Coloro che hanno cominciato ad interessarsi al hip hop dopo il '99 non potranno capire -per loro fortuna- ma c'è stato un periodo in cui chiunque tra i 15 ed i 25 anni smaniava per qualsiasi puttanata che recasse da qualche parte il logo del Wu-Tang: dischi, portachiavi, calze, tazze da cesso -tutto. In particolare, i soggetti più impressionabili e fessi come lo ero io erano propensi a spendere cifre esorbitanti in CD senza prima appurarne la qualità; e se questo da un lato li ha aiutati ad imparare il valore del denaro, dall'altro ha lasciato loro in eredità una serie di cazzatone macroscopiche dal dubbio valore.
Il primo disco ufficiale dei Sunz Of Man a stento non rientra tra queste cazzatone, ma solo per un soffio; e difatti, conoscendolo bene ma non trovandoci un granché di degno, la mia voglia di recensirlo sta a zero. Ogni promessa è debito, però, e allora quantomeno vediamo di farla breve: uscito nell'estate del '98 pochi mesi dopo il solista di Killah Priest (una mossa che nei testi di marketing rientra alla voce «WTF?») e anticipato dal singolone Shining Star, The Last Shall Be First è stato forse il flop esiziale per la combriccola degli affiliati al Wu. Le aspettative erano infatti talmente alte che, quando i fan si sono trovati in mano una robetta al cui confronto qualsiasi peto dei Killarmy svetta, la delusione è stata tale che da lì in poi praticamente tutti i side projects del gruppo di Staten Island hanno toppato clamorosamente (anche perchè, salvo un par di eccezioni e contrariamente ai vari Pillage o Heavy Mental, si trattava di complete schifezze).
E si capisce bene il perchè. Vedete, su diciassette pezzi direi che quelli davvero belli sono due, quelli buoni quattro, ed il resto si colloca su una linea sinusoidale dove le ordinate positive variano tra il "accettabile" ed il "vabbè pazienza", mentre quelle negative stanno tra il "faccio finta di niente" ed il "incircolabile". E ciò non tanto per via del emceeing, che ad eccezione del tremendo 60 Sec. Assassin si mantiene su buoni livelli, quanto per i beat: i più sembrano difatti scopiazzature delle cattive idee di RZA, prive di qualsivoglia intuizione melodica o perizia tecnica. Sembrano, in poche parole, un ibrido tra gli stereotipi del sound di Staten Island e le relative caricature, con risultati che si concretizzano nelle ignobili Can I See You, The Grandz (che pure usa lo stesso campione di Recognize & Realize Pt. I) e nella cacofonica Inmates To The Fire. E se la colpa di questi scempi va data perlopiù a True Master ed un RZA già scoppiato -Supreme e 4th Disciple qualcosa di buono lo tirano fuori- bisogna aggiungere che in moltissimi casi un pezzo di per sè non brillante viene definitivamente assassinato da ritornelli di una bruttezza sesquipedale, in cui la tendenza pare essere quella di ripetere fino al rincoglionimento il titolo della canzone o lasciarsi andare a cori urlati o lamentosi (vedi ad esempio Not Promised Tomorrow o The Grandz). Insomma, siamo ben lontani dai buoni livelli di Fear Love And War e Heavy Mental e, col senno di poi, in TLSBF si possono cogliere (a partire dall'orrido singolo prodotto da Wyclef) i primi segni della sventura che da lì in poi s'abbatterà sulle vendite e sulla fama del Wu-Tang.
Epperò, va detto, assieme alle premonizioni negative vi sono alcuni echi della bontà che aveva contraddistinto il suddetto Wu fino a quel punto. Nella fattispecie si tratta di Natural High e The Plan, ossia le uniche due canzoni davvero belle e che meritano di essere ricordate anche da chi non è mai stato un grande fan dei Sunz Of Man. La prima è costruita su un irresistibile campione di tromba (di Al Green, secondo alcuni, ma a me non risulta) e su una linea di basso eccezionale su cui gli MC hanno tutto lo spazio di cui necessitano per lasciarsi andare al misticismo cazzaro che caratterizza i loro testi. In particolare, è il sottovalutato Prodigal Sunn a brillare, con un attacco di strofa fantastico: "A young king at the age of 15, caught up in things/ The golden scorpio sportin' material diamond rings/ Physical, historical, mystical, shinin' crystal-like/ Stackin, packin pistols, FA and they brought the crystal meth". Ascoltatela e ditemi se il fatto che tutto ciò non significhi pressoché nulla non diventi pressoché irrilevante.
