martedì 12 maggio 2009

SLICK RICK - THE GREAT ADVENTURES OF... (Def Jam Remasters, 1988/2000)

Con la recensione di The Great Adventures Of Slick Rick sono giunto, dopo un anno e mezzo di bloggaggio, al momento che ho sempre temuto: un album del '88. Un album pubblicato quando ancora leggevo Zio Paperone ed ascoltavo passivamente la musica che ascoltavano i miei. Un album che stava facendo la storia mentre io ero in terza elementare ancora preoccupato di prendere bei voti. Un album che in Italia sicuramente passò inosservato mentre in classifica spadroneggiavano Nick Kamen, Charlie (quello di "Faccia da pirla", ricordate?) o al massimo Jovanotti. Insomma, un'opera della quale non ho alcuna memoria riconducibile al mio vissuto ed il cui background storico-sociale mi risulta comprensibile unicamente grazie all'astrazione del pensiero, in maniera non dissimile a quanto avviene immaginando la vita negli anni '60.
Insomma, la difficoltà maggiore è non avere a disposizione alcun aggancio concreto con la realtà che ha prodotto un Slick Rick, il che mi priva di un intero bacino di conoscenze a cui sono solito attingere per recensire i dischi che vedete in queste pagine. Inoltre, non scordiamolo, il rap di fine anni '80 è lontano anni luce non dico da quello odierno, ma da quello del '94! Nello spazio intercorso dall'uscita di dischi essenziali come, che so, Follow The Leader e Illmatic c'è stata più evoluzione che dal '94 al 2009; il genere era giovane e la tecnologia stava modificando la musica tutta, ed inoltre vi erano dei genii come Marley Marl, Premier o la Bomb Squad che anche solo con due produzioni segnavano il confine tra old e new school. Insomma, pur rientrando Adventures Of più nell'epoca contemporanea che non in quella di Raising Hell, è per me difficile esprimere una valutazione che sappia tener conto del contesto storico. E allora l'unica cosa che posso fare è ammettere che io mi sono avvicinato a questo disco -intendo dire che l'ho cominciato ad apprezzare davvero e non solo per "onestà intellettuale"- solo dopo diversi anni che ero un accanito ascoltatore di rap. Vale a dire che intorno al 2000-2001 volevo spingere più in là la mia conoscenza, e così ho cominciato ad andare indietro nel tempo; e se in questo processo, tutt'ora in atto, ho incontrato opere importanti che però più che apprezzare davvero riesco solo a studiare (quasi tutta la roba pre-'88), ve ne sono state altre in cui ho saputo riconoscere tracce enormi di modernità. Great Adventures, per l'appunto, rientra a pieno titolo tra le suddette ed anche dopo oltre vent'anni può essere ascoltato con lo stesso spirito e la stessa vena critica riservata ai contemporanei, tantopiù che giusto stamane me lo sono rigoduto in cuffia andando al lavoro ed ha brillantemente superato il mio celebre test della passeggiata mattutina.
Com'è possibile tutto ciò? Beh, innanzitutto perchè Ricky Walters al microfono è una belva: non solo dal punto di vista più puramente creativo ma anche nella tecnica, che comprende sia lo schema metrico che l'utilizzo della voce, fattore che si rivela essenziale in ben più di un pezzo dato che sovente si trova ad impersonare più personaggi nello stesso pezzo. Senza contare poi che questa è immediatamente riconoscibile sia per la tonalità che per l'arroganza e la spacconeria che essa inevitabilmente esprime, ulteriormente accentuate da un accento inglese che non essendo fortissimo non può che aggiungere ulteriore carisma, tanto che la lista di rapper che hanno preso qualcosa dal suo stile è pressoché infinita: Jay-Z e Snoop sono i più famosi ed i più sgamabili, ed entrambi hanno onestamente riconosciuto quest'influenza tributando attivamente la loro "fonte" mediante cover o citazioni. Un'influenza stilistica, questa, di cui molti oggi non tengono conto ma che è fondamentale per come si è evoluto un certo tipo di rap "rilassato", che poi è stato anche quello di maggior successo nel corso degli ultimi anni; insomma, volendo esemplificare si potrebbe dire che quel che è stato Kool G Rap per l'underground, Slick Rick lo è stato per il mainstream.
