mercoledì 19 marzo 2008

DJ JAZZY JEFF - THE RETURN OF THE MAGNIFICENT (BBE, 2007)

Più invecchio, più divento rompicoglioni -dalla pulizia della casa alla qualità dell'altrui umorismo, passando per i comportamenti "da impiegato" per giungere, infine, all'apprezzamento della musica. A dire la verità, in quest'ultimo ambito sono anzi più aperto di vedute di quanto non fossi dieci anni fa (hey, un ritornello cantato alle volte ci può anche stare), semplicemente mi pare che la qualità complessiva sia generalmente calata -a partire dal saper concepire un disco. Una delle piaghe del rap contemporaneo consiste difatti nel creare compilation, ovverosia nell'attingere quà e là ai produttori più in vista del momento e mettere quindi insieme una scaletta di potenziali singoli. Questo processo, il cui inizio ha luogo con Down With The King dei Run DMC, se incontrollato tende a creare perlopiù mostri; e siccome è sempre più raro trovare un artista dotato della sensibilità necessaria per capire chi può andare bene con chi, insomma, rispetto alle porcherie di questo genere, propinate ad ogni pie' sospinto, mi trovo sempre più ad apprezzare la formula "un cristiano - tutte le basi" (vedi ad esempio i Cunninlynguists).
Lo stesso discorso potrebbe valere se invertito: sono un produttore e metto insieme cani e porci, come va va e sticazzi. Tuttavia, in questo caso i danni sono molto meno evidenti (cfr. NY's Finest), perchè in genere è il beat a dare l'80% dell'atmosfera e---
Peregrinazioni mentali a parte, il punto è questo: Jazzy Jeff non commette nessuno di questi errori. Il veterano di Philadelphia mette su 16 solide tracce e crea così un disco coi controcoglioni, punto. A far da collante tra i vari MC c'è naturalmente lui, assieme alla sua preferenza per i suoni estremamente rilassati salvo l'occasionale ammiccamento al pestone vecchia scuola. Intravedere questi ultimi non è difficile: lo sono il singolo Jeff 'N' Fess (con Rhymefest), Supa Jean (con Jean Grae), Hold It Down (con Method Man) e Brand New Funk (con Peedi Peedi, o Peedi Crakk che dir si voglia). Sull'altro piatto della bilancia troviamo il resto dei pezzi, fatta eccezione per un paio di escursioni nel neo-soul (le piombate con Chinah Blac e Raheem De Vaughn) ed altrettanti lievemente più veloci (Go See The Doctor 2K7 e She Was So Fly). Mica male, eh? E il bello è che per quanto i passaggi dalla roba più jazz al headbanger di turno lascino inizialmente un po' spaesati, il tutto riesce a suonare omogeneo quanto basta e comunque coerente con l'estetica acustica del Nostro.
Personalmente preferisco i pezzi più tranquilli -i campioni jazzati me fanno 'mpazzi'- ma sarebbe ingiusto da parte mia non sottolineare alcune performance notevoli, specie se provenienti da MC che in genere non apprezzo un granché: in particolare, direi Jess 'N' Fess (Blue Collar m'ha fatto abbastanza cacare) e la straordinaria combo con Peedi Crakk, un tizio che odio dacché lo sentì su The B.Coming e che qui invece sfodera un flow assolutamente fantastico che va a braccetto con il beat, che sa di '88 da lontano un miglio. Assolutamente in linea con la loro reputazione invece altri featuring (Posdnuous, J-Live, Jean Grae ed il sempre affidabile CL Smooth), così come una buona impressione mi hanno fatto alcuni degli esordienti come Black Ice e Eshon Burgundy (che nome!), ma soprattutto tale Kel Spencer, che firma la ottima The Definition.
Qualche difetto comunque c'è: per esempio, campionare You're All I Need To Get By di Marvin Gaye e Tammi Terrell non mi pare esattamente una botta di originalità, per quanto suoni bene; anche certi palesi omaggi all'old school mi sembrano un po' pesantucci (Synthetic Substitution l'abbiamo sentita in tutte le salse), così come del resto gli skit, che strappano un sorriso la prima volta ma poi addio. Last but not least, lo stile di Kardinal Offishal c'entra poco col beat di She Was So Fly, almeno secondo me -e comunque, a prescindere da tutto il resto, A ME le robe neosoul fanno proprio cascare la palle, e per quel che mi riguarda poteva tenersi quelle due frociate nel suo hard disk.
Ma comunque non importa. Benchè ci abbia messo letteralmente una vita a decidermi di comprare 'so disco, vorrei sottolineare il fatto che, anche a distanza di quasi un anno, sono aduso ad auscultarlo sempre volentieri. Diciamo che è quel tipo di album che ti si insinua nelle orecchie e da lì al cervello, cosa che può succedere solamente nei casi di coloro dotati di un talento fuori dalla norma. Categoria di persone nelle quali rientra senz'altro DJ Jazzy Jeff, e vorrei ben vedere.





DJ Jazzy Jeff - The Return Of The Magnificent

VIDEO: BRAND NEW FUNK 2K7

6 commenti:

Marco ha detto...

Mi sforni recensioni su recensioni, vecchio mio!
Ottime come al solito.
Jazzy Jeff, aka Jazz, era bravissimo anche a volare fuori dalla porta della villa a Bel Air dei Banks!
Un talentuoso.

A_G ha detto...

come dice lloyd banks...

throw bitchez out the crib like jazzy jeff

Anonimo ha detto...

Mi tocca fare l'uscita homo, ma se non ricordo male in sto album c'era un gran pezzo soul con erro, tal "rock with you".

Mo me lo scarico che non so più dov'è finito.

Marco ha detto...

@Angelo: NO HOMO!
;)

reiser ha detto...

Cock With You? Boooh comunque no, la ghe minga... forse l'hai sentita sull'EP di Return, che oltretutto aveva un bel pezzo coi Little Brother e che è stato inspiegabilmente segato -verosimilmente a favore delle sopracitate robe da checche

Ah no, svelato l'enigma: è sul primo Magnificent, che però non ho in quanto troppo teh ghey per i miei gusti

Anonimo ha detto...

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