L'altro gran pezzo, invece, è la magnifica The Plan: stavolta il sample è di Ann Peebles (la stupenda I'm Gonna Tear Your Playhouse Down, che scoprii propprio grazie a questo pezzo) e praticamente consiste in un loopaggio puro e semplice di alcune misure dell'originale. Non un grande lavoro dal punto di vista del beatmaking più puro, forse, ma a giudicare dai risultati ugualmente degno di plauso. Peccato solo per il mostruoso bridge di 60 Sec. Assassin, che sta ai Sunz Of Men come Islord sta ai Killarmy, e che a momenti rischia di mandare a ramengo una canzone altrimenti godibilissima.
Meno eccitanti ma comunque apprezzabili sono poi Cold ed il suo mood minimalista, l'epicheggiante Flaming Swords, Illusions ed infine -undici tracce dopo- Next Up, che a momenti si salva solo grazie al semplice beat e ad un featuring di Method Man particolarmente ben riuscito. Per il resto, come vi dicevo, meglio far finta di nulla. Il che è un peccato, perchè dal punto di vista del solo emceeing i Sunz Of Man sono sicuramente tra i più dotati del nutrito parco dei weed carrier; Killah Priest lo conosciamo e non c'è bisogno di aggiungere altro,mentre Prodigal Sunn si fa notare per la metrica serrata e la maggior linearità delle descrizioni, ed infine Hell Razah risulta essere quello più ghettuso fra tutti ma comunque favorito da una bella voce ed una presenza al microfono di tutto rispetto. E così come dell'altro scemo non voglio nemmeno parlarne, nemmeno mi pare il caso di snocciolare uno per uno i temi affrontati dai nostri Eroi: si tratta come al solito di un amalgama di misticismo da baraccone, oscuri riferimenti al movimento/religione della Nation Of 5%, un po' di street rap e ammiccamenti di vario genere all'hip hop. Solita roba, insomma, ma che a me non stanca mai.
Insomma, cosa posso aggiungere ora che non abbia già detto? Il disco pare essere fuori stampa e, fatte salve due o tre canzoni, non mi sembra una gran perdita per la storia del rap. Se proprio doveste morire dalla voglia di possederlo io vi sconsiglio di spenderci più di una decina di yuri, e comunque ascoltatelo per bene prima di prendere una qualsiasi decisione. Tre zainetti di cui mezzo praticamente ragalato.
Sunz Of Man - The Last Shall Be First
VIDEO: THE PLAN
Il primo disco ufficiale dei Sunz Of Man a stento non rientra tra queste cazzatone, ma solo per un soffio; e difatti, conoscendolo bene ma non trovandoci un granché di degno, la mia voglia di recensirlo sta a zero. Ogni promessa è debito, però, e allora quantomeno vediamo di farla breve: uscito nell'estate del '98 pochi mesi dopo il solista di Killah Priest (una mossa che nei testi di marketing rientra alla voce «WTF?») e anticipato dal singolone Shining Star, The Last Shall Be First è stato forse il flop esiziale per la combriccola degli affiliati al Wu. Le aspettative erano infatti talmente alte che, quando i fan si sono trovati in mano una robetta al cui confronto qualsiasi peto dei Killarmy svetta, la delusione è stata tale che da lì in poi praticamente tutti i side projects del gruppo di Staten Island hanno toppato clamorosamente (anche perchè, salvo un par di eccezioni e contrariamente ai vari Pillage o Heavy Mental, si trattava di complete schifezze).
