mercoledì 9 settembre 2009

DAME GREASE - LIVE ON LENOX AVE. (Priority/Vacant Lot, 2000)

Quando nel rap si parla di carriere distrutte l'esempio più clamoroso è senz'altro quello di Ja Rule, che grazie al cortese interesse di 50 Cent è passato dal vendere fotoni di copie ad ogni rutto di disco che produceva al doversi trovare un lavoro serio -e colgo l'occasione per dire che se c'è una cosa di cui esser grati a Fiddy è proprio questa. Ma come esempio, per quanto eclatante, questo non mi sembra il top che si possa immaginare. No, scordatevi di Ja, non è nulla in confrinto a questo: la summa, l'apice, lo zenith della carriera in briciole è infatti ravvisabile in Dame Grease. Egli è infatti passato dal produrre (benissimo) un album come It's Dark And Hell Is Hot, e a riceverne i conseguenti frutti (sotto forma di lodi e ingaggi) nei due successivi anni, al finire nel dimenticatoio nell'arco di un solo anno: il duemila. Ma cos'è successo nel primo anno del millennio? S'è avverata una qualche ridicola profezia fatta a suo tempo da qualche sciroccato prerinascimentale?
Nulla di tutto questo: è bastato che egli, in un'azione kamikaze raramente vista finora, desse alle stampe il suo primo album completamente autoprodotto (beh, no, due tracce non sono sue ma vabbè), in cui a fianco dei suoi beat schiera(va) un vasto numero di disoccupati, balordi e degenerati vari di cui nessuno finora aveva sentito alcunchè. Ebbene: questa operazione -pur encomiabile dal punto di vista socioassistenziale- si è rivelata disastrosa sotto ogni punto di vista, cosicchè a partire dal duemila fino ai giorni nostri l'ormai dimenticato Dame Grease s'è ridotto a fare qualche beat quì e là su dischi di artisti analogamente decaduti (Yukmouth, DMX), oppure su album di elementi di seconda scelta (40 Cal, JR Writer) per cui l'interesse pubblico è durato al massimo il tempo di ascolto delle loro tristi operuccie.
Ma com'è potuto succedere, questo? Secondo me, molto semplicemente, perchè, in un empito di follia, un bel giorno ha deciso di passare dal suo stile contenente vaghe reminescenze degli anni '80 (come campioni, principalmente) mescolate a pattern di batteria tutto sommato abbastanza ortodossi ad una sorta di ibridazione tra i Neptunes e Swizz Beatz: in una parola, è passato a far cagate, né più, né meno. Ed in tal senso -per chi ha il gusto dell'orrido- Live On Lenox rappresenta la quadratura del cerchio di questa svolta stilistica. Ora, non ho la minima intenzione di entrare nel dettaglio di ciascuna traccia perchè sinceramente non vedo perchè soffrire; vi basti sapere che nel corso di queste 18 tracce troverete synth a spiovere, charleston velocissimi, rullanti che fanno "tchik", bassi usati per dare un po' più spessore a questi ultimi e, talvolta, qualche loop di piano(la) non particolarmente ispirato. 'Na traggedia, insomma, e hai voglia a dire che questa roba nasce per tearare da muh'phukkin' clubbup: ti rispondo "sticazzi" e ciao, perchè equivale a nobilitare Haddaway, roba da matti insomma.
Un po' meno peggio va per quel che riguarda gli ospiti, nel senso che a fianco dei cinghiali amici di Dame (all'anagrafe Damon, cioè Damiano -capisco quindi il nom de plume) ci sono anche Nas, Noreaga, DMX e Scarface. Certo, sui centosettantaquattro featuring di cui è composto Live On Lenox quattro nomi sono un po' pochini, ma meglio di un calcio negli stinchi. Anche perchè molta di questa gente dovrebbe seriamente dedicarsi ad altro in quanto al massimo riesce ad essere insipida dal punto di vista più tecnico (certi non stanno manco a tempo, ma perdio!) mentre come personalità lato sensu stanno a zero. Capisco che conducano una vita di merda, per carità, ma se proprio devi parlare di armi/droghe/fake a$$ hoez e quant'altro cerca una via originale, un guizzo di creatività, un qualcosa... Ovviamente questo non accade e, se si escludono le voci, questi bei soggetti sono fondamentalmente interscambiabili, cosicchè al disgusto misto ad un'isterica ilarità va ad aggiungersi una noia che ciao.
Ma prima di cassare definitivamente questo cesso di disco vorrei deliziarvi con alcune chicche trash che Dame regala al fortunato acquirente mediante una (sua) descrizione degli "artisti" presenti nell'album. Ve ne trascrivo alcuni: "Hot Ones - the first group out of The Lot. These three kids will be the phenomenon of the new millennium". "Meeno - He does it all for the love of the kids and the love of the block". "Emoni Montané [chiaramente la no-name bitch di turno, 'na crosta oltretutto] - This natural bomb has been waiting for the world with consistant [sic] flows and real rhymes, definitely a show stopper". "Baby Madison - Raw straight gutter. Pure energy. This kid is definitely a problem for all MC's". "E-Snapps - this kid is the street disciple, with words and metaphors that will send chills down your spine". Ebbene, pur essendo abituato al rap, in cui la comicità involontaria abbonda, credo che queste piccole perle di saggezza (fenomeni del nuovo millennio, ullallà addirittura!) rappresentino -unitamente alla pochezza di packaging e squallore generale- l'unico motivo per cui potrebbe valere la pena di comprare Live On Lenox.
Ma come motivo è un po' poco, direi, visto che con 15 sacchi si possono fare tante cose ben più degne. Alla fin fine, alla luce di quanto riesce a far ridere quest'album, quasi mi pento di aver cassato Sauce Money in quel modo; dico solo che se mai ho sentito un album che merita la piena insufficienza allora questo è Live On Lenox e ci aggiungo che Dame Grease s'è meritato di finire nei dischi dei portaborse dei Diplomats, tiè! E se vi state chiedendo perchè mai mi sia preso la briga di recensire questa barzelletta, beh, è perchè un frequentatore del blog me lo chiese qualche tempo fa. E ogni promessa è debito, perciò sucateve 'sto abbominio e ridetene con me.





