martedì 27 gennaio 2009

CAPONE 'N' NOREAGA - THE WAR REPORT (Penalty/Tommy Boy, 1997)

In occasione del concerto di Capone 'N' Noreaga che si terrà a Milano il prossimo 14 febbraio (più info QUI) mi pare doveroso lanciarmi in un'operazione da un lato piacevole e dall'altro scontata e disarmante: recensire The War Report. Come altri album della mia collezione, anche questo venne comprato mentre mi trovavo all'estero ma il fatto che me lo farà ricordare meglio di altri è perchè era una delle tante cose (ca. 200 sterle tra dischi e videogiochi) che ero riuscito ad inculare in tre turni alla Tower Records di Piccadilly Circus prima di farmi legare come un babbeo dal niggu più grosso che avessi mai visto in vita mia. Illegal life, WHAT!?!
Comunque sia. Non entrerò nei patetici dettagli della storia nel suo insieme -a parte che venni burlescamente ribattezzato "Lupin" dal mio insolente parentado- se non per dire che gli inglesi mi disserò che, a prescindere dall'arresto e dai casini col consolato, potevo tenere quel che pagavo e portarmelo via; pecunia non olet, immagino. Tuttavia, molto del bottino di guerra restò lì a causa delle mie limitate finanze, ma ciò che riuscii a portarmi a casa furono una copia della Source di quel mese (con i Fugees in copertina ed un immortale servizio sui rapper-padri) e, naturalmente, l'album di Capone 'N' Noreaga di cui tanto avevo sentito parlar bene.
E se col passare del tempo l'imbarazzo dovuto all'exploit furfantesco fortunatamente s'è alleviato, altrettanto fortunatamente mi trovo ad avere in mano un album eccellente il cui unico indiretto difetto è che è unico. Ma non "unico" come lo può essere The Infamous, che dopotutto ha avuto un seguito più che dignitoso (5 a Infamous e 4 e 1/2 a Hell On Earth, ok?), ma unico come solo War Report può essere; parafrasando il Re Sole: "après il, le déluge". Infatti, con l'unica parentesi di N.O.R.E., il resto della produzione del duo del Queens è stato nella migliore delle ipotesi passabile. Reunion non ero tutto 'sto granché, i solisti di Noreaga sono passati dal discutibile all'imbarazzante e quelli di Capone, beh, sono semplicemente ridicoli. Non posso dunque fare a meno di suggerire a chiunque si avvicini all'esordio discografico di CNN di goderselo come merita ma di mettere una pietra sopra a qualsiasi speranza che il duo possa tornare ai loro iniziali splendori; le chance che io per primo gli ho concesso sono state fin troppo generose ed alla fine della storia ho dovuto esborsare folli quantità di denaro prima di rendermi davvero conto che in fondo quello che avevano da esprimere lo avevano già fatto nel 1997.
Ciò detto, arriviamo a War Report. I suoi punti di forza sono essenzialmente due: le produzioni (curate da EZ Elpee, Buckwild, Charlemagne, Marley Marl ed altri) ed i testi che, sì, a prima vista possono apparire come la solita faccentebrutterìa, ma che ad un ascolto più approfondito rivelano una certa originalità financo concettuale. I numerosi contributi di Tragedy Khadafi, ad esempio, contengono svariati riferimenti biblico/religiosi e alla Nation Of Islam che vengono perfettamente integrati in una logica di viulènza senza grandi metafore; si potrebbe addirittura dire che il concetto di "righteous ign'ance" sia nato con War Report. E Noreaga, dal canto suo, oltre a sfoggiare una tecnica abbastanza curiosa per l'epoca riesce a riportare l'atteggiamento da gangsta dalle fantasie stile Goodfellas -molto in auge in quegli anni- alla realtà da strada. Tuttavia, facendo ciò, riesce anche a svuotarla di alcune esagerazioni che talvolta si potevano notare nelle lirihe di Prodigy e dei suoi epigoni; probabilmente non tutto ciò di cui cantano è da prendere alla lettera, ma sicuramente le licenze poetiche sono minori rispetto a quelle prese da altri loro colleghi.
Queste visioni decisamente cupe e genuinamente ghettuse vengono ulteriormente evidenziate dai beat, che in buona parte riprendono il suono dei Mobb Deep e lo incrociano con un boombap un po' più grezzo. Così facendo riattualizzano insomma il suono del Queensbridge, slegandolo da Havoc e portandolo come standard per chiunque non facesse parte del sopracitato gruppo: è grazie a questa svolta che i successivi album di gente come gli Screwball o Cormega sono riusciti a mantenere un'identità pur non essendo costretti a plagiare un determinato sound. Traducendo, per tutto War Report c'è un fiorire di loop di piano, archi, sample vocali appena accennati (e anche questa è una novità) e mescolati ad organi effettati come nella miglior tradizione del QB; epperò per quanto riguarda basso e batteria il discorso diverge dagli stilemi del quartiere, propendendo per un suono generalmente più pieno in cui solo talvolta si osa mettere un riverbero al rullante. In tutta questa orgia di sogni proibiti dell'ascoltatore di rap è quindi difficile pescare un solo pezzo capace di dare la paga agli altri: i singoli Illegal Life, Stick You, T.O.N.Y. e L.A. L.A. sono certamente da urlo ma non riescono a far sfigurare creazioni di prim'ordine come la stupenda Halfway Thugs, la classica Blood Money, Iraq o l'ultraruvida Neva Die Alone. Detto altrimenti, insomma, War Report è una serie ininterrotta di pezzi da 90 il cui unico scivolone -francamente scandaloso- è rappresentato dall'inutile e melensa Closer; un patetico tentativo di ammiccare al mainstream, questo, che saggiamente nelle versioni promo del disco era stato sostituito dalla meravigliosa Calm Down e che purtroppo è stata poi esclusa nella versione finale del disco.
Ma questa macchia è tutto sommato irrilevante ai fini dell'ascolto; l'album nel suo insieme è un classico e su questo non si discute. I suoi pregi si spingono poi oltre l'avere più di dieci pezzi fenomenali (e scusate se è poco), perchè è grazie ad esso che molti, io per primo, hanno scopero il talento di Tragedy Khadafi nonché la bravura di produttori come Charlemagne o Nashiem Myrick; ed è anche grazie a War Report che molti artisti del Queensbridge hanno potuto trovare e rielaborare un suono forse non innovativo ma senz'altro di effetto e fortemente caratteristico di quel quartiere e di buona parte della seconda metà degli anni '90. Imperdibile -ci vediamo il 14 al Leo, sperando che ci risparmino le loro più recenti porcherie.