E si capisce bene il perchè. Vedete, su diciassette pezzi direi che quelli davvero belli sono due, quelli buoni quattro, ed il resto si colloca su una linea sinusoidale dove le ordinate positive variano tra il "accettabile" ed il "vabbè pazienza", mentre quelle negative stanno tra il "faccio finta di niente" ed il "incircolabile". E ciò non tanto per via del emceeing, che ad eccezione del tremendo 60 Sec. Assassin si mantiene su buoni livelli, quanto per i beat: i più sembrano difatti scopiazzature delle cattive idee di RZA, prive di qualsivoglia intuizione melodica o perizia tecnica. Sembrano, in poche parole, un ibrido tra gli stereotipi del sound di Staten Island e le relative caricature, con risultati che si concretizzano nelle ignobili Can I See You, The Grandz (che pure usa lo stesso campione di Recognize & Realize Pt. I) e nella cacofonica Inmates To The Fire. E se la colpa di questi scempi va data perlopiù a True Master ed un RZA già scoppiato -Supreme e 4th Disciple qualcosa di buono lo tirano fuori- bisogna aggiungere che in moltissimi casi un pezzo di per sè non brillante viene definitivamente assassinato da ritornelli di una bruttezza sesquipedale, in cui la tendenza pare essere quella di ripetere fino al rincoglionimento il titolo della canzone o lasciarsi andare a cori urlati o lamentosi (vedi ad esempio Not Promised Tomorrow o The Grandz). Insomma, siamo ben lontani dai buoni livelli di Fear Love And War e Heavy Mental e, col senno di poi, in TLSBF si possono cogliere (a partire dall'orrido singolo prodotto da Wyclef) i primi segni della sventura che da lì in poi s'abbatterà sulle vendite e sulla fama del Wu-Tang.
Epperò, va detto, assieme alle premonizioni negative vi sono alcuni echi della bontà che aveva contraddistinto il suddetto Wu fino a quel punto. Nella fattispecie si tratta di Natural High e The Plan, ossia le uniche due canzoni davvero belle e che meritano di essere ricordate anche da chi non è mai stato un grande fan dei Sunz Of Man. La prima è costruita su un irresistibile campione di tromba (di Al Green, secondo alcuni, ma a me non risulta) e su una linea di basso eccezionale su cui gli MC hanno tutto lo spazio di cui necessitano per lasciarsi andare al misticismo cazzaro che caratterizza i loro testi. In particolare, è il sottovalutato Prodigal Sunn a brillare, con un attacco di strofa fantastico: "A young king at the age of 15, caught up in things/ The golden scorpio sportin' material diamond rings/ Physical, historical, mystical, shinin' crystal-like/ Stackin, packin pistols, FA and they brought the crystal meth". Ascoltatela e ditemi se il fatto che tutto ciò non significhi pressoché nulla non diventi pressoché irrilevante.
L'altro gran pezzo, invece, è la magnifica The Plan: stavolta il sample è di Ann Peebles (la stupenda I'm Gonna Tear Your Playhouse Down, che scoprii propprio grazie a questo pezzo) e praticamente consiste in un loopaggio puro e semplice di alcune misure dell'originale. Non un grande lavoro dal punto di vista del beatmaking più puro, forse, ma a giudicare dai risultati ugualmente degno di plauso. Peccato solo per il mostruoso bridge di 60 Sec. Assassin, che sta ai Sunz Of Men come Islord sta ai Killarmy, e che a momenti rischia di mandare a ramengo una canzone altrimenti godibilissima.
Meno eccitanti ma comunque apprezzabili sono poi Cold ed il suo mood minimalista, l'epicheggiante Flaming Swords, Illusions ed infine -undici tracce dopo- Next Up, che a momenti si salva solo grazie al semplice beat e ad un featuring di Method Man particolarmente ben riuscito. Per il resto, come vi dicevo, meglio far finta di nulla. Il che è un peccato, perchè dal punto di vista del solo emceeing i Sunz Of Man sono sicuramente tra i più dotati del nutrito parco dei weed carrier; Killah Priest lo conosciamo e non c'è bisogno di aggiungere altro,mentre Prodigal Sunn si fa notare per la metrica serrata e la maggior linearità delle descrizioni, ed infine Hell Razah risulta essere quello più ghettuso fra tutti ma comunque favorito da una bella voce ed una presenza al microfono di tutto rispetto. E così come dell'altro scemo non voglio nemmeno parlarne, nemmeno mi pare il caso di snocciolare uno per uno i temi affrontati dai nostri Eroi: si tratta come al solito di un amalgama di misticismo da baraccone, oscuri riferimenti al movimento/religione della Nation Of 5%, un po' di street rap e ammiccamenti di vario genere all'hip hop. Solita roba, insomma, ma che a me non stanca mai.