Dame Grease - Live On Lenox Ave.

VIDEO: I'M THAT NIGGA

9 commenti:

MAK ha detto...

AUHAUHAUHUAHUAHAUH!

Hai vinto.


PS: ti attendo al varco (ma nemmeno troppo) con la recensia di OB4CL II. Io l'ho ordinato giusto poco fa.

Giancarlo_Vagginelli ha detto...

Dopo un rapido ascolto, fa proprio cagare.
In quel periodo il successo commerciale di Timbaland e Swizz ha portato tutti i producer in trip "ma in fondo i campioni soul sono proprio necessari?"
Questo album e' la risposta.
Se non sei uno che ha studiato musica, si, sono necessari.

Pensare che di chicche ne ha fatte e ne fa ancora ogni tanto:

http://www.youtube.com/watch?v=vxKnfMFZaCI

http://www.youtube.com/watch?v=8yiYltBHBVo&feature=related

A_G ha detto...

ricordo di un'intervista su AL in cui si dichiarava stanco del campionamento ed entusiasta delle infinite possibilita' delle tastiere e del poter suonare tutto quello che gli pareva...
visti i risultati bene ma non benissimo

reiser ha detto...

Stai scherzando o ho capito male?
"Bene"?
E' come applaudire uno perchè ha scorreggiato a tavola anziché cacare direttamente nella zuppiera

A_G ha detto...

si' il "bene ma non benissimo" e' indice di sarcasmo, maledetta parola scritta.

peraltro era di dame anche il pezzo di nas con dmx su "i am...?"

reiser ha detto...

Mmmh non ho voglia di andare su Discogs, ma anche se probabile non mi pare... forse quello con Scarface?

The 22nd Letter ha detto...

nessuno dei 2, compari, in quanto prodotti entrambi da LES...lì produsse soltanto Ghetto Prisoners dove campionò, se non erro, gli Zulema

reiser ha detto...

E difatti Ghetto Prisoners la ricordo positivamente

Bigg Ars ha detto...

May you refresh download link?

Thanks!