Ma quest'osservazione va necessariamente limitata all'aspetto stilistico e/o tecnico, perchè per quel che riguarda la creatività è innegabile che chiunque abbia preso lezioni dall'orbo arrogante. So di dire una banalità nel momento in cui vado a conferirgli la corona di storyteller, ma come non farlo? Fin dal primo pezzo, Treat Her Like A Prostitute, ci si rende subito conto della bravura del Nostro, che sa miscelare con grande efficacia delle solide strutture narrative con humor, riferimenti culturali riconoscibili e soprattutto un immaginario decisamente ricco. Si veda ad esempio il caposaldo Children's Story, che da sola ha ridefinito l'arte dello storytelling grazie ad una trama relativamente semplice ma capace di imprimersi nella mente grazie ad uno svolgimento cinematico: "He robbed another and another and a sista and her brother, tried to rob a man who was a D.T. undercover/ The cop grabbed his arm, he started acting erratic, he said "Keep still, boy, no need for static"/ Punched him in his belly and he gave him a slap, but little did he know the little boy was strapped/ The kid pulled out a gun, he said "Why did ya hit me ?", the barrel was set straight for the cop's kidney/ The cop got scared, the kid starts to figure, "I'll do years if I pull this trigga"/ So he cold dashed and ran around the block, cop radioes it to another lady cop/ He ran by a tree, there he saw this sista, a shot for the head, he shot back but he missed her/ Looked around good and from expectations, so he decided he'd head for the subway stations" eccetera eccetera... Quattro minuti di narrazione atti principalmente a condannare l'avidità e la violenza che ne deriva attraverso una storia. E se oggi come oggi questa tipologia di canzone vi pare scontata piuttosto che abusata, e fate fatica a vederne l'eccezionalità, io in questo senso non posso che darvi ragione: l'influenza esercitata da Slick Rick è stata difatti tale da rinnovare una vasta parte del modo di concepire i testi.
Non a caso Adventures Of Contiene degli autentici classici che negli anni hanno visto diversi MC riprenderli in mano e reinterpretarli: sia nell'undergound (The Moment I Feared, Children's Story, Hey Young World) che nel mainstream (The Ruler's Back, Mona Lisa, Lick the Balls), e questo sempre nel rispetto dell'opera originale. Un simile livello di rispetto non si guadagna per caso, è ovvio, ma solo se effettivamente si riesce a creare dell'arte capace di influenzare subconsciamente almeno tre future generazioni di MC's.
Ebbene, di fronte a tanta bontà lirica bisogna dire che l'importanza dei beat quasi scivola in secondo piano. Tuttavia bisogna riconoscere che mentre alcune basi risentono effettivamente della vecchiaia (Treat her Like A Prostitute, Let's get Crazy, Indian Girl, Teenage Love) ve ne sono altre, come Hey Young World, The Ruler's Back o Children's Story, che pur mostrando chiaramente l'epoca di provenienza (vedi ad esempio il campione di Nautilus di quest'ultima: come suono non nulla a che vedere con l'utilizzo fàttone negli anni '90) non risultano in alcun modo indigeribili all'ascoltatore odierno. Il lavoro svolto dai bombsquadiani Sadler e Shocklee mi pare quindi difficilmente criticabile, ma va detto che oltre ad un ottimo Jam Master Jay chi ruba lo show è Slick Rick stesso: sue sono infatti Children's Story, Hey Young World e Mona Lisa (scusate se è poco) e alla luce di ciò quasi vorrei flippare la famose frase di Diamond D dicendo che lui potrebbe essere "best MC on the MPC".
In conclusione, quindi, posso solo dire che se le mie parole non vi hanno convinto allora lo potrà fare la musica. Adventures Of Slick Rick è davvero uno degli album fondamentali della storia dell'hip hop e che in quanto tale andrebbe assimilato sia per il puro piacere di farlo, sia per sviluppare un migliore senso critico. Difatti, le rime di Rick ancora oggi danno la paga a molta roba mainstream e non, vedi i pessimi storyteller che affollano l'underground, per cui penso che un ripassino farebbe bene a chiunque proprio per saper distinguere la qualità dalla pochezza. E aggiungo che non c'è solo un motivo di "studio" dietro all'ascolto di quest'album, ma sincero piacere: provare per credere.