Insomma, cosa posso aggiungere ora che non abbia già detto? Il disco pare essere fuori stampa e, fatte salve due o tre canzoni, non mi sembra una gran perdita per la storia del rap. Se proprio doveste morire dalla voglia di possederlo io vi sconsiglio di spenderci più di una decina di yuri, e comunque ascoltatelo per bene prima di prendere una qualsiasi decisione. Tre zainetti di cui mezzo praticamente ragalato.
Sunz Of Man - The Last Shall Be First
VIDEO: THE PLAN
22 commenti:
LOL@"misticismo cazzaro"....e' sempre un piacere leggere queste recensioni.
gli unici weedcarriers dei wu che meritano sono i royal fam (per il priomo singolo) e i DSA (per i 2 singoli che han fatto) IMHO.
djmp45
The pillage,visto che l'hai citato,non mi è dispiaciuto...questo manco l'ho ascoltato e a quanto pare non ho perso granchè...una domanda ma qualcuno ha mai sentito "Mystics Of The God" di tale King Just?
no così per sapere se mi mancava qualche ascolto interessante della wu-family...
RoyalCeca
king just meritava da quanto mi ricordo (massimo 3 e mezzo), ce l'avevo ma l'ho anche venduto mi sa...warrior's drum rimane un classico...so che pero' non era affiliato wu
djmp45
so che pero' non era affiliato wu
Ah?boh a me pareva aveva fatto parte del gruppo dei minkioni di ugodz-illa...
Rceca
so che pero' non era affiliato wu
Ah?boh a me pareva aveva fatto parte del gruppo dei minkioni di ugodz-illa...
Rceca
Nooo King Just viene ben prima di loro, credo che sia un rimasuglio del presobenismo panafricano di primi anni '90
Poi credo si sia rovinato con la robbba perchè l'ultima volta che l'ho visto era sul secondo disco di Nine, per dire
Un uomo, una carriera
Quanto ai portaborse, caro emmepì, tu bestemmi! I Royal Fam secondo me fanno stracacare ed il loro disco è atroce, uno dei più brutti. No, non si discute: i Killarmy erano i migliori. Quanto ai singoli elementi, senza dubbio Killah Priest.
Chiappadonna effettivamente aveva prodotto un disco carino (anche se all'epoca lo sopravvalutai), ma il secondo... mamma mia che porcheria...
Ah ditemi quanto non è delirante il video? Con Hell Razah coi pantaloni da monnezzaro, le puttane della Spectre reppusa e gli immancabili illuminati
Diobono
Cioè solo per queste cose dovreste regalarmi milioni di euro
si vabò sapevo che il suo disco
era uscito molto prima ma comunque ricordavo di aver letto che c'era pure lui su ugodzilla fra gli "hillside scramblers" addirittura...ha perfino na traccia solista king just
sto disco
http://en.wikipedia.org/wiki/U-Godzilla_Presents_the_Hillside_Scrambler
Rcaeca
@RoyalCeca il disco di King Just non lo reputo brutto e comunque lo trovi e lo puoi scaricare su sto sito http://www.etalonhiphopblog.com/2008/07/king-just.html
Io invece avrei come richiesta una bella recensione sul disco dei Gravediggaz.L'ho postato qui perchè comunque c'è di mezzo RZA...
