mercoledì 29 aprile 2009

RUGGED INTELLECT - RENAISSANCE MUSIC: THE INTRODUCTION (Renaissance Music/Expertism, 2007)

Un altro disco di un rapper bianco: vi giuro che non lo faccio apposta. Liberi di credermi o meno, ma quando mi è arrivato Renaissance Music da Amazon la cosa mi ha francamente colto di sorpresa perchè in effetti aspettavo sì un pacchetto, ma con dentro la trilogia di Infernal Affairs. Anzi, a dirla tutta io nemmeno mi ricordo effettivamente di aver mai ordinato 'sto CD. Ho solo un vago ricordo di una sera in cui son tornato a casa evidentemente parecchio 'mbriago, tanto che non posso escludere categoricamente di aver comprato un disco che effettivamente conosco: mistero. Beh, almeno m'è costato 12 sterle spese di spedizione incluse, poteva andar peggio.
Sia come sia, ormai siamo qui e allora tanto vale vedere un po' com'è 'sto Renaissance Music e siccome non mi va di farvi perdere tempo la risposta è: non malaccio, ma troppo lungo, con alcune banalità a livello di beat ed una monotonia nello stile di Rugged Intellect che nella seconda metà del disco va a pesare sui coglioni come un capitello corinzio. Il succo è questo; da qui in avanti esaminerò Renaissance Music più nel dettaglio, per cui a voi la decisione se approfondire o passare ad altro.
Un po' di background, allora, tanto per chiarirsi le idee: Rugged Intellect, all'anagrafe Lawrence Bisse, è un MC canadese di Montreal di origini tedesco-marocchine di ventisei anni (e che non a caso assomiglia al nostrano Santo Trafficante). Dopo un tot di gavetta, passata aprendo i concerti di artisti che vanno dai De La Soul ai Jedi Mind Tricks, il Nostro ha legato con Domingo (che mi auguro sappiate chi sia) il quale gli ha fatto da tutore oltreché ovviamente da beatmaker. Il titolo "Renaissance Music" la dice lunga sulle intenzioni di Rugged I, che con esso vuole contribuire a riportare in prima fila aspetti dell'hip hop che si sono persi per strada, primi fra tutti la tecnica e lo stile ma poi anche il rispetto per i padri fondatori, l'originalità come requisito essenziale, l'anima hardcore e le crostatine della nonna.
No, scherzi a parte, pur essendo piuttosto giovane Bisse ha le idee chiare su cosa vuol fare e difatti uno dei pregi di RM è la totale assenza di compromessi per quel che riguarda la sua visione artistica; inoltre, non solo alla base di tutto c'è una grande ambizione ma vivaddio vi sono anche alcuni pilastri sui quali essa si regge: beat tra gli altri di Domingo, Buckwild, Memo dei Molemen e featuring del calibro di Kool G Rap, RA The Rugged Man, AG e altri eroi dell'undergound contemporaneo (non per ultimo il recentemente deceduto Party Arty). Infine, non scordiamocene, c'è poi la bravura di esclusiva proprietà dell'autore, che si dimostra essere uno dei più grandi adepti di G Rap, Big Pun, Rakim, BDK ed insomma chiunque abbia usato bene la metrica multisillabica tirataetuttadunfiato negli ultimi vent'anni.
Gli aspetti positivi sulla carta dunque ci sono e sono parecchi, cosa che poi si traduce di fatto in buona musica. Il singolo Next Dose ne è un esempio, grazie ad un Domingo in versione minimalista che si concede un minimo di melodia solo nel ritornello in modo tale da lasciare il giusto spazio a RI e Ras Kass; Guaranteed riesce a convertire un campione soul relativamente leggero in un pestone vecchia maniera con frequenti cambi di batteria che stranamente non distraggono ma anzi enfatizzano certi passaggi tirandone fuori il meglio (cfr. l'inizio della seconda strofa) ed intervallandoli con un bel ritornello; Like That invece ci riporta al '96 e ad un certo tipo di semplicità da loop+batteria di cui ogni tanto credo chiunque senta la mancanza. Ma queste sono solo tre tracce... e le altre?
Beh, diciamo che il problema di molte altre canzoni qui presenti è che al di là di un oggettivo valore presente sia nella base che nella rappata, queste due si complementano maluccio o comunque non bene come invece era lecito aspettarsi. Ad esempio, le vocine da Chipmunks di Biters Block oltre a sapere di vecchio fanno letteralmente a pugni con la voce ed il flow di Rugged I facendo così del male ad un testo pure assai bello (grazie a dio c'è anche un remix infinitamente superiore). Analogamente, Gonna Move e Say Goodbye non sembrano neanche delle canzoni create ad hoc ma dei mashup -magari ben riusciti, ma pur sempre delle fusioni a freddo. Insomma, in breve sembra che non appena vi sia una minima di melodia tutto l'impianto beat+liriche se ne vada a ramengo.
Personalmente reputo che la causa di ciò sia da ricercare nel flow veramente meccanico di Rugged Intellect, che si dimostra incapace di giocare una minima con la voce, le pause, gli adlib e tutto quanto può insomma contribuire a rendere meno noiosa una rappata. Aggiungiamoci inoltre che le occasioni in cui non chiude esattamente sulla battuta si contano sulle dita ed ecco che vediamo come un MC tecnicamente indubbiamente dotato resti prigioniero di uno schema metrico. Detta altrimenti, secondo me da questo punto di vista il Nostro deve ancora fare molta pratica perchè sta ad anni luce dalla versatilità di un Big Pun e persino di Rugged Man. E va ancora bene che ci siano dei featuring che, pur essendo di seconda categoria (in termini qualitativi) ad eccezione di Rock degli Heltah Skeltah e di RA, perlomeno rivitalizzano un disco che nella seconda parte va spegnendosi sempre più, complice anche la monotonia tematica.
In conclusione, vado controcorrente rispetto alle svarate recensioni che ho avuto modo di leggere e vi dico che Renaissance Music non è affatto un esordio pressoché privo di pecche. Au contraire, ne ha molte, ma la più grande è che solo in certi rari casi riesce nell'intento di intrattenere. Tuttavia si può notare facilmente come Rugged I sappia tecnicamente tenere in mano una penna come un microfono; è solo che dovrebbe fare ancora un po' di pratica e, magari, lavorare più di sintesi visto che anche solo levando cinque o sei pezzi quest'album ne avrebbe guadagnato molto.




Rugged Intellect - Renaissance Music: The Introduction

VIDEO: NEXT DOSE

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cazzo, questo me l'ero perso! Grazie...

BRA
www.rapmaniacz.com

MAK ha detto...

"un MC tecnicamente indubbiamente dotato resti prigioniero di uno schema metrico. Detta altrimenti, secondo me da questo punto di vista il Nostro deve ancora fare molta pratica perchè sta ad anni luce dalla versatilità di un Big Pun e persino di Rugged Man".

Ok, ci sta. Però uno così di questi tempi dal sottoscritto è sempre ben accetto a prescindere. Più che altro mi auguro non si riveli l'ennesima meteora anche se comincio ad avere preoccupanti dubbi... dopo questo debutto non l'ho più visto da nessuna parte in questi due anni.

Anonimo ha detto...

Da quando l'hai postato l'ho ascoltato un paio di volte e secondo me mezzo zainetto in più poteva starci.

BRA
www.rapmaniacz.com

reiser ha detto...

Dagli un mese e vedrai che invecchia come il novello