esempio, lo conosceranno cani e porci ma come esimersi dal tesserne le lodi e sottolinearne la magnificenza? Negli anni Time's Up non solo è diventato un punto di riferimento concettuale per molti, ma soprattutto è uno dei rari esempi di vera perfezione: la produzione di Buckwild, che campiona Dolphin Dance, è nel tempo giustamente assorta a pietra miliare del beatmaking in quanto non solo riesce a dare un taglio squisitamente hardcore al pezzo originale (paragonare per credere: Resurrection di Common), non solo lavora di batteria in un modo tale da astrarsi dal sound tipico dell'epoca, ma come ciliegina sulla torta vi inserisce dei cut di Slick Rick che raramente come in quest'occasione s'imprimono nella mente e diventano parte essenziale della canzone. E O.C., dal canto suo, rilascia due strofe dense di frasi che negli anni sono state più volte campionate -e fin qui nulla di particolarmente eccezionale- ma che soprattutto sono diventate un manifesto di cosa significhi nel concreto l'emceeing. In tal senso citare la celeberrima frase "I'd rather be broke and have a whole lotta respect" è tanto scontato quanto obbligatorio, perchè aggiunge al classico "devi essere bravo" un concetto più vicino a concetti etici che puramente artistici; concetto, questo, che più di una volta era stato implicitamente dichiarato da altri suoi colleghi ma che ora trova la sintesi definitiva.
Ma per quanto questa dichiarazione intenti sia decisamente forte in Time's Up, fortunatamente non lo è a sufficienza per gettar ombra sugli altri pezzi. Impossibile infatti non notare la potenza di O-Zone, sì più classica come beat che come esposizione dei concetti ma non per questo meno d'impatto; o la stupenda Word... Life, la cui matrice jazz conferisce una melodia orecchiabile che ben s'accompagna al tiro lievemente più veloce della media. E se i contenuti in ambedue questi pezzi rientrano comunque nella categoria del "vi faccio vedere io chi ci sa fare", bisogna ammettere che O.C. riesce anche a sconfinare in territori con un approccio decisamente personale: Ga Head, ad esempio, di primo acchito potrebbe sembrare il consueto sfogo nei confronti della ragazza macchiatasi di adulterio; ma al di là del fatto che l'esecuzione è comunque degna di nota, il fatto che si scopra che il tradimento è avvenuto seguendo le vie di Saffo rende il tutto meno scontato (e per certi versi più tragicomico). Le fa sponda Let It Slide, ancora più unica della precedente nel suo sostenere che talvolta, anzichè accettare provocazioni, è meglio lasciar correre (se ci pensate, una simile affermazione in un contesto sostanzialmente da bullo come quello del rap è abbastanza clamorosa); o, ancora, Constables, che pur riproponendo il tema già esplorato della violenza da parte delle forze di polizia gli da un taglio meno estremista della media e soprattutto lo fa attraverso uno storytelling che anche nella peggiore delle ipotesi rende più digeribile l'insieme.
Per il resto non è che i temi si discostino un granché dagli standard reppusi del tempo, ma al di là dell'esecuzione stessa sono i beat di Buckwild (e di Ogee e degli Organized Konfusion) a fare la parte del leone. Eccetto Born 2 Live -un tentativo di crossover non proprio riuscitissimo- le musiche sono straordinarie. Il punto di riferimento più vicino che posso trovare è Pete Rock (soprattutto in Point O Viewz), ma sarebbe del tutto sbagliato non riconoscere il talento e l'originalità del Nostro, che in questo album riesce a concentrare una varietà di atmosfere considerevole, certamente, ma soprattutto contribuisce attivamente a dettare gli standard del sound nuiorchese dell'epoca. Pensate, infatti, ai nomi di album che inevitabilmente vi vengono in mente quando qualcuno vi chiede degli esempi della New York di metà anni '90: The Infamous, Illmatic, Living Proof, Ready To Die e, appunto, Word Life -non si sfugge. Anche in questo caso, in realtà, le cose da aggiungere in materia sarebbero molte; dal canto mio, però, non solo reputo che vi sia gente che lo ha fatto meglio di quanto potrei io, ma soprattutto che la cosa più logica da fare sia ascoltare il tutto in prima persona (nella rara eventualità che non lo si fosse già fatto).
Detto ciò, mi pare evidente che di fronte abbiamo un vero e proprio classico nonchè l'opera migliore di O.C.; una pietra miliare che, al pari di Illmatic (MC Serch è coproduttore di ambedue gli album), pur non raggiungendone la stessa perfezione è imprescindibile per chiunque abbia a cuore un genere musicale in cui da sempre si deve scremare parecchio per trovare autentiche perle.




O.C. - Word... Life

VIDEO: BORN 2 LIVE

7 commenti:

Anonimo ha detto...

stessa base della scuolissima Paradise di LL Cool J...(paradise is very nice).

ck

Anonimo ha detto...

...e anche di Take You There by Ci-Elle + Pietro Roccia, sempre 1994 tra l'altro.

Anonimo ha detto...

d'accordo su tutto (incredibile??!!)...questo e' proprio un classico, non c'e' niente da dire.
se non li conosci, cercati i remix di time's up e word life fatti da dj eclipse, meritano tutti e due... e anche l'altra versione di buckwild di time's up con tutto il campione intero.
djmp45

Anonimo ha detto...

CLASSICO.

Anonimo ha detto...

Doug E Fresh Rising to the Top, LL Cool J Around the Way Girl, DJ Jazzy Jeff & the Fresh Prince I Wanna Rock, Redman How to Roll a Blunt...

Anonimo ha detto...

keni burke "rising to the top"?forse...

Anonimo ha detto...

posto che Time's Up è intoccabile, io sono anarchico e mi piace di più Jewelz....