'6 Feet Deep' magari...
http://www.youtube.com/watch?v=lOv947I9yc0 A proposito di Wu e Sunz Of Man conoscete questo pezzo?(DJ Tomekk viene considerato dai reppusi in Germania alla stessa stregua di un DJ Jad in italia)
Mi scuso per averti inflitto una simile tortura, ma non credevo disprezzassi a tal punto questo disco: un 3 scarso a questo mi sembra eccessivamente cattivo. Non sono molto d'accordo con la recensione, specie relativamente ai beatz. Le basi che tu definisci cacofoniche, personalmente, non le trovo così orrende e anzi devo dire che mediamente il tappeto sonoro per me è gradevolmente ascoltabile con punti più alti (li stessi che hai citato tu). Poi, per carità, ci sta il discorso che molte sembrano roba di RZA non troppo ispirata. Però uno dei motivi per cui reputo RZA un grande produttore è anche quello di essere capostipite di produzioni di questo tipo, che ripeto in questo caso non trovo intollerabili come mi par di aver capito sia per te.
In ogni caso, grazie per aver esaudito la richiesta!
Sì, l'album ce lo'ho, non è male anche se Azad l'aveva dissato di brutto
Da lì il passaggio di GZA in General Principles "ICh lebe fuer hip hop, you can ask the Germans"
Volendo c'è anche questa: http://www.youtube.com/watch?v=6_PCd4SmXUs
E chi è tedesco sente che uno è mezzoitaliano e l'altrtro turchissimo, ma violenti
Altrimenti c'è anche questa hit totale: http://www.youtube.com/watch?v=YSbtqhPAT-k
IIIISCH MACH DISCH KRANKENHAAAUS... DANN SIEHST DUUU SCHEISSE AUSSS... ABER WIE!!!
@Riccardo: beh, gusti... io l'ho trovato fiacco fin dal primo giorno. Mai piaciuto.
Gli preferisco quello dei Wu Syndicate, per dire, che ti consiglio di ascoltare. Piccolo sample: http://www.youtube.com/watch?v=mKhL7TfuPwk
La scena tedesca la conosco abbastanza bene,dei Massive Tone ho anche un singolo con Thirstin Howl e di Azad con i Group Home e il suo album 'leben' ha dei beat tiratissimi..comunque Samy Deluxe e Kool Savas sono il top!
Restando in tema ti consiglio, se non lo conosci, l'album di DJ Desue 'Art Of War' con rapper americani e tedeschi su sue produzioni
L'idea che mi sono fatto io di questo disco è che, per qualche ragione, la casa discografica impose al gruppo di "ripulire" le basi, che infatti sono quasi tutte co-prodotte da tale Rob Chiarelli (vado a memoria, il disco è a casa e io sono al lavoro).
Questo ha ammazzato quella sporcizia del suono che era il fondamento del verbo Wu-Tang.
Peccato, perche' a livello di rap (e nonostante 60" Assassin, il Materazzi del rap) i Sunz of Man sono certamente i migliori weed carriers.
Senza le basi di 4th Disciple i Killarmy sono degli zozzoni e Royal Fam e DSA possono andare bene giusto per un singolo o due (come infatti è capitato).
In ogni caso io salvo anche la super-strofa di Raekwon di Intellectuals e Flaming Swords.
King Just, confermo, era di Staten Island, ma col Wu non c'entrava un cazzo, inizialmente.
Poi, dopo una carriera folgorante, aveva un po' cercato di aggregarsi, ma meglio nulla...
Il primo disco di Cappadonna era ben prodotto, altro che.
Lui è un discreto rapper, ma dopo il primo album è morto.
P.S.: ritengo il primo dei Killarmy uno dei massimi esempi del suono Wu-Tang. Fosse stato strumentale sarebbe stato anche meglio...
@reiser: royal fam solo il primo singolo ovviamente come dice Antonio.
king just era giu' con RNS che e' forse l'altro produttore piu' importante di staten dopo RZA...tra l'altro mi sembra abbia prodotto il primo degli UMC'S, anche loro di staten island.
tra i weedcarriers molti dimenticano i KGB che avevano fatto uscire roba anche prima del wu
djmp45
RNS è quello che ha insegnato a produrre a Mr. Diggs.
Oltre ad avere messo una bella mano sul primo dei Gravediggaz.
DJ mp45 il viaggio a Zurigo a vedere Meth nel 94/95 te lo sei scordato? King Just a manetta nella Y10 per 4 ore. YO YO YO!
^^^non mi ricordo , anche perche'mi sa che non ero sulla tua macchina ma ero col gros che al ritorno mi ha sparato 3 ore di qualche gruppo metal
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