Capone 'N' Noreaga - The War Report

VIDEO: L.A. L.A.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

cheddire... quest'album è uno di quelli che lasciano il segno!
riguardo al La La sono riuscito a godermi l'impagabile video solo qualche tempo fa su youtube dopo anni e anni di walkman , cd e successivamente minidisc.. la base di marley marl è tra quelle (insieme a 4th chamber.. ma questa è un'altra storia) che mi ha fatto innamorare del suono tstrettamente east e al violento e ruvido incalzare del boombap.. i testi favolosi ricordo che quando mi misi a tradurre il testo rimasi a dir poco shokkato..

purtroppo gli album come questo mi portano a pensare con cinismo e pessimismo che non ce ne sarà altra di roba così... insomma, capitolo chiuso!

Anonimo ha detto...

cnn al leonca...che diranno i punkabbestia degli iced down medallions di nore?
ottima recensione come al solito!
djmp45

Anonimo ha detto...

Disco molto bello, niente da aggiungere, la recensione è buona come sempre.

Muoviti però a mettere Encores.

reiser ha detto...

Eò, come direbbe Noyz
Devo finire la grafica, oggi posto il fronte tanto per fare qualcosa

reiser ha detto...

A proposito di Nore... l'avevo già linkata l'esilarante intervista in cui questo moderno luminare ammette di non sapere se marzo sia in primavera o autunno?
http://www.hiphopgame.com/index2.php3?page=nore0109

A_G ha detto...

ma la panza di nore riesce a entrare a leo?

io non ci saro', divertitevi

Anonimo ha detto...

non so ke dire...la cosa migliore è nascondersi dietro questi dischi...vivere nella loro ombra e sfogarsi ogni giorno cantando a squarciagola La,La o kissà quale altra amabile anticaglia...l'hip hop vivrà per sempre nell'ombra dei mitici '90 e purtroppo non si potrà + tornare indietro...vedi le skifezze post warreportiane come hai giustamente fatto notare o il terribile e offensivo ultimo cd di common...non ci resta ke fare i nostalgici...
PS:questo commento da frustrato è stato frutto proprio di varie considerazioni suUniversal Mind Control

reiser ha detto...

Certo che riuscirà ad entrare, ha detto che da mo' ha smesso di bere e di drogarsi (ma userò i miei cuban linx per sapere se qualcuno gli ha venduto della bamba dopo il concerto come avvenne per Guru)
Ora Noreaga mangia solo cibo "organico", che nel lingo da stronzi dei nutrizionisti deve corrispondere a qualcosa di ultranaturale e che fa fare tanta cacca

Anonimo ha detto...

organico=biologico reiser!

reiser ha detto...

E io che ho detto? Caghi dibbrutto con la soia o il seitan

E comunque pressoché ogni cosa presente sulla terra che abbia in sè del carbonio è organica
Mi va bene che gli anglosassoni abbiano un vocabolario più limitato del nostro, ma stravolgere i termini a 'sto modo mi pare eccessivo

Antonio ha detto...

Io ho una mia teoria semplificata, con cui mi spiego The War Report: Tragedy, genio sregolato, becca due patetici buffoni "stuck ON the realness" (notare il sottile gioco di parole). Per una volta tutto va bene e viene fuori un discone. Che forse non ha definito nulla, ma suona splendidamente. Poi le cose vanno a catafascio, il sodalizio si rompe e si campisce che il tutto era superiore alla somma delle parti, alla fine. Per quale strana alchimia, non si sa.
Se devo basarmi sul documentario di Tragedy e sulle interviste di Nore (mitica quella dove, alla domanda "Ottimista o pessimista?" si definiva "thugginist"), non vedo come spiegare le cose altrimenti.

reiser ha detto...

Sì è plausibile
A me però N.O.R.E. non era dispiaciuto
Superthug e quella cacata in cui Swizz campiona Also Sprach Zarathustra a parte, chiaro

Giancarlo_Vagginelli ha detto...

riesci a riupparlo rippato bene as usual? thanx

Giancarlo_Vagginelli ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giancarlo_Vagginelli ha detto...

banned from tv mi esalta