Slick Rick - The Great Adventures Of...

VIDEO: CHILDREN'S STORY

12 commenti:

Anonimo ha detto...

veramente un'ottimo album e ottima recensione, io ho conosciuto slick qualche anno fa con mona lisa che all'inizio nn mi entusiasmava assai però man mano ho cominciato a incuriosirmi il suo stile e sono riuscito a trovare questo great adventures of... e ho trovato dei pezzi veramente crasti, la mia preferita è sicuramente the rulers back..

jopparelli ha detto...

cinque!

giustissimo, se avessi dato di meno ero pronto a fare un commento acidissimo.

ottima recensione as usual! (anche se ultimamente, devo ammettere, non ti seguivo piu' molto sulla selezione...roba "nuova" che non riesco veramente a mandar giu'...vabbè problemi miei)

reiser ha detto...

Eddài, fallo... si vede che lo stavi covando da mò, giuroi che non mi offendo

reiser ha detto...

Comunque "nuova", dici? Dai, un OC e due Gangstarr d'epoca...
Del 2009 comunque per ora ho rintracciato due dischi belli ed uno valido che peraltro mi devono ancora arrivare, per cui non dovresti correre troppi rischi

Anonimo ha detto...

FCK SQUAD''untouchable''....vero che a certi dischi del passato ci si dewe awwicinare cautamente se si wuole apprezzarli al massimo!come sono stati apprewzzati negli anni che furono..ascoltare oggi un album come questo solo per essere ''spacconi-coglioni'' e dire<< bèh si anch'io ho ascoltato l'album ORO di slick rick>>.non awrebbe alcum senso..dischi come questo vanno ascolati con analisi.e solo quando si è realmente pronti,(e non sto esagerando a dire pronti) o si corre il rischio di rowinarsi l'ascolto di un mega disco..per il resto bòh! reiser grand master io non saprei neanche come recensire per bene un disco(e neanche scriwere un commento logico) figuriamoci un disco like this!! e comunque mbèè WIDEO..non ve nèèèèè..pagherei milioni per awerlo fatto sto WIDEO.

Anonimo ha detto...

mi aspettavo che davi 5....ma se non lo si da a questo album non so a quale album darlo.....
un'altro che sicuramente e' stato influenzato dalle doppie voci alla slick rick e' biggie in gimme the loot...molto simile (con una voce diversa ovviamente)
comunque ottima recensione.
djmp45

jopparelli ha detto...

si vede che lo stavo coltivando? no no, zero.

Anyway, la M&J crew venerdì sarà a Milano per J Rocc, potrebbe esser l'occasione per incontrarsi! (no homo).

suggerimenti per individuarci: due allampanati alti due metri e un italiano medio.

reiser ha detto...

Venerdì quando, press'apoco? Ho visto dove sta lo spazio Maderna ed è nel buco di culo di dio e comunque io non vado a vedere Lib & compagnia bella; ma dalle 18:30 sono al Frida (a due passi dalla stazione Garibaldi) a farmi qualche birra a 4€
Quaglia coi vostri programmi aka vi fate la giornata milanese, oppure fate una puntata solo ed esclusivamente per il concerto?

A_G ha detto...

madlib e jrocc non son piu' al frida ma al quaranta 40
http://www.quarantaquaranta.com/home.html

Antonio ha detto...

E il Nas di Destroy & Rebuild dove lo metti? Lì l'influenza di Ricky e' palese...
Comunque io vado in controtendenza e dico 4,5. A livello lirico non si discute, ma alcuni beats potevano essere migliori (o comunque più adatti al Ruler).

Marty aka Marty Mcfly ha detto...

Anche io 4,5

Alcune tracce sono un po fiacche per dare 5 al lavoro nel suo complesso!

Anonimo ha detto...

si, un paio di beat sono un po' cosi' cosi'..anche lo stesso slick rick lo dice ...sta di fatto che e' un classico e che nonostante sian passati 20 anni se metti children story o mona lisa la gente si piglia molto bene
djmp45